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Pensieri di un papà

Il valore dei soldi, dalla paghetta al libretto di risparmio

risparmio bambiniNon so a che età ho imparato a usare i soldi. Il primo ricordo che ho è quando mio padre, da piccolo, mi aveva aperto un libretto di risparmio in banca. Ogni settimana mi dava la paghetta, dalle mille alle cinquemila lire se facevo il bravo e che io, da formichina quale ero, mettevo da parte.

Quel libretto di risparmio pian piano cresceva, anche grazie alle mance dei nonni che andavamo a trovare spesso, e col passare degli anni si è trasformato prima in un conto corrente per under 12, poi in uno per under 18 col bancomat e poi nel mio conto attuale. Su quel libretto-conto i soldi sono sempre aumentati, più o meno fino ai miei 30 anni. Poi è arrivata Anna, abbiamo comprato casa, e quel conto, in cui per una vita avevo messo i miei risparmi (dalle paghette dei nonni fino ai primi stipendi), è stato completamente svuotato. C’est  la vie. Ma va bene così: sono più povero, ma più felice (eccerto, crediamoci…).