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Noi quattro

Dove eravamo rimasti? Dall’asilo alla raccolta punti

rinforzo positivo avengers raccolta puntiDove eravamo rimasti? Ah sì, ho anche un blog dove scrivo della mia vita da papà. Ma dai…

Tra una cosa e l’altra qui passo sempre troppo poco tempo rispetto a quanto vorrei. E non faccio apposta. Forse non sono abbastanza organizzato. Dovrei farmi le to do list  (che già faccio). Ma forse bisogna ottimizzarle. Essendo diminuito il cazzeggio è diminuito anche il tempo da dedicare a quello che mi piace. E per un cazzeggione come me non è facile da accettare.

Comunque, dove eravamo rimasti? Direi al gnappo e a The Second, per i quali questo blog è nato. Loro stanno bene, crescono. Di brutto anche. Poco alla volta sono riusciti ad ambientarsi entrambi all’asilo, ognuno con i suoi tempi.

Il gnappo ci ha messo un po’ di più. Ma alla fine ce l’ha fatta. Nelle prime due settimane ha sempre pianto quando lo lasciavamo là. Poi, evidentemente, si è abituato. E’ la forza dell’abitudine bellezza. E anche dell’amicizia, visto che adesso lo vediamo abbracciare i suoi nuovi compagni di scuola quando lo andiamo a prendere.

Ieri l’ho accompagnato io. Quando lo mollo là ha sempre il faccino un po’ sconsolato. Però non piange più e ha anche abbozzato un sorriso quando la maestra lo ha abbracciato. “Batti cinque”, gli ho detto, felice dei grandi progressi fatti. Pure nel linguaggio, visto che dall’oggi al domani ha iniziato a usare espressioni e parole mai sentite prima. Commenta, dice la sua. Tipo: “Brava mamma!”. “Posso mangiarlo io?”, “Dormi con me?”. Piccole cose, ma grandi per noi, considerando che lui oltre al sì e al no, grandi discorsi non li ha mai fatti. Adesso invece interagisce molto di più.

The Second invece è uno spettacolo. A quasi 10 mesi è nell’età che io reputo fantastica: è piccolo, ma non piccolissimo. Quel piccolo che a me piace tanto, perché poi a diventare grandi e a non farsi dare più i baci ci mettono un attimo (il gnappo si vergogna se lo bacio in pubblico…). Invece adesso The Second ce lo possiamo spupazzare, farlo ridere con un bubusettete, coccolarcelo un po’.

Anche se di notte si sveglia ancora una marea di volte (non riesce a mollare la tetta) di giorno è proprio bello da vedere. Io ci vado più d’accordo rispetto a prima. Adesso sì, posso dire che mi è simpatico. Anche se è e rimane un tremendo. Nonostante quella faccia risoluta da piccolo duce che ti scruta con lo sguardo incazzoso fin di prima mattina. Ma che riesce a sorriderti anche, con un sorriso senza denti che conquista. E poi mi lascia ancora di praticare il mio vizio preferito: sniffarlo. Sa di bimbo piccolo, con il collo che odora di latte, di lattonzolo. C’è ancora odore di bambino in casa, che non è sempre buono (cfr pannolini e rigurgiti), ma l’effetto madeleine proustiana è garantito, prima dell’arrivo dell’olezzo ormonal-adolescenziale.

Al nido The Second si è ambientato bene. Anche lì dimostra il suo caratterino. Vorrebbe avere le maestre tutte per sè ed è un po’ infastidito dagli altri. Vorrebbe sempre stare in braccio il principino. Senza altri rivali. Però mangia, dorme e le maestre gli stanno simpatiche. Visto che rimane là fino alle 4, Anna ha un po’ più di tempo da dedicare a se stessa. E anche questo non è male. Ora si è messa pure ad andare in piscina un paio di volte alla settimana. “Vai pure a ritrovare te stessa, occhio però a non trovare anche un bagnino”, la avverto io.

L’allattamento, che ci aveva fatto penare qualche mese, continua. A The Second il latte della sua mucca preferita (la mamma, non la Lola) piace sempre. E vedremo fino a quando andrà avanti ad attaccarsi. Se smetterà però le orecchie di cocker sono in agguato quindi in realtà non c’è tutta questa fretta a mio egoistico modo di vedere. Vedremo…

Tornando al gnappo, ci sono giorni in cui è ingestibile. Non riesce a dosare la sua rabbia. Forse perché all’asilo si trattiene molto e quindi quando esce deve sfogarsi, sia dando addosso al fratello che picchiando i suoi amici. A volte è aggressivo e non riesce a giocare al parco senza far male agli altri. Anna è un po’ preoccupata. Io meno, ma comunque è una cosa che va gestita. Così la mamma si è inventata una specie di “raccolta punti del bravo bambino” per provare a mettere in pratica il cosiddetto rinforzo positivo (più o meno come quello che usano gli addestratori di cani, per intenderci).

Come se fossimo una marca di merendine gli abbiamo proposto una raccolta di bollini che gli daremo a fine giornata quando avrà fatto il bravo. Ai 15 bollini un regalo. Visto che gli piacciono gli Avengers il prossimo sarà lo zaino dei suoi supereroi preferiti (Capitan America, Hulk, Occhio di Falco e Iron Man). Siamo già a tre bollini. Per ora (ma non lo dico troppo forte) sembra funzionare.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto