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Pensieri di un papà

l 10 peggiori risvegli di notte

sveglia risvegliUn’altra giornata da zombie per un’altra notte insonne piena di risvegli del gnappo. L’ennesima. Resistere, resistere, resistere è il grido di battaglia. E non è facile. Soprattutto quando non sai perché lui si svegli. Chiama la mamma, chiama me, frigna, non risponde quando gli chiedi se ha male da qualche parte. A due anni e otto mesi.

Non si dorme neancora. E anche oggi mi si incrociano gli occhi e il cervello fa fatica a connettere (già fa fatica di suo, figuriamoci quando  non dormo). Il nano ci ha tenuto in scacco. Piange, vuole bere, ha caldo, fa gli incubi, deve mettere i molari, sarcazzo che cos’ha.

Ma anche oggi devo reagire e dare un senso alla mia giornata. E sto pensando solo a questi fottutissimi alzatacce. Che vanno avanti da tanto, troppo tempo. Presto poi ne arriveranno altri grazie alle performance di The Second. Vabè, intanto pensiamo questi. A tutti questi maledetti risvegli che per un motivo o per l’altro mi tolgono il sonno. Ce ne sono di tutti i tipi. Ecco i peggiori.

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Sesso, questo dimenticato

Sesso, sempre alla ricerca della gnappa perduta

SessoEra da un po’ che volevo scrivere di questo. Poi, per un motivo o per l’altro, ho procast… procrarst….pocrarst… ptuh. Ho rimandato. L’argomento è sempre quello. Uno dei miei preferiti, se non il mio preferito. The gnappa. Il tutto parte da quest’estate, quando, non si sa come, avevo l’ormone impazzito. Soprattutto dopo che Anna è andata in vacanza con il nano e i nonni e io per 15 giorni sono rimasto a casa da solo.

Quando li ho raggiunti e siamo andati al mare, dopo il periodo di castità forzata, ero abbastanza ingrifato. Così ogni occasione era buona (quando il gnappo finalmente si addormentava, di giorno o di notte) per l’approccio. Forse un po’ troppo insistente. Tanto che Anna una volta si è pure arrabbiata. “Non pensi ad altro”, mi ha detto. Ed era quasi scocciata, forse perché, prima di pensare a lei, ai baci e alle carezze, mi dirigevo con foga a “La recherche de la gnappe perdue”.

In effetti ogni volta che il gnappo andava in stand by cadendo tra le braccia di Morfeo, partivo alla carica, come un toro a Pamplona nel giorno di San Firmino in cerca di turisti con il fazzoletto rosso da incornare. E, lo ammetto, il troppo stroppia. Però ho anche cercato di girarla, come sempre, a mio favore: “Dovresti essere contenta! Mi devo sentire in colpa se mi piaci e ho voglia di fare l’amore con te? Ci sono coppie che non lo fanno mai, e donne che farebbero carte false per sentirsi desiderate dal loro uomo, e tu sei infastidita? No, fammi capire…”.

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Sesso, questo dimenticato

Polluzioni notturne

Da Wikipedia: “La polluzione si verifica per lo più in modo del tutto involontario e incontrollato e non è necessariamente accompagnata da una stimolazione fisica dei genitali. Si tratta di un meccanismo fisiologico attraverso cui l’organismo si libera dell’eccesso di liquido seminale, in particolare laddove, ad esempio in seguito a un’astinenza sessuale prolungata, non sia stato possibile pervenire ad un’eiaculazione mediante la masturbazione o il rapporto sessuale. Tende perciò a diventare meno frequente in età adulta quando, in genere, l’individuo conduce abitualmente una vita sessuale attiva”.

C’è bisogno di aggiungere altro? Direi di no, se non che l’altra sera, proprio la notte della vigilia di Pasqua, sono rimasto “vittima” dell’ennesima pollutio nocturna. Per fortuna ero a letto da solo perché Anna era andata dai suoi col pupo. Avevo davanti poco più di sei ore di sonno per prendere il treno la mattina e raggiungere l’allegra famigliola dai suoceri.

Nel sonno più profondo, forse nella fase R.e.m., ecco che arriva il chiodo fisso: la gnappa. Sinceramente non mi ricordo che strano sogno fosse, ma so solo che in questo periodo questi sogni si stanno intensificando.

Ok, è naturale. Nessun problema. Nessun peccato, neanche veniale (visto che è la volontà nel sonno ha poco gioco). Ma in compenso due cosucce sgradevoli.

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Sesso, questo dimenticato

La castità dopo il parto, che fatica

C’è una cosa che un po’ adesso mi manca. Il sesso. All’inizio della gravidanza tutto era fantastico, non mi sembrava vero. Poi, pian piano, la pancia ha iniziato a crescere sempre di più. All’inizio era gestibile, in alcune posizioni non ci dava neanche fastidio. Poi negli ultimi mesi, un po’ per il pancione e un po’ per la gnappa che è diventata ipersensibile e “intoccabile”, la situazione è andata pian piano assumendo le forme del monachesimo cenobitico, nonostante il mio priapismo notturno.

Poi è arrivato il parto. La gnappa è stata tagliuzzata. Da allora non l’ho più vista. Sigh. Ho un po’ di paura a vederla con le “ferite di guerra”. Anna dice che per i primi 40 giorni non si può usare e che prima deve fare la visita dalla ginecologa. Io ogni giorno, ingrifato come un cinghiale in amore, le chiedo: “Quand’è che si può usare?”. Ma intanto devo portare pazienza.

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Sesso, questo dimenticato

Sesso, posizioni in gravidanza: ora le cose si complicano

Sarò ripetitivo, ma, essendo il sesso uno dei principali pensieri dell’uomo, me compreso, non posso non ritornare sul tema. Qualche mese fa avevo scritto un post ottimistico sui vantaggi di farlo in gravidanza. Eravamo agli inizi. Ora, alla fine del settimo mese, le cose sono un po’ cambiate.

La pancia sta assumento dimensioni spropositate ed è diventata abbastanza ingombrante. Certo, ci potremmo cimentare nelle più acrobatiche posizioni del kamasutra, ma, nonostante Rocco Siffredi sia sempre stato per me un grande modello (più virtuale che reale), trovo che i modi più eccitanti siano comunque quelli classici. Ossia gli unici in cui ci si può guardare in faccia.

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Sesso, questo dimenticato

Uno strano priapismo notturno…

Da quando siamo incinti (sì, preferisco usare il plurale maiestatis, anche se in effetti io finora non ho fatto granché per la crescita del futuro pargolo/a che finora se ne sta nella piscinentta in pancia alla mamma) durante la notte mi capita una strana cosa: nel sonno (o forse nel dormiveglia, ma comunque senza esserne cosciente) mi sfilo in un colpo solo pantaloni del pigiama e mutande e mi avvicino verso la mia dolce metà che ovviamente sta dormendo e che non fa una piega nonostante la mia avance sessuale fatta in stato di trance. Desistendo dal mio intento erotico-sonnambulo, mi ritrovo così seminudo nel letto (e avendo pure un po’ di freddo essendo io un habitué del pigiama estate-inverno).

Prima della gravidanza ovviamente non mi era mai successo. Anche se il priapismo notturno o mattutino per gli uomini è un classico, e quindi per me come per tutti non è una novità, il ritrovarmi completamente nudo nel cuore della notte senza rendermene conto mi fa un po’ preoccupare. Dopo questa avance semicomatosa che puntualmente viene respinta mi tocca poi anche rivestirmi mezzo rincoglionito, pena la perdita totale del sonno che nel mio caso è abbastanza leggero.

L’unica spiegazione che mi so dare è questa (temo che Freud impallidirebbe): trombando inevitabilmente meno di prima (lei è più stanca alla sera e poi prima di addormentarsi si cosparge quasi sempre di Rilastil contro le temute smagliature che la fa assomigliare a una sogliola prima dell’impanatura) il mio incoscio è preso da una irrefrenabile pulsione sessuale che nel sonno arriva addirittura a far sì che io mi denudi senza rendermene conto.