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Noi quattro

Una giornata tra Peppa Pig e trenino Thomas

leolandia_45_11Non è facile affrontare il weekend quando hai le balle girate. Quando vorresti sparire, prenderti del tempo per te stesso, salire su un treno e partire per chissà dove, giusto per riordinare un po’ le idee. Quando hai davanti il buio e vedi tutto nero bisogna mantenere la calma. Non fare gesti inconsulti. Portare pazienza. E non sempre è facile.

Ci ho provato un paio di settimane fa, subito dopo la Festa del Papà, quando avevo i nervi a fior di pelle e il morale a terra per una serie di motivi che ancora non ho capito bene quali. Però, arrivato il venerdì sera, c’era da impostare il fine settimana con i gnappi e Anna. E lì per lì io avrei voluto passarlo in casa tutto il tempo, con il muso lungo senza rivolgere la parola a nessuno.

Leolandia 45esimo anniversario
Leolandia 45esimo anniversario

Domenica però ci avevano invitato a Leolandia, per il secondo giorno d’apertura e l’inaugurazione del Mondo di Peppa Pig. Figuratevi che voglia avevo io dopo tutti i nichilismi della settimana. Avevo voglia di sparire. Punto.

La casa di Peppa Pig
La casa di Peppa Pig

La giornata però si preannunciava bella. Ci sarebbe stato il sole. E beccare il weekend con il bel tempo ormai è diventato un terno al lotto. Poi io volevo e dovevo uscire da quel loop negativo. Così mi sono fatto un po’ di violenza (e anche questo non sempre è facile), fare buon viso e provare a guardare avanti. Provare a uscire da questa spirale e ricominciare da capo. Poco alla volta.leolandia_45_10

Ci siamo messi in macchina alla volta di Capriate, tra Milano e Bergamo. Il viaggio l’ho fatto quasi tutto in silenzio. Non avevo voglia di parlare. Ho solo buttato là qualche frase di circostanza del più e del meno con Anna. Lo scopo del gioco della giornata in realtà era duplice: uscire dal mio loop e provare a far superare al gnappo dalla sua “fase paura” da cui anche lui fa fatica a uscire (talis pater si dice no?) soprattutto quando gli si presenta qualche esperienza nuova.

Il gnappo e The Second
Il gnappo e The Second

La settimana prima gli avevo chiesto: “Domenica andiamo a vedere la casa di Peppa Pig?”. “No, non ci voglio andare!”. Perfetto.

Allattamento caprino
Allattamento caprino

Quando gli propongo qualcosa di nuovo, magari con un po’ di enfasi, lui fiuta subito la sòla, e si blocca. Per questo alla sua festa di compleanno non mi ero vestito da Uomo Ragno. Perché sapevo che gli avrei rovinato la festa.

Il ragno in casa di Peppa Pig
Il ragno in casa di Peppa Pig

Il suo sospetto è partito da lontano, ma di sicuro una grossa botta gliel’ha data il cinema, quando lo abbiamo portato per la prima volta. O forse anche prima. Sta di fatto che adesso ha paura anche dei cartoni in tv che non conosce ed è diffidente su tutto ciò che è nuovo. E questo per me è frustrante. E non nego che il mio loop negativo forse sia anche legato in parte a questa frustrazione.

The Second
The Second

Perché, qui lo dico, per me il gnappo è tutto. E vedere questi suoi blocchi mi fa andare in allarme rosso. Sbaglio, ovviamente. Ma non riesco sempre a mantenere la lucidità, anche perché abbiamo più o meno la stessa testa io e lui. Siamo entrambi resistenti al cambiamento in maniera patologica. E tra un capricorno e un toro sono scornate non indifferenti nonostante ci vogliamo un bene dell’anima.leolandia_45_7

“Non mi piace quetto potto”, dice lui appena scesi dalla macchina nel parcheggio di Leolandia. E c’è voluto del bello e del buono per convincerlo a seguirci. E per fortuna siamo riusciti ad aggirare l’uomo sui trampoli che c’era davanti all’entrata. Lo ha visto ovviamente, ma non si è spaventato.

La macchina di Papà Pig
La macchina di Papà Pig

Poi siamo andati alla casa di Peppa Pig. Che è davvero la casa di Peppa Pig, fatta e finita. Parentesi: quando c’è di mezzo Peppa Pig io ho sempre un groppo in gola di nostalgia romantica. Perché è anche grazie alle minkiate che ho scritto sulla maialina dei cartoni che questo blog ha avuto più lettori del dovuto. Misteri di internet. Più le scrivi grosse e più la gente di legge e condivide. Bah…

Il gnappo ovviamente nella casa di Peppa non è voluto entrare, figurati. Anche il cantiere del signor Toro lo abbiamo visto da fuori. E di foto di lui abbracciato a George non ne avremo mai. Ma chissenefrega. Non era questo l’importante.

