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Io lei e l'altro

Non si danno gli schiaffi! 不要給摑 !

cina schiaffiC’è da dire una cosa. Il gnappo, in quanto a coerenza e a tradizioni, è un vero maestro. Più o meno un anno fa (grazie caro blog che tieni il conto di quanto tempo è passato) era iniziata la fase schiaffi. Mi sono accorto che potrei copiaincollare paro paro tutto il post di allora e ripubblicarlo oggi: perché siamo sempre al punto di partenza. Anzi, forse anche peggio visto che crescendo ed essendo più forte e dinamico il nano adesso, quando ha i suoi scleri, ci fa ancora più male.

Praticamente non gli puoi dire di no o fargli fare una cosa che non vuole. E’ una lotta continua (anche se gli anni 70 sono finiti e la sinistra extraparlamentare è solo un ricordo). Alla fase schiaffi (più che fase ormai siamo nella “routine schiaffi“) adesso si è aggiunta anche la fase testate. Sì perché quel barattolo di due anni e mezzo in olio d’oliva fa di tutto quando è arrabbiato. Pizzichi sul collo, calci, morsi, schiaffi e testate alla Zidane. L’ultima volta eravamo sul lettone: ha caricato come un Capricorno e mi ha dato una capocciata in pieno naso. Non sto a dire il male che ho provato. Da lacrime agli occhi. Quasi da rottura del setto nasale.

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Viaggi

Un week end d’inverno a Lerici e alle Cinque Terre

gnappo al mareAl mare d’inverno. Una delle cose più tristi dopo il passaggio all’ora solare in autunno. La cosa ancora più triste è che ha piovuto quasi tutto il tempo. Ma io ho pochi fine settimana liberi dal lavoro di solito durante l’anno e dovevamo cogliere l’occasione. Così è scattata la domanda fatidica: “Cosa facciamo questo week end?”.

Dopo aver passato un’intera giornata su Google Maps, alla ricerca del mare con il miglior rapporto qualità/sbattimento e di una stamberga a poco prezzo, ho deciso. Si va a Lerici, ultimo avamposto ligure prima della Toscana. Golfo dei Poeti. Fortunatamente riesco a trovare una camera doppia con lettino in un’affittacamere in centro. Uica nota positiva oltre alla cena di pesce che abbiamo fatto sabato sera io, Anna e il gnappo.

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Tagliamoci le vene

Metodo Hogg o metodo Estivill?

Ci sono giorni in cui sono a mille. Altri in cui sono incacchiato con il mondo intero. Oggi è uno di questi. Il bello è che non so il perché. So solo che in questi giorni ho le balle girate di mio. Lavoro, torno a casa, e con Anna parlo delle solite cose. Le duemila commissioni fatte e da fare, manco fossi un amministratore di condominio.

Poi c’è da mettere a letto il gnappo. Quando torno a casa tardi ci voglio giocare un po’ dopo cena e inevitabilmente lo agito. Così la mia messa a letto ieri è riuscita proprio male. Risultato: pianti continui e innumerevoli risvegli fino all’alba.

Il fatto è che non ho pazienza. Vorrei che si addormentasse subito. Invece c’è da star lì con lui a lungo ed essere il più calmi possibile. Così mi girano. Dopo quasi nove mesi mi sono stancato di alzarmi di notte perché lui si sveglia piangendo disperato (apparentemente senza motivo). Anna credo sarà più stanca di me. Dovrei farle un monumento per tutto l’impegno che ci mette e per la pazienza che ha. Ma quando sono arrabbiato me la prendo con tutti e quindi anche con lei che è a portata di mano.

Stanotte, dopo il terzo risveglio notturno, me ne sono andato incazzato a dormire sul divano. Stamattina prima di uscire non ho detto una parola. Neanche un sorriso al gnappo che mi guardava e voleva le solite feste che gli faccio alla mattina.

Perché minchia si sveglia sempre piangendo? Non sono i denti-non è la fame-non è il caldo. Quindi? Che minkia vuoi?