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Noi quattro

Pasqua e Pasquetta

gnappo al fiumeE anche questa Pasqua e Pasquetta, se le semo levate… Potevano andare peggio però, alla fine siamo sopravvissuti anche alla rottura (di uova) e alla colomba con i canditi.

Abbiamo fatto una due giorni dai miei, con il gnappo innamorato della zia che non ha mollato un attimo. “Ziaaa, ziaaa”, continuava a chiamarla. E lei giocava con lui e gli leggeva i fumetti dell’Uomo Ragno. Praticamente hanno passato due giorni in simbiosi. E quando siamo tornati a casa nostra, appena spenta la macchina, lui si è messo a piangere con i lacrimoni chiamando ancora la zia e dicendo “casa brutta” davanti al nostro portone.

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Pensieri di un papà

“Amando i Figli” (e buona Pasqua)

Vento

“I Figli non voi li crescete, ma essi crescono voi. Sono essi i vostri educatori, perché attendono che voi siate nel bene prima di imitarvi.

E quando dite: Daremo la vita a un figlio, sapete quale vita state dando? Non la loro, ma la vostra.

Se non avete compreso questo, meglio sarebbe serrare i fianchi e proseguire oltre.

E quando dite: I Figli sono la nostra croce, rallegratevi che essi vi abbiano inchiodato impedendovi di finire nel baratro.

Ed anche quando dite: I nostri Figli ci tolgono un mucchio di tempo, domandatevi se tutto quel tempo che vi viene tolto sarebbe impiegato meglio.

Nella loro infanzia ascoltate i vostri Figli, perché sui loro visi è ancora impigliato qualche frammento del sorriso con cui li hanno rivestiti gli angeli.

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Pensieri di un papà

Prima della “Pasqua con i tuoi”, un po’ di Village People

Ho imbarcato Anna e il gnappo per la casa dei nonni materni. Mio suocero (santo subito) è venuto a fare da “navetta”. Ci ricongiungeremo a Pasqua, a pranzo, con una formazione di tutto rispetto, come al pranzo di Natale, tranne il bisnonno che a 80 anni suonati è quello che si fa più viaggi di tutti gli altri messi insieme. Beato lui.

Così, come mi è già capitato in un paio di occasioni, mi sparo qualche giorno da single. Mi sento un po’ come Adolfo Celi in Amici Miei, quando scarica volentieri “tutto il blocco“. Ritorniamo alla libertà del letto disfatto, delle cene frugali, del sonno per 8 ore ininterrotto. Gli altri 2/3 della famiglia stanno bene, coccolati da tutto il parentado che giustamente reclama la sua parte di attenzioni da dare al pupo. Mi sembra giusto.

Ieri ho cercato di fare un po’ di scorta di affetto visto che quasi tutto il giorno sono rimasto a casa con il puffo dandogli addirittura due biberon di latte materno. Quasi quasi stava venendo la montata lattea anche a me. Stare tutto il giorno con un nano di 3 mesi è bello e stancanto. Per fortuna lui è bravo e ha dormito abbastanza, ma poi c’è anche da intrattenerlo e bisogna dedicargli tutte le attenzioni. Una faticaccia insomma, non invidio le mamme “a tempo pieno”.