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Io lei e l'altro

Non esiste il tasto reset per i bambini?

stop resetSarà che sentirà anche lui il Natale, o che in queste ultime settimane non sta andando al nido. O forse che siamo stati malati a turno e non gli abbiamo dato le giuste attenzioni. Fatto sta che ultimamente il gnappo sta diventando sempre più ingodibile. E’ una gnola continua. Di giorno e di notte. Ma se di notte si fa come sempre i suoi due o tre risvegli con pianto come d’abitudine, è di giorno che invece è molto cambiato.

Forse a quasi un anno di vita, sta prendendo un po’ più di confidenza col mondo. Ma dalla mattina alla sera è più il tempo in cui sclera e piange che quello in cui sta buono. Prima era diverso. Voleva sempre un po’ di attenzione, ma riusciva a stare anche un po’ per i fatti suoi. Adesso invece c’è da guardarlo sempre. Se per caso uno dei due si mette al computer e non lo caga per quei 20 secondi, lui inizia subito a piangere disperato. Se Anna lava i piatti, lui subito va da lei e gli si attacca alle gambe e piage. Non parliamo poi di quando uno dei due va in un’altra stanza. Tragedia, manco lo avessimo mai abbandonato una volta.

Anche quando andiamo fuori adesso si fa sentire. Prima, appena metteva il naso fuori casa, si metteva l’aureola portatile ed era il bambino più bravo del mondo. Sempre sorridente. Adesso piange anche quando è in giro, dal supermercato al ristorante, cosa mai vista prima. E poi ti guarda con quella faccia da energumeno tascabile, quasi prepotente, che ti verrebbe voglia di dargliele di santa ragione se non fosse così piccolo.

Quindi adesso io e Anna dovremmo fare un operazione di reset. Non so come sinceramente, ma così proprio non va. Se sclera lui poi scleriamo noi. E io vado fuori di testa visto che ho un centesimo della pazienza che ha la mia dolce metà. Forse basta ignorarlo? Ma per non sentirlo i tappi per le orecchie non bastano, ci vorrebbe del silicone.

Se fosse un computer sarebbe facile. Fai una bella formattazione del disco rigido e poi ricominci a installare un programma alla volta. Peccato non sia così facile. Servirà pazienza, sperando che sia solo un momento così e che poi passi. Che poi ti viene sempre il dubbio: “Avrà qualcosa?”, “Saranno i denti?”. Macché. Secondo me è il suo bel caratterino che si sta facendo sentire. Iniziamo bene…

Di Fede

Blog di un papà imperfetto