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Pensieri di un papà

I primi sei mesi di The Second

6 mesi bambinoGià sei mesi. Mamma mia. Non ci voglio pensare. Tempus fugit. E di brutto anche. The Second oggi compie il suo primo mezzo anno di vita. Credo dirò la stessa cosa per i suoi 18 anni. Perché so già adesso che da qui a lì c’è un soffio.

Giusto per non fare confronti con il fratello maggiore (che brutto fare confronti… e vabbé), il gnappo alla sua età era un filino più “autonomo”. Restava dritto con la schiena da solo, iniziava lo svezzamento, di notte piangeva ma non mangiava quasi più.

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Noi quattro

Allattamento, svezzamento e la luce in fondo al tunnel (forse)

tunnelPensavo che la legge del contrappasso funzionasse anche in positivo. Mi sbagliavo. Avevo fatto i conti senza l’oste. Che è The Second e che di notte si sveglia a ripetizione.

Se il gnappo si è svegliato fino ai 2 anni e mezzo piangendo, almeno quattro volte (il motivo ancora non l’ho capito) la new entry non è da meno. L’unica differenza è che almeno non piange. Lui mangia. Ma il risultato è lo stesso. Soprattutto per Anna, visto che io per fortuna, durante alcune sue poppate nel cuore della notte neanche mi sveglio.

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Noi quattro

Quattro mesi di The Second

gnappo e the secondBuon sabato.Toh chi c’è. Ecchime qua. Sono ancora vivo. Sempre assonnato certo. Sempre più offline che online. Disconnesso, ma questo è un costante stato mentale.

Il cambio dell’ora e l’aumento della luce mi mettono sempre di buonumore. Il caldo di questi giorni anche. Uscire dalla doccia e non avere freddo mentre cerco di infilarmi l’accappatoio ha sempre il suo perché. E’ la primavera bellezza.

E con la primavera The Second è arrivato ai suoi primi quattro mesi di vita: mangiando e piangendo (tanto) e dormendo (poco). Come per il gnappo io l’ho già inquadrato. E mi sembra un bel rompiminkia. E’ bello eh… Tanto bello. Di quei bambini dagli occhioni grandi e lo sguardo da bebè che ti fanno tanta tenerezza.

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Pensieri di un papà

Quasi tre anni, affacciati alla finestra

collage ottobre 2014 - CopiaUltimo mese da figlio unico. Poi la vita cambierà anche per lui. E non poco. Noi ci saremo sempre ovviamente. Ma ci sarà un competitor a drenare energie e attenzioni per le quali finora ha avuto l’esclusiva. Lui è sempre più simpatico, birichino, pagliaccio, bello. Sta crescendo e si vede. E’ sveglio anche se parla ancora poco rispetto agli altri bambini della sua età.

Mi assomiglia. Fin troppo. Ha il mio carattere, anche se più testardo. Avanza sempre qualcosa dal piatto, come ho fatto io per anni. Fa il coglione come piace fare a me e gli piace stare in compagnia. Si addormenta tardi la sera e non vorrebbe mai svegliarsi la mattina. Pure il ritmo circadiano abbiamo in comune. Adoriamo i pisolini. Appena vediamo una superficie orizzontale ci corichiamo sopra. Il letto rimane il nostro spazio preferito.

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Pensieri di un papà

Colleghi a cena e paranoie

Chicco-Cottage-degli-animali-12mOgni tanto mio padre invitava a cena qualche suo collega con figli più o meno della mia età. Era bello perché mentre loro parlavano, noi ci mettevamo a giocare, anche se magari non eravamo amici. Adesso il papà sono io e a casa nostra vengono i miei di colleghi. Con figli piccoli più o meno dell’età del gnappo. Incredibile.

Dopo aver dato prima da mangiare ai pupi e poi a noi medesimi, dopocena si sono messi a giocare sul tappeto. Il gnappo era attratto da Priscilla, una scatenata dueenne riccia che tra una corsa e l’altra gli dava i bacini. Appena lei si allontanava lui le andava dietro a gattoni. Una scena che credo si ripeterà negli anni a venire.

E poi c’era Emanuele, 6 mesi, grande e pesante praticamente come il gnappo che di mesi ne ha quasi 13. Ovviamente bravissimo, tranquillo, con uno sguardo da adulto in un corpo da bambino. Continuamente torturato dalla sorella che con la scusa di dargli i bacini lo tormentava non poco. A differenza del gnappo lui mangia sempre tutto (e si vede) e quando guarda sua mamma è come se vedesse la Madonna. Estasiato. Uno sguardo che il gnappo non ha mai avuto.

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Io lei e l'altro

Casa che vai, tata che trovi

Qualche giorno fa siamo andati a trovare una mia amica che ha figliato prima di me. Lei è a quota due e vorrebbe arrivare a tre, di cui almeno un maschio. Visto che finora ha due femmine spero che gli arrivi al prossimo giro.

