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Lampedusa, immigrati, persone. Ricordi di viaggio

traghetto tarifa tangeriVolevo parlare di altro, ma c’è un argomento più importante. Addirittura più importante della politica, del calcio, o delle tette di Belen. Anche dei capricci del gnappo o delle notti insonni. Cento persone morte in mare, nel tentativo di raggiungere Lampedusa, con in tasca la speranza di una vita. Non sono i primi a morire così. E, purtroppo, temo che non saranno gli ultimi. Sono uomini, donne, donne incinte, bambini.

Le parole si potrebbero sprecare. E io non vorrei farlo. Vorrei solo raccontare un’esperienza di qualche anno fa. In uno dei miei viaggi da solo, alla ricerca di ancora non so cosa. Preso dalla passione per il libri di Paulo Coelho, decisi di percorrere un pezzo di strada di Santiago, il protagonista dell’Alchimista. Dalla Spagna al Marocco, verso l’Egitto, alla ricerca del suo tesoro.

Era novembre. Ma il clima era lo stesso di quello di oggi. Anche il cielo che vedo sopra di me ha più o meno lo stesso colore. Strano. Arrivai a Tarifa, la punta più a sud dell’Andalusia in pullman, partendo da Siviglia. Da lì, la mattina dopo, all’alba, avrei dovuto prendere il traghetto che mi avrebbe portato a Tangeri. Non avevo mai messo piede sul continente africano prima di allora. Allora avevo l’abitudine di prendere appunti di viaggio. Cosa che forse, anche se in forma diversa, sto facendo anche adesso.