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Pensieri di un papà

La scelta e l’acquisto del nuovo seggiolino auto 9-18 kg

Sabato scorso, prima di metterci alla ricerca disperata della libreria, siamo andati a comprare il nuovo seggiolino-auto del gnappo. Nell’ovetto ormai non ci sta più. Le gambe gli penzolano fuori e comincia a stargli un po’ strettino. Abbiamo così sfruttato un po’ di “mance” del battestimo e ne abbiamo comprato uno nuovo.

Come sempre la scelta non è stata facile. Tu arrivi lì e te ne trovi 50 tutti sullo scaffale e ti chiedi: “Quale sarà quello giusto?”. Le categorie più o meno sono queste: 0-18 kg, 9-18 kg, 9-36 kg. Ovviamente noi è da un secolo che non portiamo il pupo dalla pediatra o al consultorio per la pesata, ma più o meno sarà sugli 8 kg e mezzo.

Chiamiamo il gentile commesso in aiuto. “Dovete scegliere voi quale pensate sia più adatto”, ci dice. “Le opzioni sono due: o prendete quello fino ai 18 kg che si reclina in posizione semi-sdraiata che però poi andrà cambiato, oppure prendete quello più grande fino ai 36 kg che però ha solo una posizione, vedete voi”.

Io: “Mmm, direi quello fino ai 36 kg!”. Anna: “No, meglio quello fino ai 18”. Alzo subito bandiera bianca pensando ai diversi pezzi da 50 euro che abbandoneranno il mio portafoglio quando il gnappo avrà superato i 18 kg.

Commesso: “Ok, allora di buoni 0-18 kg ci sono questi due, vedete voi quale scegliere”, ci dice illustrandoci brevemente le caratteristiche di ognuno. Alla fine prendiamo quello che costava di più (chi più spende meno spende?) che però era anche quello più scontato. Da 200 euro, prezzo pieno, lo abbiamo pagato sui 135. Marca: Bebé confort, Iseos Neo+ (e speriamo che il bebé sia davvero confort). Ancora non l’ho montato in macchina, staremo a vedere.

Lo scatolone enorme stava a malapena nella Polo di Anna. La sera stessa (dopo il giro per librerie e dopo la pizza) ci mettiamo a montarlo. Sono più facili le istruzioni del Lego Technics che quelle di un seggiolino. Solo per capire come incastrare i ganci e chiuderli serve un ingegnere. Ma il vero cinema è stato inserire le cinture nelle feritoie dello schienale. Un lavoro certosino. Dopo il primo tentativo, con le dita ancora doloranti, mi accorgo di averle montate al contrario. Merda. Ok, rifacciamo, la seconda volta ho imparato la tecnica e sono andate su meglio.

In tutto questo mi sono sentito per la prima volta utile visto che Anna non è riuscita a montarle. “Lascia faccio io”, le ho detto. E dopo avercela fatta gliel’ho menata tutta sera perché per una volta sono riuscito a fare qualcosa che lei non ha saputo fare. Son soddisfazioni.

Ma la soddisfazione più grande della giornata è stata un’altra. Subito dopo aver comprato il seggiolino nel negozio ci avvicina una coppia. Lei era incinta e stavano scegliendo il ciuccio per il nascituro. Lui, come tutti i papà, era abbastanza spaesato. Un po’ com’ero io a quei tempi (e come sono ancora adesso a dir la verità). Vedendoci con il passeggino e un gnappo dentro, ci ferma e ci fa: “Ehm, scusate, voi che ci siete già passati… sapreste dirci tra tutti questi qual è un ciuccio che va bene?”.

E così, per la prima volta, abbiamo dato un consiglio a due futuri genitori. Loro ancora devono passare dal parto, dall’allattamento, dalle levatacce notturne, dalle cacche e da tutte quelle altre cose da fare quando ti ritrovi una scimmietta senza pelo in mano. Il gnappo ha compiuto da poco i 10 mesi. E mi sembra passata una vita.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto