Oggi è l’ultimo giorno di asilo del gnappo.
Fino a metà luglio ci saranno le sezioni estive, quando le classi si accorpano e le scuole si cambiano. Per due settimane sarà in classe con suo fratello (si spera) in una nuova scuola e con nuovi compagni.
Ma l’ultimo giorno di scuola per lui è oggi. L’ultimo giorno in cui sarà con la sua classe, con i suoi primi veri amici che veder tutti i giorni da tre anni a questa parte.
Secondo me lui non se ne rende ancora conto. Ed è giusto così.
Stamattina prima di uscire l’ho salutato e gli augurato un “buon ultimo giorno di scuola”.
Lui ha sorriso e ci siamo dati il cinque.
“Abbraccia forte Giuseppe, il tuo amico perché poi vi vedrete molto meno”, gli ho detto. Secondo me non ha realizzato.
Oggi è uno di quei giorni in cui avrei voluto portarlo a scuola. E soprattutto avrei voluto andarlo a prendere a scuola.
Essere lì in un giorno importante anche se per lui è un giorno come un altro.
Oggi penserò alla sua giornata insieme ai suoi amici e le sue maestre.
Chiudiamo un ciclo e a settembre ne apriamo un altro.
Il gnappo non è più un gnappo. E’ un ragazzino con le gambe lunghe e magre. Un bambino che non è più un bimbo.
Un ragazzetto che ancora si fa baciare, ma chissà fino a quando.
Un remigino che tra qualche mese entrerà nella scuola dell’obbligo.