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Io lei e l'altro

Sorrisi e pianti, guarda come riesco a farmi viziare

Il gnappo ha già capito che nella vita, con un sorriso, si ottengono molte più cose che non con un pianto. E’ un vero ruffianello. Lo sappiamo noi e lo sanno le maestre del nido. Lo sanno anche i nonni, tranne mia mamma ovviamente, che pensa che il suo adorato nipotino sia sempre e comunque il bambino più bello e bravo del mondo.

Quando è fuori casa si trasforma. Diventa un angioletto. Sorride a tutti, guarda il mondo incuriosito, addirittura quando è in mezzo alla gente cambia un po’ lo sguardo per sembrare ancora più bravo. Non che non lo sia per carità. Ma in casa con noi è come è: un viziatone. Così come con le maestre dalle quali addirittura sta riuscendo a farsi viziare.

All’asilo è uno dei più piccoli. Se viene lasciato da solo con gli altri bimbi piange. Così le maestre se lo devono sempre tirare dietro e prenderlo in braccio. Lui sa già anche quale maestra è più materna e quale più severa. E con la seconda ovviamente fa il bravo, con la prima ci gioca dentro. Lo stronzetto.

Visto che ormai, arrivando al pomeriggio, loro non riescono mai a farlo dormire a un orario preciso (cioè appena entrato) lo fanno dormire quando ha voglia lui. E va bè. Ma che una maestra dorma addirittura vicino a lui, quando la maggior parte dei bambini è andata a casa, bè, è il massimo. Ah, ovviamente niente letto per le dormite del principino. No, lui dorme solo sul tappeto. Uhm, mi sa che le maestra lo viziano più di noi.

E il tutto con un mix di pianti e sorrisi che solo un talento come lui (per non dire un figlio di buona donna) sa dosare abilissimamente per ottenere tutto quel che vuole. Sia da noi che dal mondo intero.

Il vertice del suo paraculismo (forse per questa dote ha preso dal papà, ehm) lo raggiunge quando le altre mamme vanno a prendere i loro figli all’asilo. Appena vede una qualsiasi mamma passare nei paraggi lui la guarda e in tempo zero le spara un sorrisone a due denti che subito la porta in brodo di giuggiole a dire: “Uhhh, ma che bravo che è il gnappo! Ma com’è sorridente!”. Le maestre, che lo conoscono e hanno capito tutto, rispondono con un rassegnato “insommaaa…” . Perché infatti con loro, appena le mamme se ne vanno e magari non lo cagano per un secondo, subito si mette a piangere.

Insomma, un bel personaggino. Che anche noi stiamo imparando a conoscere. Ormai ai suoi pianti fintissimi ci abbiamo fatto l’orecchio e non lo caghiamo di striscio. Addirittura Anna l’altro giorno, quando era sul fasciatoio e piangeva senza motivo, ha provato ad alzare un po’ la voce. E lui si è messo buono. Ovviamente è ancora piccolo, ma il suo carattere pian piano comincia a saltar fuori. So già che ne vedremo delle belle.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto