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Masha e Orso, basta torture sugli animali in tv!

masha e orsoC’è un altro cartone animato di Rai YoYo che dovrebbe mettere sul piede di guerra gli animalisti di mezzo mondo. Dopo Peppa Pig, che distorce la realtà sulle condizioni di vita dei suini, oltre che per i suoi messaggi subliminali, la nuova serie animata diseducativa per i più piccoli viene dalla Russia e si chiama Masha e Orso (Маша и Медведь). Il cartone animato, apparentemente innocuo, va in onda tutti i giorni sulla rete dedicata ai bambini e istiga le giovani menti a compiere violenze sugli animali.

Lo dice anche, velatamente, la sinossi del programma sul sito di Ray YoYo: “La serie si basa su una vecchia fiaba molto popolare in Russia in cui una bambina incontra un grosso orso a cui riesce a sfuggire. Qui è il grande Orso che sarebbe ben contento di poter sfuggire alla piccola Masha, che ogni giorno con la sua intraprendenza travolgente lo trascina suo malgrado in incredibili avventure e rischia spesso di farlo finire nei guai…”.

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Tutte le somiglianze nei cartoni animati di Walt Disney

somiglianze disney fateGuardando alcuni vecchi cartoni animati Disney, ogni tanto ho come la sensazione di déjà vu. Come se quei personaggi li avessi già visti da qualche altra parte. Poi mi viene in mente che quelle scene sono in altri cartoni, sempre Disney. Praticamente ci sono spezzoni che bene o male sono stati replicate. le somiglianze sono evidenti, sia nei disegni dei personaggi che nelle scene.

Guardavo la Carica dei 101 l’altra sera. La scena della nascita dei cuccioli di dalmata. Nilla, la cameriera, mi ricordava qualcuno. Ma sì, una delle fate della Bella addormentata nel bosco, Flora! Poi, guardo bene Pongo. Con gli occhi quasi ipnotizzati dopo il super parto di Peggy e mi sovviene l’altro, anzi gli altri, serpenti ipnotici: Ka e sir Bis, due bisce gemelle praticamente.

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Le 12 più gnocche dei cartoni anni ’80 e ’90

nadia il segreto della pietra azzurraI cartoni animati degli anni ’80 e ’90 erano pieni di gnocche. Ragazze o ragazzine belle, di cui, da bambino, non potevi non innamorarti. Fin da piccolo, guardando la tv, ho dovuto così fare i conti con la mia eterosessualità. C’erano infatti alcuni cartoni animati con protagoniste davvero belle e intriganti. Erano amori platonici ovviamente, di quelli che si hanno a 5 o 6 anni, ma fin da allora si iniziava a fantasticare su quella con cui ti saresti voluto fidanzare. Pensieri innocenti, a cui ripensi da grande con un velo di nostalgia.

Detto questo ‘sti disegnatori di cartoni animati giapponesi, negli anni ’80 e ’90, ci mettevano del bello e del buono per creare protagoniste femminili fighissime. Alcune al limite della censura (e infatti alcune scene in Italia sono state censurate). Da noi si sa, il senso del pudore è un po’ diverso rispetto ad altri Paesi.

Ok, bando alle ciance. Ecco la mia classifica delle 12 gnocche dei cartoni animati che mi hanno fatto sognare da bambino.

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Gli animalisti, la Mozione Peppa Pig e i funghetti

mozione peppa pig parlamento ue-1000Di Peppa Pig temo che non ci libereremo tanto presto. E non tanto per i nani che la guardano alla tv, quanto per tutto il contorno di notizie che in questi giorni stanno uscendo sulla maialina più amata e odiata della tv. Dopo essere apparsa sulla copertina di Vanity Fair come “ragazza del momento” per caso l’ho trovata anche su Il Foglio. Adesso ce l’hanno su gli animalisti che hanno fatto una mozione al Parlamento europeo. Oltre a non mangiare carne, secondo me questi prendono strane sostanze.

Ecco come l’ho letta: la commissione petizioni del Parlamento europeo “ha deciso di iscrivere la petizione denominata ‘Mozione Peppa Pig‘, presentata il 15 gennaio dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa)”. L’associazione spiega che “la mozione prende il via dalla campagna sulla tutela dei bimbi nella visione dei cartoni animati che coinvolgono animali lanciata un mese fa e chiede al Parlamento di pronunciarsi sulla necessità di inserire alla fine dei cartoni o dei film, ma anche di libri e fiabe, una pagina dove si spieghi chiaramente che gli animali usati nei cartoon spesso nella vita reale vengono maltrattati, se non addirittura sterminati”.

Tutto chiaro no? Ah no?! Forse perché mangiate ancora la carne e non quei gustosi funghetti che prendono loro.

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12 cartoni anni ’80 che dovrebbero tornare

chobin cartone anni '80Prima di diventare papà ho iniziato a riscoprire il mondo cartoni animati. Dopo le full immersion da bambino, negli anni 80, li avevo abbandonati con l’arrivo dell’adolescenza. Al massimo guardavo Bayside school o Baywatch al pomeriggio, mentre alla sera, avendo una sola televisione in casa, non riuscivo mai a vedere Beverly Hills 90210 che invece guardavano molti miei compagni di classe delle medie.

I cartoni però hanno accompagnato la mia infanzia, dai tempi di Bim bum bam. Prima dell’arrivo del gnappo ho cercato di mettermi in pari recuperando tutti gli Shrek, Madagascar, Kung Fu Panda, Cars, Nemo e altri cartoni “nuovi” che non avevo mai visto.

Adesso invece sono concentrato sulla riscoperta dei miei vecchi cartoni della mia prima infanzia. Che sto riproponendo anche al nano, facendogli vedere le sigle dal telefonino per tenerlo buono mentre gli faccio l’aerosol.

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Peppa Pig nelle sale dei cinema, si salvi chi può

peppa pig film cinemaCi siamo. Il giorno è giunto. Peppa Pig ce la ritroviamo pure al cinema. E come ogni evento d’eccezione che si rispetti, non rimarrà in cartellone un mese. No, la proiezione del film “Vacanze al sole e altre storie“, che condensa dieci episodi della nuova sesta serie, sarà solo per due week end, questo (11 e 12 gennaio 2014) e il prossimo (sabato 18 e domenica 19 gennaio). Toccata e fuga insomma. E grandi corse e code per accaparrarsi i posti.

La formula è sempre la stessa: una serie di dieci episodi inediti di Peppa Pig, da 5 minuti l’uno. Per un lungometraggio che dura 50 minuti. Quei volponi (anzi, visto il soggetto, quei maialoni) della Warner Bros entertainment hanno così creato un’occasione, spiegano in una nota, “per vivere e condividere con i propri bambini il divertimento di Peppa Pig e della sua famiglia, il tutto arricchito con il contributo dei personaggi più amati di Rai YoYo, Carolina Benvenga (la Posta di Yoyo) e Oreste Castagna (Storie di Gipo)”. Peccato non ci sia la sexy Fata Ariele, alias Greta Pierotti.

“Diciamo tutti grazie alla Warner Bros?”. “Graaaaaazie Warner Bros!”. Non ci bastava lo sfracassamento di maroni di Peppa dalla tv di casa. Coi nani lobotomizzati che non chiedono altro che guardare la loro dose quotidiana di Peppa.

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In viaggio con Pippo e il rapporto tra padre e figlio

in viaggio con pippo film disneySalve a tutti, sono di nuovo io, la Regina dei Furetti. Mi scuso innanzitutto per il terribile ritardo, e questa volta vi porto una nuova recensione di un vecchio film d’animazione.

In viaggio con Pippo (A Goofy Movie) è uno dei miei film d’animazione preferiti di tutti i tempi, se non, addirittura il mio preferito, ed è datato 1995. Questo film vede Pippo come protagonista, insieme al suo figlio Maximilian, ormai quattordicenne. Pippo & Max infatti erano stati protagonisti in passato di una serie TV del sabato mattina intitolata “Ecco Pippo!”, della quale però non sono mai stata una grande fan, ma non disdegnavo neppure.

Di cosa parla questo film? Per prima cosa, lo schema narrativo In viaggio con Pippo a prima vista si distacca dallo schema di Propp usato negli altri film Disney. Per chi non sapesse, lo schema di Propp è lo schema utilizzato nelle fiabe e consiste in un eroe che intraprende un viaggio, deve compiere una missione, e dopo mille pericoli sconfigge il mostro o libera la principessa. Il film infatti è una commedia americana godibilissima e, a differenza di altri film Disney, non c’è un mostro cattivo, nessun rivale da sconfiggere, ma un sano confronto/scontro tra padre e figlio.

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Il “vangelo” di Peppa Pig, a lei tutto è possibile

Peppa PigQuasi quasi mi commuovo. Ma dal ridere. Perché non pensavo che il mio post di martedì scorso sui “Messaggi subliminali di Peppa Pig” facesse tutto sto casino. Ora, questa è la dimostrazione che Peppa Pig è un tema caldo, scottante. Ci tocca nel vivo, nella carne (che parlando di maiali è tutto dire), nei nostri affetti più cari. Peppa uber alles.

Riassumo: dopo aver scritto il post, mi accorgo che domenica il tutto viene copiato e incollato tale e quale sul sito Notizie Evangeliche. Cambiano solo il titolo, che diventa “Cambiate canale, messaggi sbagliati di Peppa Pig“. Il resto è paro paro, pure le foto. La fonte (cioè io) è scritta piccola piccola in basso a sinistra dove c’è linkato il post del sottoscritto (Ma fuori c’è scritto solo “Fonte” e bisogna cliccarci per andare al post originale). Per scrupolo controllo anche gli altri articoli, sotto la sezione “Notizie dal mondo evangelico” del sito, e sono più o meno tutti brutali copia-incolla con linkata sotto (non troppo visibile) la fonte.

Ora, come il mio post su Peppa Pig possa essere diventata una “notizia dal mondo evangelico” questo rimane per me un mistero. Ma con Peppa, si sa, tutto è possibile. Anzi, a Peppa tutto è possibile.

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Messaggi subliminali di Peppa Pig

peppa pig porchetta ultima puntataPerché Peppa Pig piace tanto ai bambini? Quali segreti nasconde il cartone animato della famiglia di maiali con la faccia a forma di phon (o per i più smaliziati a forma di qualcos’altro…)? Perché Peppa e George sono così tanto amati dai bambini e poco sopportati, più o meno bene, dai genitori? Io grido al gomblotto. Dev’esserci per forza qualcosa sotto, qualche messaggio subliminale che fa sì che i più piccoli siano attirati da questo cartone, tanto da farci cambiare le nostre abitudini di casa, dove ormai i nostri orari, colazioni, pranzi e cene sono scanditi da Peppa.

Peppa è ovunque. In tv, a tutte le ore su Rai YoYo e Disney Junior, su Youtube, in dvd, su vestiti e gadget di ogni tipo. Il merchandising della maialina più famosa dei cartoon spopola, avere qualcosa marchiato “Peppa Pig” è un must per i più piccoli. Cos’ha dunque di tanto speciale? Ma soprattutto, cosa c’è sotto?

Io ho guardato ormai diversi episodi e credo di essermi fatto un’idea.

