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Il gas esilarante per il parto, e vai di ossido di azoto

corso pre parto buzziE via, si ricomincia. Siamo stati al primo incontro del nuovo corso preparto. In realtà il corso vero e proprio partirà a settembre e questa era solo una introduzione. Praticamente il corso pre pre parto.

The Second, detto anche “Il Nuovo” nascerà in un ospedale diverso da quello del gnappo. Dopo aver cambiato casa abbiamo optato per il più vicino. Così Anna ha scelto di smazzarsi un nuovo corso, un po’ per fare un ripassino del primo e un po’ per vedere com’è la struttura. Questo infatti è organizzato direttamente dall’ospedale, mentre il primo lo avevamo fatto al consultorio.

Al primo incontro, praticamente una mini conferenza su tutti i loro servizi e sul percorso che faranno le partorienti, sono andato anch’io. Mi ha fatto strano rivedere tutte quelle pance messe assieme. Non ero più abituato. Vedere donne di età diverse, outfit diversi, alcune accompagnate dai futuri papà e altre no. Mi piace la dinamica “scuola guida”, cioè quel momento in cui ti trovi con persone che mai e poi mai avresti conosciuto in vita tua. A parte il militare e le lezioni di teoria per dare la patente è difficile conoscere persone di tutti i tipi, dai neopunk ai radical chic, dai frikkettoni un po’ vegan ai fighetti di provincia. Il bello della maternità è che rende tutti uguali.

Noi ovviamente adesso non siamo più due esordienti totali. Essendoci già passati sappiamo un po’ cosa ci aspetta. E vedere tante “pance” alla loro prima esperienza mi ha fatto venire un po’ di nostalgia. Loro non sanno bene cosa le aspetta. Eh eh. Però, a dire il vero, ogni parto è a sé e quindi, in fondo, non lo sappiamo neanche noi. E’ sempre un po’ un terno al lotto.

Mi è piaciuto il fatto che nei vari incontri del corso una lezione sia dedicata ai nonni. Solo a loro, senza i papà e le mamme. Dovrebbero spiegargli come gestire la situazione, catechizzarli un po’ sulla gravidanza delle figlie, visto che loro dalla sala parto ci sono passati più o meno 30 anni fa e le cose da allora sono un bel po’ cambiate (anche se poi i bimbi nascono sempre allo stesso modo). E ci saranno anche i classici incontri per i papà.

Ho scoperto invece che esiste una nuova tecnica per ridurre il dolore, al di là dell’epidurale. L’ossido di azoto, altrimenti detto gas esilarante. Quello che si vede nei film. Praticamente fanno ridere la partoriente in modo da farle sentire meno dolore. E lì lo fanno. Mitico.

Già mi immagino Anna in preda alle contrazione che attacca a ridere come una scema, sotto effetto del gas. Una ridarola da ubriaca durante il tracciato. Sarebbe una scena memorabile. Partorire come se stessi guardando Benny Hill. Mica male.

Attendiamo quindi settembre, quando il corso entrerà nel vivo. Per adesso il primo approccio al nuovo percorso che faremo da ripetenti (come se uno non ci fosse già bastato e avanzato) è andato bene. Bello rivedere tutte quelle donne panciute, una alla volta, ogni cinque minuti, in pellegrinaggio verso il bagno. Caviglie gonfie, pance di ogni dimensione, un sacco di ritenzione idrica, tutta insieme, in una stessa sala. Alè, si riparte. Anzi si ri-parto.