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Pensieri di un papà

Il mio senso del Natale

Santa-Famiglia iconaTutti a dirsi buon Natale. Ma proprio tutti. Anche gente che non conosci o che non hai mai visto prima. Ma buon Natale de che? Ammetto che nella spirale del buon Natale ci sono anch’io. Vado a prendere i pasticcini e saluto con, “auguri!”. Il massimo della mia paraculaggine però è dire: “E tanti auguri se non ci vediamo!”. Come ho detto l’altro giorno alla mia vicina del piano di sotto, aggiungendo: “No, ma sicuramente ci vedremo prima”. Certo.

Diceva il grande Gianfranco Funari: “Quando uno te fa’ l’auguri de Natale e tutto l’anno manco te s’encula, non je poi di’: ‘Grazie, altrettanto’. Je devi di’: ‘Auguri un par de cojoni! Mettite er panettone sott’ar braccio e vattenaffanculo!”. Un mito.

Comunque, a parte il deliro pre natalizio, quest’anno mi sembra un po’ sottotono ‘sto Natale. Non ho visto tanta gente in giro, boh, sarà l’onda lunga della crisi. Mi spiace per i commercianti (che piangono miseria almeno dal 1986 che io ricordi) e per chi passerà il Natale da solo, ma forse un po’ più di sobrietà potrebbe anche essere positiva. Che i Comuni non mettano più i tappeti rossi davanti ai negozi per farci fare sopra la cacca ai cani è un bene. Così come il risparmiare su addobbi, luci e lucine.