Lei non lavora, vive nella casa a fianco dei genitori, con la mamma onnipresente e onnifacente che le dà una grossa mano nella gestione della casa. In più hanno anche una tata sudamericana che staziona da loro 8 ore al giorno 6 giorni su 7. Un bell’aiuto che oltre a farle le pulizie in casa, tiene la bambina più piccola nel marsupio quando questa piange (cioè sempre tranne quando non è in braccio). Mentre l’altra è molto spesso con la nonna.

Quando li siamo andati a trovare siamo rimasti un po’ stupiti e quasi affascinati dalla presenza discreta della tata. Poi parlandone tra noi, abbiamo cercato di pensare ai pro e contro. La cosa più figa è avere sempre la casa pulitissima che credo sia un po’ il sogno di ogni donna. Questa ragazza (che ha più o meno la mia età) passa tutto il giorno a pulire, spolverare, sistemare. In quella casa non dev’esserci un filo di polvere. Non come da noi dove sembra di essere nel deserto americano con cespugli di “gatti” che rotolano per casa.

Tu passi, cucini, sporchi e lei pulisce. Fantastico. Poi c’è il fattore baby sitter: tu sei in casa, la bambina piange e taac, la sgnacchi subito alla tata. La bimba deve dormire? Perché metterla a letto tu quando hai una persona pagata apposta per farlo? E via così… Addirittura se la portano anche in vacanza. Non si sa mai che non ci si possa riposare!

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Io lei e l'altro

Gli 8 mesi di G. e l’inserimento in arrivo

Eccoci all’ottavo complemese. Con prove di gattonamento incluse. Il gnappo è uno spettacolo. E’ super interattivo, ormai ha abbandonato la tetta quasi completamente (ancora non sa quanto gli mancherà. Prima che una donna gli faccia ancora ciucciare una tetta gratis ne passerà di tempo!) e si spara due pappone al giorno, più yogurt e frutta omogeneizzata varia. Ogni tanto bigna un po’ per mangiare. Dipende dalle volte.

Ride sempre. Non so da chi abbia preso. Io non sono un musone, ma né io né Anna, abbiamo mai riso così tanto, neanche da piccoli. Se vede qualcuno che non conosce la prima cosa che fa è sorridergli. Se poi qualcuno gli dà attenzioni, è fatta. Conquistato.

Anche col sonno sembra che stia migliorando (non lo dico troppo forte però, ssssssshhhhhhhhhh). Invece delle solite 4 volte per notte, ultimamente ne sta facendo una o due, con ronfate mattutine record fino alle 9.20. Si sveglia di solito verso mezzanotte o l’uno (se va bene siamo ancora svegli) perché ha perso il ciuccio, e poi una volta verso l’alba. Pian piano si sta sistemando. Vedremo quando andrà al nido.

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Io lei e l'altro

Post tricologico, capelli da bambini:il mio piccolo pelatone

Al gnappo , oltre ai denti, manca anche un altro piccolo ornamento: i capelli. Rispetto ad altri bambini ne ha pochi e mi sembra non gli crescano mai. Qualche giorno dopo il parto gli sono caduti quasi tutti (è rimasta attaccata una zazzera abbastanza inguardabile che lo faceva assomigliare tanto a suo nonno) e poi lentissimamente hanno provato a ricrescere. Un micron al giorno forse. Per ora i risultati sono ancora scarsi.

Da notare la chierica posteriore (segno dello sfregamento sulla culla e poi sul passeggino) che lo fa assomigliare a un fraticello. Per ora risparmio sul barbiere.

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Pensieri di un papà

Ed arrivò il suo quarto complemese

Oggi il gnappo compie 4 mesi. Ormai non sta quasi più nella culla dell’Inglesina. E’ abbastanza gigante. Ride che è un piacere, mangia ad minkiam, come vuole lui, dorme abbastanza. Diciamo che non è un rompiballe. Anzi. Sentendo i racconti in giro è davvero un dormiglione. E poi è simpatico. Sorride sempre.

Tranne quando si sveglia dopo il pisolino. Lì allora lancia urla disperate come se lo stessero scannando. Anche il pianto è meno da bebè e sta diventando più umano. Gli piace invece un casino giocare con la palestrina sdraiato sul suo tappeto. Quello con la pista dell’Ikea che ad Anna fa schifo ma a me, per 10 euro, e per l’idea che tra un po’ ci giocheremo con le macchinine vere, alla fine non dispiace.

Quattro mesi fa, verso le due del pomeriggio eravamo in sala parto. E un’infermiera me lo sgnaccava in braccio dopo il primo bagnetto. Sono passati solo quattro mesi. E lui già non sta più nella culla. Spero non cresca sempre così in fretta. Ma so già che non sarà così.