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Sesso, questo dimenticato

Sogno di tradire mia moglie

sogno tradimento schieleC’era una manifestazione a Milano. Di quelle oceaniche, come non l’avevo mai vista prima. Un corteo pieno di gente e di bandiere. Mi fermo a un incrocio, mentre la folla scorre verso il centro. A un certo punto incontro una ragazza. Lei è ad un banchetto pronta a unirsi alla manifestazione. Mi fermo a parlarle e ne sono subito attratto. E’ mora, sveglia, davvero carina. Ma dietro di lei intravedo delle bandiere di Forza Nuova. Le chiedo il perché di quelle bandiere, ma mi dice che non sono sue. Ci salutiamo.

La incontro più tardi. Non so esattamente dopo quanto. Ma siamo in una stanza, in casa di suoi amici. Si mette vicino a me, mentre sono sdraiato a letto e sto leggendo un libro a pancia in giù. E’ completamente nuda.

Ci mettiamo a parlare, mentre io mi sforzo di non guardarla più in basso del viso. Mi prende subito con i suoi discorsi. Mi sembra un po’ fuori di testa, ma è molto simpatica. In casa c’è anche altra gente, ma non sembra far caso a noi. C’è anche una mia amica, non so cosa ci faccia lì. Sta di fatto che mi sgama subito. Capisce che il nostro atteggiamento è piuttosto intimo.

A un certo punto la ragazza va via e io mi metto a parlare con una sua amica. Ha capito che tra noi c’era intesa. Le chiedo un po’ di informazioni sul suo conto. Giusto per capire chi sia.

A un certo punto lei ritorna. E siamo ancora a letto. E’ sempre nuda, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Io invece sono vestito. Iniziamo ad abbracciarci e a baciarci, senza preoccuparci troppo degli amici che ci guardano e fanno qualche commento. A quel punto realizzo che sto tradendo Anna. Ma è solo un bacio, anche se sta per diventare qualcosa d’altro. Penso che sono ancora in tempo, posso fermarmi. Non ho ancora fatto l’amore con lei, è solo un bacio. Potrei anche non confessarle niente. Un bacio alla fine non è nulla. O forse è anche troppo.

Il bacio è lungo e potrei andare avanti. Come faccio a fermarmi? La prova è sovrumana. So che posso farcela. devo farcela. Penso al gnappo. Penso che se mi lascio andare il danno sarà irreparabile. Ma lei è davvero bella e soprattutto mi prende anche cerebralmente. E’ una pazza vera, ma molto intrigante. I miei pensieri sul da farsi durano interminabili minuti, ma forse sono solo pochi secondi.

Suona la sveglia. Sono le 7. Un sogno, era soltanto un sogno.

Spengo la sveglia di colpo, ma sono talmente stanco che mi riaddormento all’istante e ritorno nel mio sogno. Mannaggia a me e a quando non ho puntato anche la sveglia del secondo cellulare. Ma avevo la batteria scarica. Coincidenze. Per fortuna ci pensa il gnappo alle 7.30 a svegliarmi definitivamente chiamando la mamma dalla sua camera. un tempismo perfetto. Per una volta benedico quel suo risveglio anticipato che mi permetterà di arrivare al lavoro appena in tempo. Salto giù dal letto di colpo e vado a fare colazione.

Lui si sveglia. Fa colazione con me. la mamma dorme ancora. Gli do i suoi cereali e finisco i miei. Ma il sogno non se ne vuole andare via. Il ricordo è troppo nitido, come se lo avessi vissuto davvero. Poi durante la giornata passa. Per fortuna.

Non so perché ho sognato di tradire Anna. Non è la prima volta. I sogni erotici sono abbastanza frequenti. Ma un conto è la sveltina onirica, un altro è quando la ragazza del sogno ti prende più del dovuto. Non so se capita anche a voi. Ma io sogno tanto. E spesso i sogni me li ricordo nitidamente.

I sogni son desideri, come cantava Cenerentola? Perché se è così il nodo in gola un po’ mi rimane. Freud ne avrebbe da interpretare. E se l’Es, il mio inconscio, nei sogni è libero di esprimersi, io mi trovo a tenerlo a bada anche lì. Il senso di colpa infatti mi viene anche in sogno. Cerco di fermarmi prima di combinare danni. A volte ci riesco, altre meno.

Ieri notte ci sono riuscito a metà. Spesso non riesco a lasciarmi andare neanche nei sogni. Ho sempre quella lucidità che mi porta a pensare quello che sto facendo. E quando il sogno è erotico, penso comunque che sto tradendo Anna. Non riesco neanche a godermelo come dovrei il sogno. Preoccupante. Dal sogno all’incubo.

Forse ho bisogno di attenzioni, di affetto. Non è bello sentirsi respinti. Il mio ruolo adesso è quello di dare affetto, non di riceverlo. E il desiderio si sfoga nei sogni. E finché rimane un sogno va bene. Anche se l’inquietudine un po’ rimane. Volevo parlarne con qualcuno. Ma ad Anna preferisco non raccontarlo. Alla fine è soltanto un sogno.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto