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Noi quattro

I secondi, le regole saltate e il sondino

Il malato immaginarioThe Second è un ciccione. Mangia, mangia, mangia. La tetta è la sua unica ragione di vita (su questo è in buona compagnia). E poi piange. Anzi, come dice il gnappo, “pange”. Pange, pange, pange e pange. Di giorno soprattutto. Tra una poppata e l’altra. Di notte sgrufola. Fa dei versi assurdi che il fratellone non faceva. A forza di sgrufolamenti cinghialeschi è riuscito nell’intento di svegliarmi tre quarti d’ora prima della sveglia. Poi lui ha continuato il sonno, il mio purtroppo era finito.

Mi sono accorto di una cosa. Gli stiamo dando tutti i vizi che al gnappo non abbiamo dato. Con lui all’epoca ci facevamo duemila paranoie su tutto. Non dormire nel lettone, non troppo in braccio, poppate distanziate per regolarizzarle… Con The Second tutto saltato. Facciamo un po’ alla cazzo, scusate il francesismo.

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Io lei e l'altro

Un vero maestro di mestolino

Mestolino [me-sto-lì-no] s.m. Dim. di méstolo ‖ Fare il mestolino, dei bambini quando, sul punto di piangere, contraggono i muscoli del viso sporgendo le labbra e appiattendo il mento.

Il gnappo è un vero maestro di mestolino (o mescolino come dice Anna). Mestola spesso, di solito quando vuole essere preso in braccio, oppure quando vede qualcuno che non conosce. Ultimamente sta succedendo anche quando vede i nonni. Loro sono in estasi appena lo vedono e lui lì per lì, invece che un sorriso vero sgancia il sorriso al contrario, come una perfetta emoticons  🙁  Poi Anna lo prende in braccio, lo consola un po’ e allora possono scattare i sorrisini.

E’ incredibile la velocità con cui passa dalla modalità mestolo  🙁  alla modalità sorrisino.  🙂  Tra l’altro è veramente un mestolino perfetto. Gli angoli della bocca sono talmente giù che più non si può (questa foto non rende giustizia), le labbra si contraggono, il tempo di farle tremare un po’ (giusto quei 2 o 3 secondi) e se non lo prendi in braccio inizia a piangere. Infingardo.