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Io lei e l'altro

Romagna family friendly, le nostre vacanze 2014

gioco spiaggia papà figlioAlla fine l’abbiamo sfangata anche quest’anno. A parte la mammite del gnappo in crescita, tre mezze giornate di pioggia, e una pancia (la mia, non quella di Anna) che sembra quella di Bud Spencer, le nostre vacanze 2014 sono andate bene.

Io parto sempre un po’ prevenuto, rogno un po’ all’inizio, ma poi alla fine mi diverto. Anche se comunque il ritorno alla routine non mi pesa più di tanto. In fondo vivo in vacanza da una vita, come cantava Irene Grandi.

Quest’anno la destinazione balneare è ricaduta su Gabicce Mare. Hotel un po’ sgrauso ma dove si mangia bene. Pensione completa, lettini e ombrellone inclusi. Spiaggia a due passi. Clima fresco, mare dell’Adriatico (non come quello delle Maldive, ma ce lo facciamo bastare), un sacco di giochi e attività per i bambini.

giochi spiaggia bimbi romagnaIl gnappo si è divertito non poco. Ha fatto un sacco di “totte” (che sarebbe riempire il suo secchiello di sabbia e fare la torta), tanti bagni al mare, ha giocato a palla con me sulla battigia e d è andato su e giù dalle altalene e dai castelli di plastica che erano all’ingresso di ogni stabilimento.

Sulla riviera romagnola (almeno nel tratto che ho visto io, tra Marche ed Emilia Romagna) sono attrezzati bene per intrattenere i gnappi. Addirittura ci sono degli animaletti di gomma morbida da cavalcare che, volendo, si possono anche portare all’ombrellone. E poi altalene, baby-mini-junior club, animatrici mediamente gnocche, bagnini simpatici. Un posto per vacanze family friendly insomma. E infatti in spiaggia di bambini, nonni, papà, mamme (di cui tante munite di pancia come Anna) ce n’erano una marea.

bimbo battigiaIl gnappo, a parte le sue solite sclerate, è stato abbastanza gestibile. C’erano i capricci per andare via dalla spiaggia alla sera, ma mi sarei preoccupato se non li avesse fatti. Sono rimasto stupito invece dal fatto che sia riuscito a restare sotto l’ombrellone per almeno una mezz’oretta al giorno. Ogni tanto si alzava per andare da solo verso le docce, camminando sulla passatoia di plastica. A volte per fare la pipì (aveva preso le docce per un suo vespasiano personale, dove una volta ci ha fatto pure la cacca, con panico di Anna) altre per andare a giocare nelle casette di plastica o sui castelli con scivolo.

spiaggia gabicceHa mangiato tanto (almeno considerando l’appetito che ha di solito a casa) e giocato nella hall dell’albergo con i bimbi più grandi di lui. Alla sera passeggiatina, a volte per mano, altre sul passeggino.

Per fortuna non l’abbiamo mai perso. Io temevo di sentire dai megafoni della spiaggia questo messaggio: “Stiamo cercando la mamma di un bambino di circa due anni. Ha il costumino blu. Non parla, ma dà morsi e testate…”. Ogni tanto infatti qualche nano si perdeva e il messaggio di “missing” arrivava puntuale.

Ma ora gli annunci li fanno molto più rassicuranti di una volta. Non dicono più: “Si è perso un bambino/a…, la mamma è pregata di venire a riprenderselo al bagno 19”. Sono molto più asettici e letti da una speaker con una voce quasi rassicurante: “Stiamo cercando Zebedeo, un bimbo di tre anni. Ha il costumino verde e i capelli biondi. La mamma Giovanna lo aspetta al bagno 66”. Oppure: “Stiamo cercando i genitori di Francesca, una bambina di quattro anni con un costumino rosa. La mamma Paola è pregata di venire ai bagni 17”. Oh, mai che chiamassero un papà (forse perché siamo noi che li perdiamo sti bimbi?). “Tu non sapresti neanche di che colore ha il costume tuo figlio”, mi ha detto Anna. Touché.

bimbo pallone spiaggiaIn una mattina di cielo nuvoloso abbiamo provato a fare una gita a Gradara. Potevamo prendere il bus, ma io come sempre ho avuto una delle mie idee fantozziane. Guardo Google maps. “Sono solo 5 km, perché non prendiamo le bici?”. Peccato che dalla mappa in 2D non si vedessero le salite. Così, dopo aver visto Anna arrancare su un cavalcavia, mentre il cielo si faceva sempre più minaccioso, ho capito che non era cosa. Per evitare di prendere l’acquazzone e che lei partorisse in un campo, siamo tornati sui nostri passi. Ci siamo bagnati comunque, ma almeno il fratellino non è arrivato prima del tempo.

Foto da Flickr
Foto da Flickr

Per caso, sulla strada, abbiamo incrociato un campo con dei cavalli liberi. Il gnappo, felicissimo, ne ha accarezzato uno per la prima volta. Abbiamo così dato un senso alla mini-escursione interrotta. Ecco lo scatto della giumenta che, dopo essere stata accarezzata dalla piccola peste, alza la coda, forse per l’emozione, prima di fare il suo bisogno grande (ma proprio grande).

cavallo retro bimboAnche in montagna siamo stati bene. Non ho neanche sclerato troppo con i miei e il gnappo con loro (più con mio papà e mia sorella che con mia mamma) è stato adorabile. La nonna non la gode proprio. Forse perché lei gli sta molto addosso e lo segue passo passo: “Attento qui… attento là… vai piano… non cadere…”. Così lui la mette subito in riga: “Nonna… lì!”, le dice puntando l’indice, che è il suo modo per mandarla via. Grandi sorrisi e coccole invece per nonno e zia.

bimbo trattore papàIn compenso io ho messo su chili, girando per serate gastronomiche tra spiedini, formaggio fritto, polenta e torte, e bevendo birra come un biker americano. Una sera abbiamo lasciato il gnappo ai nonni e siamo riusciti a farci un giro di liscio. Sembravamo fidanzati. Con mazurke, polke e valzer ce la siamo cavata abbastanza bene, muovendo i passi ad intuito. “Forza ballerini!”, continuava a dire la cantante dal palco tra un giro di fisarmonica e l’altro.

macchinina papà bimboIl tempo è sempre stato fresco, ma sentendo i racconti delle vacanze dei colleghi e le trombe d’aria che c’erano in giro, posso dire siamo stati fin troppo fortunati. Quest’anno non posso neanche dire che l’estate sta finendo. Da queste parti non è mai iniziata.

Le prossime ferie me le gioco sotto Natale. Due settimane per governare la nave insieme alla mia dolce metà, con un nuovo membro dell’equipaggio.abbraccio mamma figlio

Di Fede

Blog di un papà imperfetto