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Pensieri di un papà

Cosa mi piace fare in casa, cosa non mi piace

Non sono un uomo di casa. Anzi, direi che in casa il mio contributo è minimo. Però ci sono alcune cose che mi piace fare e faccio, altre che non mi piace fare, ma faccio lo stesso, altre che non mi piace fare e non faccio e altre ancora che mi piace fare e che non faccio.

Cosa mi piace fare e faccio: la spesa (sono l’uomo della spesa, adoro girare per scaffali e scegliere cosa portare a casa, trovare l’offerta migliore, scegliere con attenzione la cassa in cui c’è meno fila e poi puntualmente rimanere bloccato perché quello in fila prima di me ha un problema vedendo che la fila accanto scorre che è un piacere). Andare alle riunioni di condominio (ieri c’è stato il debutto a quella della casa nuova. Fare il pettegolone insieme alle vecchiette del palazzo è uno dei piccoli piaceri della vita). Dar da mangiare al gnappo (ormai abbiamo preso il ritmo e un cucchiaio io e un cucchiaio lui, sto mettendo su chili).

Cosa non mi piace fare e faccio lo stesso: portare giù la spazzatura (è incredibile quanta rumenta riusciamo a produrre. Soprattutto plastica, ma anche carta. Il vetro in crescita con gli omogeneizzati del gnappo. E poi quei fetentissimi sacchetti con dentro i pannolini sporchi di cacca. Una bomba chimica che in ascensore è impossibile portare. Meglio prendere le scale). Pulire i pavimenti (di solito ci dividiamo i compiti io e Anna. Lei spolvera e pulisce i cessi, io passo l’aspirapolvere e il mocho. Non mi piace farlo, ma per non avere capelli che girano per casa come cespugli nel deserto americano ogni tanto mi tocca).

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Pensieri di un papà

Assurde passioni da uomini: il calcetto e il fantacalcio

Ho due colleghi che si sono azzoppati. Uno (poverino che si è rotto i legamenti scendendo da un pullman. E l’altro invece giocando a calcetto. Un classico.

Ecco, il calcetto. Uno dei tanti passatempi maschili insieme al fantacalcio e al poker. Ma ce ne sono tanti altri di hobby/passioni testosteronici: la musica e la politica ad esempio. Mentre altri invece sono più universali, come lo sport in genere o il cinema.

I primi invece credo siano prettamente maschili e gli uomini li usino a volte o come alibi per stare fuori di casa il più possibile oppure, quando hanno raggiunto una certa età, per sentirsi ggiovani dentro.

Un altro mio collega (ultra 35enne con famiglia) va quasi ogni settimana a giocare a tennis la sera o a calcetto con gli amici. Un altro amico (sempre ammogliato e filiato) ogni settimana gioca a poker texas holdem con i suoi amici. Altri miei colleghi invece si trovano in serate random per il fantacalcio. (Qualcuno mi deve spiegare cosa c’è di divertente nel comprare e vendere con la fantasia i giocatori, rimarrà per me sempre un mistero). Forse è l’atavica necessità di trovarsi insieme ad altri individui dello stesso sesso per quel sano cameratismo che ogni tanto fa bene alla salute. O forse sono solo regressioni senili. Non saprei…