Prosecco nel bicchiere biodegradabile
Prosecco nel bicchiere biodegradabile

Abbiamo fatto un giro nella Mini Italia, tra chiese, stazioni e monumenti in miniatura. Il gnappo era sempre diffidente. Non voleva mai fermarsi, soprattutto vicino alle statue parlanti. Tutto il percorso è stato scandito dai suoi “Viaaaaa!!!” non appena ci fermavamo un secondo.

Poi siamo andati a fare un giro nella zona dei pirati e poi a vedere gli animali della fattoria. Oche, anatre dal ciuffo ribelle, galline, galli chicchiricanti in ogni dove. Capre e caprette, pappagalli di ogni specie (anche il Cacatua, Cacasua, Cacamia). E poi asinelli, tacchini, maiali…

Oche giulive
Oche giulive

E tra gli animali della fattoria finalmente lui si è sciolto. Ha iniziato ad essere meno diffidente. Ha iniziato a divertirsi. Pet teraphy? Alla faccia ‘ru c…, scusate il francesismo.

Il trenino Thomas a Leolandia
Il trenino Thomas a Leolandia

Da lì è stata tutta una scoperta. Dei giochi, delle giostre (siamo saliti tutti e quattro persino sulla giostra aerea di Leonardo che andava in altissimo, per dire). E soprattutto l’innamoramento per il mitico Trenino Thomas (con tanto di Sir Topham in carne ed ossa dall’accento bergamasco) su  cui abbiamo fatto quattro giri (sul trenino Thomas, non su sir Topham eh…).

Sir Topham bergamasco
Sir Topham bergamasco

Per non parlare dell’acquario e del rettilario. Per la prima volta il gnappo ha visto dei veri serpenti che gli sono piaciuti un sacco, tanto da comprarne uno di plastica arancione quando siamo usciti dal giftshop. Era matto. Correva avanti e indietro e non gli pareva vero di vedere tutti quegli animali veri (ragni compresi che ad Anna fanno schifissimo, ha proprio un blocco psicologico coi ragni, a ciascuno la sua fìsima…).

Nemo e Doris
Nemo e Doris

Poi, quando tutto stava andando alla grande, io ci ho messo del mio. Perché l’ho portato sulla nave dei “pirati alla deriva”, il classico tronco che scende dalle rapide dove un po’ ci si bagna, soprattutto chi sta davanti. Ovviamente in miniatura, visto che poi ce n’è uno anche per i più grandi mentre questo era adatto a tutti i nani di almeno 90 cm. “Ma ha capito che giostra è?”, mi chiede Anna sospettosa, mentre io e lui eravamo già oltre i tornelli. “Sì, sì, l’ha vista”. In realtà non so se aveva capito bene dove stavamo andando…

Verso il trenino Thomas
Verso il trenino Thomas

Così saliamo in due e quando la barca inizia a impennarsi sul tapis roulant a 45° prima della discesa a manetta, il gnappo si accorge che gli avevo tirato una sòla. “Vòio scendeeee”, inizia a dire. Troppo tardi: “Tato stai giù, siediti, non ti preoccupare”. Ooooooooohhhhhhhhhh!!!!!!! Splash!

E menomale!
E menomale!

In un secondo eterno torniamo orizzontali e appena scendiamo lui inizia a prendermi a calci e a fare il mulo. Non sentiva più ragioni, non voleva più venire da nessuna parte. E ci è voluto del bello e del buono per convincerlo a muoversi.

Per fortuna poi si è convinto e tornando nella zona di Peppa Pig si è messo a giocare sugli scivoli di Peppa, vicino alla macchina di Papà Pig. Ok, tutto tranqui.

Prima di salutare Leolandia facciamo un ultimo giro sul trenino Thomas (che ho biecamente usato come premio finale mentre lui faceva il mulo, tipo: “Dai, se vieni con noi adesso, dopo facciamo un ultimo giro sul trenino Thomas”).

Saliamo in macchina e appena imboccata la A4 dopo il casello verso Milano, il gnappo e The Second già dormivano. Stravolti, ma contenti.

Dopo una giornata così, con i piccoli successi e diffidenze superate (ammetto che alla sera un po’ gliel’ho menata dicendogli: “Non avevi detto che non ti piaceva questo posto?”, sono incorreggibile) le mie nuvole si sono diradate. Poi il tempo ci mette il resto. Ma una giornata con i gnappi e Anna, tornando tutti un po’ bambini sui giochi, mi ha aiutato. Soprattutto vedere il gnappo contento, senza capricci, lanciato verso le novità senza (troppa) paura.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto