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Pensieri di un papà

Valigia per la montagna, il mistero dell’armadio

valigia per la montagnaHo fatto la valigia per la montagna teleguidato. Il resto della family è dai nonni e prima di riunirci e partire tutti insieme per la seconda tranche di vacanze (ci troveremo a metà strada, con mio suocero che farà il trasbordo di tutta la famiglia dalla sua macchina alla mia) Anna aveva bisogno di altri vestiti da portare su.

Così siamo stati mezz’ora al telefono, con lei che mi diceva cosa mettere dentro il trolley. Alla fine ce l’ho fatta, ma mi sono accorto di una cosa: per me gli armadi di casa (tranne il mio) sono uno spazio sconosciuto, terra di nessuno, no man’s land. Ignoro radicalmente quale sia il loro contenuto.

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Pensieri di un papà

Outfit, bambini e fashion blogger

Cardigan: Ralph Lauren; Polo manica lunga: Harmont & Blaine; pantaloni: Armani
Cardigan: Ralph Lauren; Polo manica lunga: Harmont & Blaine; pantaloni: Armani; Scarpe: Falcotto by Naturino

In principio erano i vestiti. Gli abiti. Insomma, gonne, pantaloni, maglie, magliette, camicie, pullover, cardigan (detti “golfini” dalle persone più old fashioned). Poi arrivarono gli outfit. Tutto è outfit. Uno non “si veste” più. Eh no, si sceglie un outfit per la giornata!

Ogni tanto sbircio i fashion blogger maschili e le loro mise improbabili da dandy chic. Domina l’abito con mocassino senza calze. O al massimo con il pedalino a scomparsa. E l’immancabile occhiale in acetato (anche se hai tutte le diottrie, perché gli occhiali non servono più ai miopi, fanno trendy). Credo che scegliersi l’outfit possa essere peggio di un lavoro. Io i miei outfit di solito li scelgo dall’armadio la mattina, al buio, per non svegliare Anna, usando solo la luce del cellulare. Vi lascio immaginare.

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Cose di casa

Il mio rapporto con le pulizie e la lavatrice

togliere le macchie di sangueIn casa sono tante le cose che mi piace appaltare ad Anna. Tra queste c’è la pulizia di casa e le lavatrici. Anche se, per quieto vivere e dopo varie minacce, ogni tanto pulisco io i pavimenti, con aspirapolvere e mocio (ocio che mocio!). Diciamo che sui pavimenti facciamo fifty-fifty, mentre su pulizia del bagno e spolveraggi vari lascio fare a lei. Ci sono anche la cucina (lì in teoria pulisce chi sporca) e i vetri. Vetri? Ah sì, quelle lastre trasparenti tutte a macchiate dalla pioggia e dallo smog fuori e dalla bava e dalle manate del gnappo dentro. Ehm…

Comunque la pigrizia prende il sopravvento su di me e con la scusa che “non lo so fare bene come lo fai tu”, il più delle volte svicolo tutto a mancina e sfuggo alle incombenze domestiche. L’unica cosa che mi piace non mi dispiace fare è lavare i piatti. Nonostante abbia letto una ricerca in cui si spiegava che se l’uomo lava i piatti fa meno sesso. Ma tanto ormai…

Una delle cose che ho disimparato a fare invece è la lavatrice. Quando vivevo con i miei coinquilini per forza di cose dovevo lavarmi i vestiti da solo. Lì il bello era la divisione delle calze quando facevamo una lavatrice comune. Ora ne ho una buona quantità di spaiate, una blu e una nera di un tipo, una nera e una blu di  un altro. E loro, immagino, altrettanto.

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Pensieri di un papà

Carnevale, come vestire un bambino di un anno?

mosca travestimentoEcco, mi sento un’altra volta un papà degenere. Perché? Siamo a carnevale e tutti mi chiedono come vestiremo il gnappo. Vestire il gnappo? Ma c’ha 13 mesi! E facciamogli prendere un po’ più di consapevolezza! Fategli almento dire “mamma” identificando quelle due sillabe con la persona che lo ha generato! Un minimo dico, non tanto.

E invece amici (e un po’ anche Anna) mi mettono pressione sul far mascherare il pupo a carnevale. Che poi, da cosa lo vesto? Da puffo? Da Cucciolo dei 7 nani? Da drosofila melanogaster aka moscerino della frutta? E poi perché? Per fargli le foto da mostrargli quando sarà grande o per farci noi quattro risate nel vederlo in casa? Perché ovviamente mica andiamo a vedere i carri allegorici a Viareggio né in giro in piazza Duomo a Milano. Preannunciano neve! Eh.

Ma no, il carnevale è più una cosa da grandi: schiuma da barba e cacca spray alla mano con cui inseguire le tipe che ti piacciono. Quello per me è lo spirito del carnevale. Mica stelle filanti e coriandoli. Anche se, in effetti, andando un po’ più indietro con la memoria, quando ero piccolo io e la casa si riempiva di maschere, non era male. E neanche quando i miei mi vestivano da superman all’asilo per dire la poesia di carnevale che iniziava con “Ecco a voi le mascherine…”.

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Pensieri di un papà

Dimmi come vesti il pupo e ti dirò chi sei

Una delle cose che appalto volentieri alle donne di casa (moglie, mamma, suocera) è l’acquisto dei vestiti del gnappo. Io non ne ho mai comprato uno e lascio fare a chi ha più competenza e gusto di me. La cosa bella però è lo “stile” di ognuna. In particolare quello opposto di mia moglie e mia mamma.

Anna, da quando il gnappo ha compiuto il terzo mese, gli compra vestitini “da grande”: pantaloncini, magliette, polo ecc. A lei piace vestirlo così, in modo che non sembri un bambolotto, ma un piccolo adulto in miniatura. Anche nelle fantasie spazia dai colori come il verde e il rosso, all’arancione, a righe o tinta unita, di solito con disegni fumettosi abbastanza trendy.

Mia mamma fa il contrario. Tutti i vestiti che gli compra sono varie tutine più o meno azzurre da bambino piccolo. L’ultima è stata una corta estiva con disegnato un’orsacchiotto stilizzato. Anche tutto il resto del suo vestiario è più o meno così: dominano l’azzurro e il blu, i colori tenui e i disegni stilizzati (un po’ da bimbominkia vs quelli più “moderni” di Anna).