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Un week end d’inverno a Lerici e alle Cinque Terre

gnappo al mareAl mare d’inverno. Una delle cose più tristi dopo il passaggio all’ora solare in autunno. La cosa ancora più triste è che ha piovuto quasi tutto il tempo. Ma io ho pochi fine settimana liberi dal lavoro di solito durante l’anno e dovevamo cogliere l’occasione. Così è scattata la domanda fatidica: “Cosa facciamo questo week end?”.

Dopo aver passato un’intera giornata su Google Maps, alla ricerca del mare con il miglior rapporto qualità/sbattimento e di una stamberga a poco prezzo, ho deciso. Si va a Lerici, ultimo avamposto ligure prima della Toscana. Golfo dei Poeti. Fortunatamente riesco a trovare una camera doppia con lettino in un’affittacamere in centro. Uica nota positiva oltre alla cena di pesce che abbiamo fatto sabato sera io, Anna e il gnappo.

Arriviamo a Lerici verso le 3 del pomeriggio di sabato. Il cielo è plumbeo e minaccia pioggia. Per fortuna non fa freddo. Il viaggio in autostrada è andato bene perché il gnappo è stato bravo in macchina e si è sparato un’ora e mezza di pisolo. Ci sistemiamo in stanza, io vado a parcheggiare la macchina e poi usciamo per una passeggiata sul lungomare sotto la pioggia. Il nanetto va in fissa con le barche, attiva la “modalità mulo” e non si vuole più spostare da quella vista. Dopo cinque minuti di attività persuasiva, riusciamo finalmente a convincerlo a seguirci senza pianti disperati.

Passeggiamo un po’ sul lungomare con l’ombrello. Per riparare lui, mettiamo la cappottina sul passeggino, ma così non riesce a vedere il panorama come vorrebbe e frigna. Poi torniamo indietro e andiamo nel centro del paese. Nei negozietti ci sono i saldi. Ottimizziamo la gita e ne approfittiamo.

Ormai è buio. Abbiamo prenotato il ristorante per le 7.30 con le galline. Per far passare il tempo andiamo a prendere un bicchiere di Vermentino in un bar-gazebo sul mare, vicino ad alcuni ragazzini che giocano a carte (mi piace vedere i giovani che giocano a carte, pensavo fosse solo un gioco da vecchi). Il gnappo nel mentre si sbafa qualche patatina e un pezzo di focaccina con la mortadella.

La cena è luculliana e tutta a base di pesce. Ottima. Altra bottiglia di Vermentino. Il gnappo ha la sua amata acqua e gli piace fare cin cin con noi (porta sfiga con l’acqua, lo so, ma lui si diverte così tanto che non possiamo dire di no). La notte è semi insonne per gli infiniti risvegli del nano e per il pesce che un po’ mi è rimasto sullo stomaco. Ho anche chiesto innumerevoli volte la bottiglia d’acqua sul comodino di Anna per la sete.

Per domenica il meteo diceva sole. Peccato che non ci abbia preso. Il cielo era coperto, ma almeno non pioveva. salutiamo Lerici e andiamo verso le Cinque Terre. Carichiamo tutto in macchina e andiamo alla stazione di La Spezia. Ma durante la strada arriva una telefonata: è il gentilissimo gestore dell’affittacamere che ha trovato il peluche preferito del gnappo tra le lenzuola nel lettino. Lo abbiamo dimenticato (o meglio, Anna lo ha dimenticato). Ok, per evitare drammi infantili torniamo indietro a riprendere il suo cagnusso, quello morbido con cui fa la nanna.

Ripartiamo alla volta di La Spezia. Arriviamo in stazione per prendere il treno per le Cinque Terre. Ridendo e scherzando si sono fatte le  due del pomeriggio. Il gnappo ha fatto colazione tardi per fortuna. Gli prendo un hamburger da Mac al volo. E’ stato il giorno delle sue prime volte: primo hamburger e primo viaggio in treno. Era al settimo cielo.

Scendiamo a Monterosso (per la cronaca il treno era in ritardo di mezz’ora). Giriamo un po’, ma il sole non c’è ancora e c’è un umido pazzesco. Dopo aver visto il paesino, carino ma semideserto, (sarà stato l’orario, sarà che era domenica, sarà che pioveva…boh). Dobbiamo decidere il da farsi: 1) vedere gli altri paesini e tornare dopocena a casa 2) mettere fine in anticipo al week end al mare e tornare tristemente a casa. Il dilemma viene faticosamente risolto optando per l’opzione due. Morale: delle Cinque Terre ne vediamo una.

Torniamo in macchina e andiamo verso l’autostrada. Ultima chicca: cerco un benzinaio self service dove la benzina non costì al litro quanto il coca e rum. Trovo una Shell dove la verde è a 1.709 al litro. Metto tre pezzi da dieci euro. Seleziono la pompa numero due. Non mi accorgo che la pompa due è solo di V Power. 2.019 euro al litro. Dico solo questo. Mezzo pieno di Veuve Clicquot. Grrrrrr.

Ecco com’è andato il nostro primo (e forse ultimo?) week end al mare. Mi sono reso conto purtroppo che non si può più fare come quando eravamo senza figli. Adesso abbiamo degli orari dati dalle esigenze del gnappo. Che tra parentesi è stato bravissimo. Ad ogni nostra proposta rispondeva sempre: “Sciii!”. Era contentissimo di stare in giro con noi in posti nuovi. Ma per pranzi, cene, pisoli & co. bisogna stargli dietro, anche se lui si è adattato molto bene e non ha mai pianto.

Però ha le sue esigenze, prima fra tutte quella di camminare comodo, soprattutto quando si fanno dei weekend in giro e un po’ di orari vanno comunque rispettati. Diciamola tutta. Io e Anna non andando quasi mai in giro con lui eravamo un po’ impreparati. Maledetti weekend liberi.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto