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Noi quattro

Dormiremo in una prossima vita (forse)

notte insonniaPremetto: nella vita ci sono cose più importanti che dormire. La salute innanzitutto. Gli affetti, la serenità e tanto altro. Ma dormire ogni tanto non farebbe male. Lo dicono anche i medici. Qua invece, giusto per tornare su un tema che ormai è diventato un evergreen da ormai quasi quattro anni a questa parte, non si dorme una cippa.

Da queste parti ci si sveglia ancora duecento volte per notte. E alla lunga uno lo accusa. Soprattutto il giorno dopo. E vorresti mollare tutto e scappare via. Ma non si può.

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Noi quattro

Attenti al neonato

??????????????????????????????In Italia c’è stato un aumento di furti in appartamento in questi ultimi mesi. Sapere che qualcuno entra in casa tua e si mette a frugare tra le cose più intime credo sia una delle più brutte sensazioni che si possano provare nella vita. Per questo, paranoicamente, prima di dormire controllo più e più volte se la nostra porta di casa è chiusa.

Prevenire i furti in appartamento non è facile. Bisognerebbe coltivare rapporti di buon vicinato (magari creando dei gruppi su Whatsapp, come hanno fatto questi condòmini intervistati dalle Iene), oppure installare un buon antifurto, anche se credo che, se un ladro bravo vuole entrare in casa tua, se ne frega dell’antifurto e delle porte blindate.

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Noi quattro

La rivolta delle macchine

charlie chaplin tempi moderniQuesta è una di quelle giornate in cui sarei volentieri rimasto a letto. In due notti avrò dormito sì e no sei ore. Non tanto per Tatteo che si fa le sue tre poppate notturne ma almeno non piange. Lui sgrufola. Fa versi tipo cinghiale. L’altra sera, tornando a casa tardi, li ho beccati a letto che dormivano.

Anna stravolta con una tetta ancora al vento e lui di fianco, nel mondo dei sogni, con il suo capezzolo in bocca a mo’ di ciuccio. Ah, che felicità.

Ma alla mattina mi hanno buttato giù dal letto troppo presto i montatori di mobili. Che hanno portato la cameretta del gnappo. Peccato che l’abbiano montata a metà.

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Pensieri di un papà

Quasi tre anni, affacciati alla finestra

collage ottobre 2014 - CopiaUltimo mese da figlio unico. Poi la vita cambierà anche per lui. E non poco. Noi ci saremo sempre ovviamente. Ma ci sarà un competitor a drenare energie e attenzioni per le quali finora ha avuto l’esclusiva. Lui è sempre più simpatico, birichino, pagliaccio, bello. Sta crescendo e si vede. E’ sveglio anche se parla ancora poco rispetto agli altri bambini della sua età.

Mi assomiglia. Fin troppo. Ha il mio carattere, anche se più testardo. Avanza sempre qualcosa dal piatto, come ho fatto io per anni. Fa il coglione come piace fare a me e gli piace stare in compagnia. Si addormenta tardi la sera e non vorrebbe mai svegliarsi la mattina. Pure il ritmo circadiano abbiamo in comune. Adoriamo i pisolini. Appena vediamo una superficie orizzontale ci corichiamo sopra. Il letto rimane il nostro spazio preferito.

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Pensieri di un papà

l 10 peggiori risvegli di notte

sveglia risvegliUn’altra giornata da zombie per un’altra notte insonne piena di risvegli del gnappo. L’ennesima. Resistere, resistere, resistere è il grido di battaglia. E non è facile. Soprattutto quando non sai perché lui si svegli. Chiama la mamma, chiama me, frigna, non risponde quando gli chiedi se ha male da qualche parte. A due anni e otto mesi.

Non si dorme neancora. E anche oggi mi si incrociano gli occhi e il cervello fa fatica a connettere (già fa fatica di suo, figuriamoci quando  non dormo). Il nano ci ha tenuto in scacco. Piange, vuole bere, ha caldo, fa gli incubi, deve mettere i molari, sarcazzo che cos’ha.

Ma anche oggi devo reagire e dare un senso alla mia giornata. E sto pensando solo a questi fottutissimi alzatacce. Che vanno avanti da tanto, troppo tempo. Presto poi ne arriveranno altri grazie alle performance di The Second. Vabè, intanto pensiamo questi. A tutti questi maledetti risvegli che per un motivo o per l’altro mi tolgono il sonno. Ce ne sono di tutti i tipi. Ecco i peggiori.

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Io lei e l'altro

Le 10 cose in cui mio figlio è più bravo di tutti

mio figlio è il miglioreE’ vero, i figli andrebbero incoraggiati, motivati, dando loro fin da piccoli la giusta autostima. Se fanno una cosa giusta è giusto applaudirli. Mai colpevolizzarli invece per un insuccesso.

