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Pensieri di un papà

Bambini di un anno e sindrome da abbandono

firenze duomoWeek end a Firenze senza il gnappo. Lo abbiamo lasciato ai miei (santi subito) che se lo sono spupazzato volentieri per un giorno e mezzo, compresa la notte di sabato. Io e Anna ci siamo concessi questo regalino, un po’ per San Valentino e un po’ per il suo compleanno che arriverà tra pochi giorni.

Poteva andare tutto liscio? Ovviamente no, visto che la notte l’ho passata semi insonne causa ubriachi urlanti sotto le finestre dell’abergo. Anche se eravamo al quinto piano tra i piccoli vicoli rimbombava tutto. Alle 5.20 è arrivata la polizia e ne ha portato via uno. Ma è stato un continuo di schiamazzi, canti, liti, con mio giramento di balle a mille visto che per una volta che potevamo dormire manco quello sono riuscito a fare. Anna ovviamente ha ronfato come un ghiro. Beata lei.

Però, nel frattempo, dopo il mal di gola, è riuscita nel mentre a farsi venire il raffreddore (secondo me è sempre malata per colpa dell’aspiramuco del gnappo…) mentre io, da vero genio del male, avendo solo dietro un paio di scarpe nuove, sono riuscito a rimediare le vesciche ai piedi, l’ideale per andare in giro per la città. Almeno il tempo è stato clemente, e non è poco.

Domenica pomeriggio il rientro. Dalle telefonate e dal racconto dei miei abbiamo sentito che il gnappo se l’è spassata alla grande in nostra assenza. Poi però, quando siamo tornati, io mi aspettavo ci facesse un minimo di feste. Invece niente, non ci ha cagato di striscio. Ovviamente per cena ha subito fatto penare non poco Anna con la solita pappa rifiutata, mentre con i miei ha mangiato tutto. Due pesi e due misure: con i miei angelo, con noi diavoletto. Poi, per tutta la sera, non mi ha degnato neanche di uno sguardo, mentre con mio padre era in un brodo di giuggiole. Sorrisoni e baci non appena si avvicinava.

Anna mi ha detto che è normale. Inizia a capire e quindi lo fa apposta. Ottimo. Lei queste cose le capisce per fortuna, io invece, che a volte ho meno cervello del gnappo, me la prendo e mi verrebbe voglia di tenergli anch’io il muso come fa lui. Ohmmmm, ohmmmm. Se non si mette in riga in tempo breve, instauro lo stato di polizia in casa e si salvi chi può. Perché con i miei fa il bravo e con noi no? Ok che con loro ha meno confidenza, ma se “confidenza” vuol dire farci penare, mi vien voglia di non dargliene più di confidenza. Echecacchio.

Da oggi (non per ritorsione, ma era già programmato) lo manderemo all’asilo alla mattina per un part time prolungato fin verso le 4. Serve ad Anna perché deve lavorare. Proviamo anche questa e vediamo come va. Io intanto sto già pensando a quando dovremo andare in Puglia al matrimonio del mio ex coinquilino, con paranoie annesse. Quando ho prenotato i biglietti mesi fa il gnappo non era così. Pensavo che una settimana senza di noi sarebbe passata quasi senza problemi. Adesso, visto che dopo un giorno fuori casa ci ha tenuto il muso, non oso immaginare come sarà dopo una settimana, con lui che avrà un anno e mezzo ormai.

Ho lo spauracchio che, se stiamo via troppo, gli venga la sindrome da abbandono. Che faccio, corro ai ripari e ce lo portiamo dietro? Cambio volo di ritorno e invece che 6 notti ce ne facciamo 2 o 3? Mannaggia alla mia mania di comprare i voli scontati mesi prima che poi se devi cambiare qualcosa ti costa quasi meno ricomprarli da zero. Mumble mumble…

Di Fede

Blog di un papà imperfetto