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Io lei e l'altro

Vita

Alla fine sono entrato in sala parto e ho visto quel muso spuntare dalle gambe della mamma e fare il suo ingresso nel mondo. Che viaggione. Una scena che non dimenticherò mai. Il suo musino tutto stropicciato (della serie, stavo meglio prima, cos’è tutto questo casino?), il suo colore violaceo che poi è diventato a poco a poco sempre più rosa carne, i suoi occhi che ti guardano negli occhi, le sue mani che stringono le tue dita.

E’ ufficiale, la paternità provoca dipendenza. Peggio dell’alcol, delle sigarette, della droga, del sesso. Ho lasciato lui e la mamma in ospedale e non vedo l’ora di rivederli. Pessimo inizio per un papà che voleva essere il più “lucido” e “cinico” possibile e si ritrova a piangere e a ridere nello stesso momento in sala parto, (e per questo è stato poi preso  per il culo dalla puericultrice “casinara”), non appena quella testolina da Alien, munita di capelli, è spuntata dal nulla.

Il parto è stato un vero parto. Niente epidurale. Secondo me perché non gliel’hanno voluta fare e hanno aspettato troppo apposta, non perché non si potesse fare. Picchi di contrazioni a 127, spasmi galattici e dolori lancinanti, fino alle spinte finali decisive che hanno portato quel cosetto tra noi. Cercherò prossimamente, una volta ripresa la lucidità, di fare una cronaca di tutte le fasi del travaglio-parto-nascita, iniziato con l’arrivo in ospedale alle 3.30 di notte e terminato con il primo uèèèèèè alle 14 passate.

Spero questa notte di riuscire a dormire, l’adrenalina (stavo scrivendo “l’epidurale”, tanto sono fuso…) è ancora in circolo. Adesso inizia la nostra vita a tre. O meglio, inizierà davvero quando Anna e il gnappo torneranno a casa. Prima provo a godermi un po’ di solitudine con le immagini della giornata vissuta oggi. Ora credo di sapere cosa vuol dire essere felice.

Ps. Non sapendo cosa fare, nell’attesa del parto ho scattato un po’ di foto. In quella in cima a questo post, il gnappo ci offre il suo lato migliore… (ecco, lo sapevo, sto già mettendo online foto di mio figlio, no buono!)

Di Fede

Blog di un papà imperfetto