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Pensieri di un papà

Due anni di The Second

the-second-pulizieDue anni, caro The Second. Sei con noi da due anni. Dovrei essere preoccupato perché stai entrando nei famosi “terrible two“. Ma io sono tranquillo. Perché prima c’è stato il terrible zero (dai tre mesi, ai quattro mesi, ai sei mesi), il terrible one e magari ci saranno anche i terrible three, four an five, quindi no problem, siamo pronti.

Tu sei un bel terribile lo sai? Vacca miseria! Sei un bel tipetto tu, uno che sa cosa vuole e sa come ottenerlo. A due anni, figurati quando ne avrai 30!

Io ho grandi aspettative su di te. Tu puoi fare tutto nella vita. Hai costanza, sei caparbio, sei lucido, possessivo, abbastanza egoista (quando ti chiedo una patatina, potresti darmene una come fa tuo fratello almeno!). Insomma, per dirla alla Amici Miei atto II, hai anche tu un ottimo “senso di rompere i coglioni“.

E questo io lo vedo come un pregio. Perché a questo mondo funziona anche un po’ così. Se ti fai sentire, se insisti, se rompi le balle (nel modo giusto, si intende) alla fine ottieni il risultato.

Io sono curioso di vederti crescere. Di vedere se il tuo carattere cambierà o rimarrà così. Sono curioso di vedere cosa diventerai da grande. Perché, davvero, tu potresti essere tutto. Devi solo incanalare i tuoi sogni e le tue aspirazioni. Capire dove vuoi arrivare. Il come non sarà mai un problema. Un po’ ti invidio.

Lo sai che io ti prendo in giro… Che ti metto i bastoni tra le ruote. Che scherzo con te anche quando tu non hai nessuna voglia di scherzare e per questo ti incazzi. E più ti incazzi, più io scherzo. E viceversa. Il nostro rapporto è un po’ così. Ci stiamo un po’ sulle balle, ma sempre con affetto. Abbiamo due caratteri diversi e non è mica detto che gli opposti si attraggano per forza. Mettiamocela via.

Se ti voglio bene? Ma stai scherzando!! Guarda che se non era per me tu mica c’eri a questo mondo. Ci ho messo del bello e del buono a convincere tua mamma per dare a tuo fratello un fratello. Poi sei arrivato tu, con le tue balossate fin dall’inizio. E chi se l’aspettava? Sei stato una sorpresa, anzi una rivelazione!

“Sì sì, tu mi piaci!”, te lo dico con la voce del sergente Hartman. Tu sei un bel tipo proprio.

Oh, di passi avanti ne abbiamo fatti. Tu mi sopporti molto più di prima. Quando torno a casa la sera prima mi corri incontro. Poi mi abbracci e poi, subito dopo, mi fai una pernacchia. Brutto balossone!

Riusciamo anche giocare come si deve. Saltandoci addosso, si intende. Io ti faccio il solletico sotto al collo con la barba e tu mi sali sulla faccia quando sono coricato sul tappeto. Anche tu vorresti eliminarmi fisicamente e questo è un ottimo segno. Vuol dire che Edipo funziona.

Funziona talmente bene che il rapporto con tua madre è ancora simbiotico. Lei sì che ti gode! Tienitela cara perché ha una pazienza infinita che, come sai, io non ho.

All’asilo sei il re incontrastato. Sei un leader. Al limite dello stalking con le altre donne della tua vita (dalla tua maestra alla tua fidanzata che non molli neanche per un secondo). Sei un bel mastino, bravo.

Tu sai come si trattano le donne. Il maschio alfa che è in te funziona. Perché in realtà a loro piace essere prese con decisione, anche se non te lo confesseranno mai. Tu falle parlare e agisci. Avrai successo anche con loro.

Tu, c’è da dire, non molli mai. Anche alla sera, quando sei stanco, hai sempre quello sguardo deciso. Quando per farti addormentare ti dò la mano nel tuo lettino, tu non la molli. Io ci provo, penso che tu stia dormendo, provo a sfilarla per defilarmi, ma tu appena senti che sto andando la ri-stringi forte. Altro che melatonina, ci vorrebbe un sonnifero da cavalli per metterti buono.

E le tue fisse per la pulizia? Non le racconto qui perché meritano di essere raccontate a parte. Ci si potrebbe scrivere un romanzo.

Solo quando sei malato sei ko. La febbre è l’unica cosa che ti stende. Peccato che tu l’abbia invitata proprio nel giorno del tuo compleanno. Mannaggia. Un altro classicone comunque. Il compleanno con la febbre, vabé.

So che dovrei essere un papà più premuroso con te. Più amorevole. Più paziente. Dovrei… Ma spero che tu mi possa accettare così come sono. Soprattutto in futuro. Io con te ho un rapporto un po’ strano. Ma oltre a volerti bene, ti apprezzo molto per come sei. Sappilo. E un po’ ti invidio.

E poi, visto che lo scontrino dell’ospedale non l’ho tenuto e ormai dopo due anni sarà anche scaduto, ti tengo così come sei. Non ti posso più riportare indietro. 😉

Un bacio sotto al collo con la barba dal tuo papà rompiballe.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto