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Cartoni animati

Com’è facile spiegare i trans ai bambini con Shrek

Sabato sera ho visto per la prima volta Shrek terzo. Io e Anna dobbiamo iniziare a farci una cultura sui cartoni “nuovi”, visto che entrambi siamo rimasti ai vecchi Disney, mentre su quelli Pixar/Dreamworks abbiamo gravi carenze. Un po’ di cultura cartoonistica tornerà utile prima o poi.

Shrek non è male. I primi due episodi non li ho visti, quindi non so le storie dei vari personaggi, ma il terzo mi è sembrato abbastanza carino. Forse ad appassionarmi sono state le scene di Shrek terrorizzato quando viene a sapere che diventerà padre e inizia a fare strani incubi. O forse il finale, quando si vede la famiglia felice con i tre orchetti che vengono allattati, cambiati e messi a letto.

“Sembriamo noi!”, ho detto ad Anna quando dopo la scena si vede la capanna nella notte tranquilla. “Sì solo che noi di notte ci svegliamo perché il gnappo piange”, ha ribattuto lei. Detto fatto, sullo schermo è arrivato puntuale il pianto notturno di un orchetto con tanto di accensione di una luce nella capanna con Shrek che dice: “Vado io”. Perfetto, tale e quale.

E poi ci sono altre cose simpatiche a “Molto molto lontano”: dagli aiutanti di Shrek, Ciuchino e il Gatto con gli stivali, i figli di Ciuchino (mezzi asini e mezzi draghi), l’Omino di pan di zenzero Zenzy che si vede passare tutta la vita davanti, oppure le parodie delle varie principesse Disney: Cenerentola sottomessa, Biancaneve stronza, la Bella addormentata narcolettica, Reperonzolo doppiogiochista. Tra le principesse c’era anche un trans (un uomo con le tette praticamente) che non ho ben capito chi fosse. Ah ok, è la sorellastra brutta di Cenerentola dice Wikipedia. Ma che sorellastra, quella è un trans!

Comunque molto politically correct e d’aiuto ai genitori. Già mi immagino quando verrà il giorno in cui il gnappo mi chiederà chi sono quei marcantoni vicino a casa che stanno di notte in strada mezzi nudi con le tette al vento. “Gnappo, hai presente quella principessa un po’ strana di Shrek? Ecco sono come lei…”. Più facile di così!

Insomma mi è piaciuto. Adesso cercherò di vedere gli altri. Ho cercato su Youtube la scena finale (quella della gestione dei tre pupi con tanto di risveglio notturno) ma non c’è. Però anche quella del rigurgito non era male (è dal minuto 1:00 per chi non vuole perdere tempo). Mi sembra quasi di vedere il gnappo.

 

Di Fede

Blog di un papà imperfetto