Io cerco di sostenere il gnappo, di tifare per lui. Non so però se lo faccio abbastanza e nel modo giusto. Di solito la prendiamo con ironia. Di sicuro non siamo i genitori che dicono: “Mio figlio è bravissimo a fare questo, quello e quell’altro”. Perché genitori così ci sono. Quelli per i quali il proprio nano è da premio Nobel già a due anni. Il migliore in tutto.

Non so, forse sbagliamo noi a rimanere troppo con i piedi per terra. A non farci troppi film. Ad alzare un sopracciglio quando il gnappo fa il birichino e a non dirgli sempre: “Uh che bello, uh che bravo”. Perché lui, come tutti, ha già i suoi piccoli difetti. Ma ha anche i suoi pregi. E credo sia giusto ogni tanto riconoscerli.

Ho pensato quindi alle cose in cui Momo, a due anni e mezzo, è imbattibile. Quelle in cui è “il più bravo di tutti”, o almeno quelle che gli riescono davvero bene. Ne ho trovate 10.

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Tagliamoci le vene

Maturità

maturità 2014Non li invidio, se non per l’età che hanno. Perché la Maturità è una delle prove più difficili che uno studente possa affrontare nella vita. Inizi a rendertene conto verso la fine del penultimo anno delle superiori. Ma è solo un pensiero lontano. Poi arriva il quinto anno e l’ansia inizia a crescere con i mesi che passano. Perché i prof da subito te la menano con la matura. Tutto il programma è finalizzato al mega esame.

Arriva giugno. Sei cotto, ma devi tenere duro. Le prove scritte sono le più difficili. Poi ci sono gli orali, ma già lì inizi a vedere la luce in fondo al tunnel. Anche perché dopo sarà tutto finito e ci saranno finalmente le vacanze, le più spensierate della tua vita. Allora non c’era Facebook e neanche Twitter o Instagram, né i telefonini che facevano i “selfie”. Preistoria.

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Io lei e l'altro

Lotta continua

lotta continuaIngestibile. Il gnappo sta diventando abbastanza ingestibile. Saranno i terrible half past two, ma secondo me da quando gli abbiamo tolto il pannolino. ha fatto uno scatto di crescita che neanche Ussain Bolt nei 100 metri. E’ cambiato. Ma di brutto e in poco tempo. E’ cresciuto in tutto: fa capriole, salti, saltelli, corse all’impazzata, di tutto e di più, basta non stare mai fermo. E più dinamico, meno impacciato. Ha l’argento vivo addosso. E poi ha caricato nuove espressioni, sempre più birichine, anche da stronzetto. Ci piglia in giro spesso e volentieri. Di già.

Ormai non ci ascolta già più. Mentre gli spieghi le cose, lui disconnette il cervello. Si vede che anche le sue scimmie sono cresciute e fanno più casino là dentro. Si è invivacito di brutto. Diventando sempre più un balosso, un brighella, un taramasso, uno scugnizzo, o come volete chiamarlo. Il concetto è che è molto, ma molto più impegnativo.

Ovviamente dopo una settimana dai nonni con Anna diventa difficile riportarlo in carreggiata. L’anarchia dilaga. Bisognerebbe introdurre la legge marziale in casa, non lasciargli più spazi di manovra, lotta dura senza paura. Ma come si fa…

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Io lei e l'altro

Di cacca, pappa, orari e risvegli

child against racism #somostodosmacacos
Anche il gnappo manifesta contro il razzismo, come Dani Alves. #somostodosmacacos

Non mi sembra quasi vero che il gnappo stia pian piano arrivando alla boa dei due anni e mezzo. Ne parlavamo ieri con Anna. E’ quasi un adolescente. Ha le sue idee, le sue espressioni buffissime, le sue paraculate quando prima ti fa arrabbiare e poi ti elargisce grandi sorrisoni e bacini. Si fa le sue sclerate quando non vuole fare qualcosa che va fatto, urlando come un matto, mentre in atri momenti è tenerissimo. Come quando mi chiama con la sua vocina: “Papaaaà”, oppure, più divertente ancora: “Papooo”. Chissà chi gliel’ha insegnato a chiamarmi papo…

Di notte si sveglia ancora dalle due alle tre volte. La prima di solito intorno all’una, quando non sono ancora entrato nel mio sonno pieno. Ormai ci ho fatto l’abitudine. Non mi pesa neanche più (sigh). Vado dal piangente, di solito scattando giù dalla branda come una recluta al grido del suo sergente-istruttore, e cerco di consolarlo. Lo accarezzo per calmarlo. Se non riesco al primo colpo gli chiedo: “Vuoi l’acqua?”. E il più delle volte lui risponde con la sua vocina assonnata: “Tiiiì”.

