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Viaggi amarcord, due cuori infreddoliti a Praga

praha drinking teamInauguro una nuova categoria del mio blog dedicata ai viaggi. Lo faccio sia come “buon auspicio” che come una specie di “operazione nostalgia” in cui ricordare i posti che abbiamo visto in due, prima che nascesse il gnappo, in attesa di riempirla con i nuovi viaggi che faremo in tre. Prima o poi.

Spero riprenderemo presto la buona abitudine di girare un po’ l’Europa, anche se so già che in tre sarà un po’ più complicato e ci sarà da organizzarsi meglio. Non sarà impossibile, almeno spero. Forse sono più limiti mentali che ostacoli reali. Forse quest’estate tenteremo di andare a Berlino in tre, vederemo

Intanto partiamo dal nostro viaggio a Praga nell’aprile del 2010. Andata con il classico volo low cost da Bergamo Orio al Serio, tre notti in un hotel prenotato online nella zona nuova della città, Nové Město. Camera piccola, in un seminterrato, ma per due cuori come noi andava bene anche una capanna.

Faceva freddo, ogni tanto pioveva, ma girare a piedi per la città era facilissimo: piazza Venceslao, il vecchio cimitero ebraico, le tante sinagoghe. E poi ponte Carlo, la torre dell’orologio astronomico nella piazza della città vecchia, il castello e il quartiere di Mala Strana, le chiese boeme, la casa danzante e vari musei tra cui uno di arte contemporanea sulle rive della Moldava. Siamo incappati anche in una vera e propria “trappola per turisti”, il museo del sesso, vicino alla piazza principale. Niente di che, soldi buttati via.

Non essendoci l’euro però, i prezzi in generale sono un po’ più convenienti che da noi, nonostante sia una città turistica. Mangiare fuori non costa tanto e anche i trasporti non sono cari. La birra locale, l’ottima Pilsner Urquell (che io, chissà perché, pensavo fosse spagnola) è buona e relativamente economica.

La scena più bella è stata in un ristorante dove servivano dei cosciotti alla Obelix, messi su una specie di trespolo. Anna, cercando di darmi una mano ha svitato quella specie di spiedo che lo teneva su, facendolo rotolare sul tavolo e per un soffio non finisce per terra. Mitici i pr dei locali di lap dance che, nonostante fossimo in due, ed evidentemente fidanzati, mi si avvicinavano lo stesso per invitarmi a vedere gli spettacolini. Ho ancora il biglietto da visita del “Pussy de Luxe”. La prossima volta magari ci faccio un salto.

Visto l’argomento, devo dire che, in quanto a gnocca, pensavo Praga offrisse di più. Io quando sono in strada ovviamente non guardo solo i monumenti. E avendomi tutti decantato l’etera bellezza delle praghesi ho buttato l’occhio in giro con ancora più attenzione. Bhè, devo dire che non ho visto poi tutta questa sgnacchera. Cioè, qualcuna sì ovviamente, ma in percentuale meno di quante ne veda in giro a Milano o in qualsiasi altra città. E non perché le biondone alte non siano il mio genere, anzi.

Speriamo prima o poi di ritornarci, magari la prossima volta in estate, con un po’ più di sole e di caldo. Così finalmente mi comprerò la felpa da sbarbato “Praha drinking team” che l’ultima volta non ho voluto prendere. Da Praga siamo andati poi direttamente a Londra a trovare mia sorella e a vedere la città. Siamo stati anche bloccati là per 4 giorni dall’eruzione del vulcano islandese e siamo dovuti tornare a casa in treno. Ma questa è un’altra storia città.

Ecco un po’ di foto:

Di Fede

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