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Pepi, Briciola & JoJo: uno dei cartoni più belli degli anni ’90

Nei tanti commenti al post che avevo scritto su Peppa Pig tempo fa, mi colpì quello di Regina dei Furetti. Dimostrava una competenza e una passione non comuni in fatto di cartoni animati. Così sono andato a sbirciare il suo blog e le ho chiesto se le andasse di collaborare. La risposta è stata affermativa.  Ho pensato che una rubrica ad hoc sui cartoni sarebbe carina, perché chi ha dei figli, prima o poi, si trova a dover fare i conti con quei cosi tutti colorati che si muovono nello schermo della tv con musiche e suoni strani. Conoscerli un po’ meglio o scoprirne dei nuovi potrebbe arricchire il nostro bagaglio cartoonistico e sono sicuro che anche i nani apprezzeranno.

Trrrrrr Trrrrrrrrr trrrrrrrr (rullo di tamburi), squillino le trombe, diamo il benvenuto a Regina dei Furetti e al suo primo (e tanto atteso!) post su un cartone di fine anni ’90. Lei ne conosce alcuni che io non avevo mai sentito nominare… Sono vecchio eh?! Però stare col gnappo mi riporta a una seconda giovinezza! (Certo certo, crediamocela pure). Ah, se avete domande su cartoni specifici o volete saperne di più, chiedete pure. Potrebbero essere i prossimi post di questa nuova rubrica.

Fede 

Pepi, Briciola & JoJoBuongiorno a tutti, il mio nome d’arte è “Regina dei Furetti“, ho 19 anni e mi piace moltissimo leggere e scrivere, e le mie più grandi passioni sono i fumetti e i cartoni. Trovo infatti entrambi i medium interessanti e con più chiavi di lettura. Amo leggere recensioni di film, fumetti e cartoni e infatti sono capitata in questo blog per caso perché mi chiedevo cosa ne pensassero gli adulti del fenomeno virale “Peppa Pig“, dato che vedevo il merchandising relativo a quel cartone è dappertutto e anche mia cugina si era appassionata. Sono capitata, ho postato un commento e Fede, l’amministratore del blog mi ha chiesto se mi andava una collaborazione. Io ho accettato e, con (mea culpa!) grosso ritardo, mi trovo a postare qui.

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Fenomenologia di Peppa Pig

peppa pig famigliaEbbene sì, ci sono caduto anch’io. Pensavo di resistere visto che il gnappo non si dimostrava troppo interessato alla tv, ma al mare ho dovuto cedere. Eravamo in un monolocale stile Ragazzo di campagna (“Posto per commensali che non ci sono taaac”) con aria condizionata a manetta giorno e notte visto il caldo che faceva fuori e il nano era in modalità rumorosa. Soprattutto quando doveva mangiare a tavola sul seggiolone. Così, per farlo stare buono, per la prima volta gli abbiamo acceso la tv su Rai Yo Yo e cosa gli propiniamo? Ovviamente Peppa Pig!

Sapevo dell’esistenza del cartone da qualche tempo, ma non l’avevo mai guardato attentamente. Visto che al mare non c’era una cippa da fare (oltre a organizzare ogni volta un trasloco per andare in spiaggia), mi sono messo a vederlo anch’io. E mi sono venute alcune perplessità.

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La bella lezione di Shrek 4

Dopo il terzo mi sono sparato pure Shrek IV (e vissero felici e contenti). Anche se non ho visto il primo, che come in tutte le saghe – da Rocky a Harry Potter – è quello più “fresco”, quest’ultimo episodio (ma sarà veramente l’ultimo?) mi è piaciuto. Secondo me è pensato più per i grandi che per i bambini. Se già Shrek III mi ha fatto scattare il meccanismo di identificazione nell’orcone verde (soprattutto quando gli sono nati i tre orchetti e lui è alle prese con pannolini, risvegli notturni & co.), stavolta micidiale è l’inizio del cartone.

Quando lui non ci sta più dentro con la routine familiare e arriva al punto in cui sclera alla festa di compleanno, andando poi a fare un patto col nano. Diciamo la verità, chi non si è sentito almeno per una volta come Shrek?

Chi non avrebbe voluto urlare come lui quando che gli impegni familiari hanno preso il sopravvento su di te e non riesci più a fare (o magari ad essere) quel che volevi?