Ma non sempre l’acqua basta. E in quei casi non sapevo come farlo smettere di piangere. Allora, l’altra sera mi è venuta l’intuizione di provare con un’altra domanda, Così gli ho chiesto: “Vuoi un bacino?”. E lui: “Tiiiiì”. E dopo il bacino si calma e si rimette coricato a dormire. Forse avrei potuto chiedergli qualsiasi cosa tipo: “Vuoi uno spritz?” “Vuoi che il papà balli la samba su un piede solo?”, “Vuoi fare con me la denuncia dei redditi?”, “Vuoi che venga a cantarti la ninna nanna Genny ‘a carogna?”. Forse la risposta sarebbe stata sempre sì.

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Io lei e l'altro

La mano finta, la nostra ultima spiaggia

mano fintaHo visto che in commercio ci sono le mani finte. Non solo quelle che vendono per gli scherzi di carnevale o Halloween. Le usano anche le estetiste, per fare pratica per la ricostruzione unghie. Io pensavo di regalarne una al gnappo. Sembra un po’ macabro, ma sarebbe un utile stratagemma per farlo addormentare nel suo lettino e riaddormentare durante uno dei suoi soliti risvegli durante la notte.

Sì perché quello lì ha preso l’abitudine, per tranquillizzarsi, di accarezzarci la mano (noi coglioni che per primi lo abbiamo abituato, sia chiaro). Adesso quando si sveglia di notte (l’ultima volta erano le 5.48 poche ore fa) chiama la mamma, una delle uniche parole che sa dire a due anni suonati, oltre a papà, nonno e nonna. La chiama a mo’ di lamento, se non addirittura piangendo, fino a che qualcuno non va da lui.

Quel qualcuno il 90% delle volte sono io. E per farlo riaddormentare ho diverse tecniche:

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Io lei e l'altro

All’asilo gira il virus che ti svuota

gatto con gli stivali vomita shrekAll’asilo c’è un’epidemia: cacarella a gogo e svomitazzo. Che dai bambini è passata anche ai genitori. Dev’esserci in giro un virus. Anche alcuni miei colleghi (che hanno figli piccoli in altri asili) sono stati colti dal fuggi fuggi verso il cesso.

Il gnappo per ora sta bene. Non lo dico troppo forte, anzi facciamo finta che non abbia detto niente, perché la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Quella messa peggio al momento è Anna, che ieri notte è rimasta a lavorare al computer in sala fino a mezzanotte e mezza. Io alle 11 già ronfavo stremato. C’è da dire che in casa stiamo creando il microclima giusto per i pinguini. Il riscaldamento condominiale si spegne a una certa ora e in questi giorni di gelo dopo le 10 di sera la casa si trasforma in congelatore. L’unico che sembra non patire è il nano che si scopre sempre di notte. Anzi, se lo copro, lui si toglie tutte le coperte e i piumoni di dosso in men che non si dica.

Anna viene finalmente a letto e dal freddo non riesce a prendere sonno. Poi verso l’1.30 inizia a bofonchiarmi qualcosa: “Ho freddo, non riesco a dormire”. Io, già nella fase R.e.m., mi avvicino a lei meccanicamente per scaldarla con il mio calore umano, un po’ come facevano in Laguna Blu. Nel mentre, visto che lei era girata di schiena verso di me, il mio “migliore amico” tenta una repentina erezione notturna, ma il sonno ha la meglio su di me e su di lui.

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Io lei e l'altro

“Ogni bambino ha i suoi tempi” (biblici…)

aereo parco giochiNon solo bastian contrario. Ha anche il culo pesante quel fagotto lì. Le maestre non sanno più che pesci pigliare. Tu gli dici di fare una cosa e lui fa tutto il contrario. E’ l’unico della classe a comportarsi così. Quando vedo le foto che gli scattano all’asilo, con tutti i bimbi in gruppo che pendono dalle labbra dell’educatrice, chi è che si fa beatamente i fatti suoi, girato nelle posizioni più improbabili? Il gnappo ovviamente.

“Farà l’artista”, dice ottimisticamente mia sorella. “E’ piccolo!”, lo giustifica sempre mia mamma. “Sa tze dür!”, esclama mio suocero in dialetto. Sta di fatto che lui, il piccolo primate senza pelo, ancora “non risponde ai comandi”. Lui compensa tutto con la simpatia. Perché, come ci aveva fatto intuire nei suoi primi mesi di vita, è davvero un gran paraculo. E questo post, scritto una settimana dopo la sua nascita, lo conferma. Blog canta e gnappo non dorme (ancora).