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Io lei e l'altro

Quando la famiglia è in vacanza e le ronfate da competizione

Era da tempo che non mi facevo una dormita così. Forse da quando vivevo nella camera singola nella casa condivisa con i miei coinquilini. Praticamente, senza dovermi svegliare per il gnappo che piange o che al mattino urla di gioia, mi sono fatto una ronfata da competizione. La settimana al mare del resto della famiglia è una piccola vacanza anche per me, nonostante le mie ferie dal lavoro siano ancora lontane.

Purtroppo non è così per Anna. Il pupo, in stanza d’albergo con lei, sarà per il cambiamento di lettino, sarà per l’agitazione di essere al mare, si sveglia ancora almeno 4 o 5 volte per notte quando va bene. Così anche in vacanza, Anna dorme male.

Questi risvegli notturni andranno risolti quando torneranno a casa. In sei mesi, il gnappo è partito decisamente bene, con punte di lunghe dormite notturne tra il secondo e terzo mese, e poi un improvviso peggioramento, dovuto a chissà cosa. Ora si sveglia spesso, piange, a volte perché perde il ciuccio, altre volte perché si gira nel lettino e non riesce a rimettersi nella posizione che gli piace, altre volte per motivi a noi ignoti. Brutti sogni? Fame? Caldo? Vai a saperlo…

Anna al mare ha fatto però un esperimento. Invece di attaccarlo alla tetta, dopo il risveglio nel cuore della notte,  ha provato a dargli un po’ di acqua dal suo bicchiere/biberon. Ha funzionato. Lui si è calmato e si è riaddormentato svegliandosi dopo diverse ore. Segno, forse (il condizionale è d’obbligo visto che procediamo a tentativi ed errori e ogni giorno ce n’è una nuova) che si sveglierebbe non per fame ma per altri motivi.

Così, quando torneranno, già so quale sarà la solfa. Visto che la tetta non è poi così indispensabile mi dovrò svegliare io per calmarlo e farlo riaddormentare. Ok, mi sembra giusto, visto che le quote di sbattimenti per il gnappo dovrebbero essere almeno al 50 e 50 e che Anna ha ormai una carenza di sonno cronica. Quindi cerco di dormire il più possibile adesso che sono da solo.

Sinceramente anche se li ho visti solo tre giorni fa un po’ mi mancano. Mi mancano le risate che ci facciamo con il gnappo quando lo prendo in braccio e lo tiro su, facendolo volare in alto. Mi manca un po’ anche l’infilare il naso sotto il suo collo ciccioso per sentire se puzza di latte rancido o no (l’80% delle volte è sì). Siamo esattamente a metà settimana. Ma tra un aperitivo in giro e uno zapping selvaggio in tv (che quando ci siamo tutti non guardiamo quasi mai) credo sopravviverò.