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Io lei e l'altro

Nuova spedizione alla ricerca della libreria

Nuova puntata de: “Alla ricerca della libreria”. Starring: io, Anna, il gnappo.

Altro sabato in giro. Stavolta di buon mattino (ma perché non riusciamo mai ad uscire di casa prima delle 11?! eppure ci eravamo svegliati alle 8.30!) abbiamo abbandonato gli showroom più fighi del mondo e siamo andati sul sicuro: Mondoconvenienza e Ikea.

Da Mondoconv abbiamo preso la nostra cucina di cui siamo abbastanza soddisfatti. Soprattutto per il prezzo. Perché, come dice lo slogan “la loro forza è il prezzo”. Di certo non le antine dei pensili che dopo un giorno già facevano fatica a chiudersi perché era saltato via il sistema di ammortizzazione dei giunti. Vabé. Ma a parte questo la cucina che abbiamo comprato, senza troppe pretese, fa il suo mestiere. Per ora possiamo dire sia stato un buon acquisto.

Qui devo però aprire una doverosa parentesi (come se ne aprissi poche nei miei post…) sullo spot demenziale che io e Anna abbiamo sentito per radio qualche tempo fa e che ci è entrato in testa tanto da non riuscire più a togliercelo dalla testa e da cantarlo ogni tanto durante il giorno quando abbiamo voglia di fare un po’ i pirla.

Il testo fa così: “Ci divertiamo un mondo/di noia no non ce n’è/mobili e convenienza noi li dedichiamo a te/mondo convenienza, ah!/la nostra forza è il prezzo, aaaaaah!!/ dibidi du di ah!”. Sabato, per l’occasione, l’abbiamo canticchiata tutto il giorno, un po’ come questi due che ho trovato su YouTube. Anche con diverse varianti: …”la nostra forza è il prezzo ah!/non le antine che si chiudono ahhh!” ecc. Due scemi insomma. [Attenzione ad ascoltare la musica, il ritornello da bimbiminkia deve avere qualcosa di satanico per cui ti entra in testa e lì resta. Io ho avvisato].

Comunque, ci siamo fatti fare un preventivo, prezzo onesto, ma non credo la compreremo lì. D’altro canto la loro forza è il prezzo, mica i mobili su misura e da personalizzare come li vuoi tu. Giustamente.

Dopo il percorso tra divani, camere, cucine & co. essendo lì a due passi (nella ridente cittadina di San Giuliano Milanese per la cronaca) siamo andati all’Ikea. Altro must per le coppie/famiglie disperate del sabato pomeriggio. Visto che era ora di pranzo ci siamo diretti subito alla mensa svedese, prima per dare la pappa al gnappo e poi mettere sotto i denti le immancabili polpettine al gusto di renna.

E qui devo aprire un’altra parente(si). Sono rimasto stupito da quanto l’Ikea sia davvero family-friendly. Ci eravamo andati a gennaio, quando il gnappo aveva una settimana di vita e avevamo provato la stanza per l’allattamento. Stavolta invece abbiamo provato la stanza fasciatoio per cambiargli il pannolino. Oh, c’è tutto. Nei tavoli del self service ci sono anche i seggiolini (ovviamente Ikea) dove abbiamo messo il gnappo per dargli la pappa, dopo averla scaldata al microonde. Lui in mezzo a tutti quei colori era più galvanizzato che a un rave. E noi ci siamo sentiti perfettamente a nostro agio.

Ora che pure io “tengo famiglia” ho notato un sacco di cose a cui prima neanche facevo caso. Come ad esempio il carrellino porta vassoi. Avete presente quando si va nei self service con dei bambini? Finisce sempre che il papà deve fare giochi da equilibrista portando due vassoi e cercando di non far cadere niente per terra né rovesciare acqua/coca/birra… Lì invece le famiglie in coda per la propria dose di polpettine avevano tutte un carrellino con tre ripiani su cui appoggiarci altrettanti vassoi. L’uovo di colombo, ma utile per evitare disastri.

Non abbiamo ancora lasciato il gnappo all’asilo interno nella piscina di palline. Non volevamo trovarlo sommerso dalle palle colorate con il boccaglio. Ma quando sarà un po’ più più grande proveremo anche quello. Insomma, non per fare pubblicità gratuita agli svedesi della brugola, però, onestamente, c’è da ammettere che, per rendere la vita un po’ più facile alle famiglie con bambini, sono avanti. E molte aziende, grandi magazzini, negozi e supermercati italiani dovrebbero prendere esempio. Diventare anche loro un po’ più family friendly. E’ questione di cultura. E di civiltà.

Detto questo neanche lì abbiamo trovato la libreria. La Besta non va bene per il nostro soggiorno. Dobbiamo trovare un qualcosa che sia a metà tra il mobile su cui mettere tv, lampada e altre cavolate, e una libreria vera e propria, su cui mettere una marea di libri. Così siamo tornati alla macchina con i soliti sei bicchieri da tavola da 3 euro e un gioco di legno per il gnappo. La ricerca continua…