Categorie
Io lei e l'altro

I bambini nel lettone, dall’abitudine al vizio?

Da quando abbiamo cambiato casa Anna ha cambiato il modo di allattare il gnappo. Ora lo mette nel lettone perché, dice, così sia lui che lei sono più comodi, ma soprattutto lui si agita e si distrae di meno e (se va bene) riesce a poppare di più.

Quindi ad ogni poppata si mettono coricati nel nostro talamo nuziale. Anche di notte. Se lo allatta verso le 2, perché lui si sveglia piangendo, poi di solito lo riporta nel lettino. Se invece si sveglia verso le 5, le 6 o giù di lì, lei lo tiene nel lettone così di solito si riesce ad riaddormentare. Altrimenti, 9 volte su 10, lui difficilmente si riaddormenta dopo la poppata dell’alba.

Anche stanotte è successo, peccato che il gnappo alle 6 e mezza fosse già sveglio come un grillo e iniziasse a smanacciare a destra e a manca.

Ora il mio dubbio è questo: è giusto portare il gnappo nel lettone di notte per la poppata? E’ giusto tenerlo lì dall’alba fin verso le 8 (se va bene) sperando che si riaddormenti? Non è che poi prende l’abitudine (o il vizio) e si sveglierà apposta per venire nel lettone? Quando finiranno queste poppate e questi risvegli notturni che a me sinceramente hanno un po’ rotto la minkia (figuriamoci alla mia dolce metà!).

Adesso devo impormi per dire ad Anna di tornare ad allattarlo sulla sedia come una volta, nonostante lei dica di essere tanto comoda a letto e che comunque non lo lasci mai nel lettone a dormire con noi in piena notte?

Purtroppo, anche con la migliore delle intenzioni, non vorrei che un’abitudine diventasse un vizio. Già mi vedo il pupo,quando camminerà, svegliarsi in piena notte per venire nel lettone. Vade retro!

Di Fede

Blog di un papà imperfetto