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Io lei e l'altro

Dopo il matrimonio una notte movimentata

snoopy_sonnoSono monotematico lo so, ma ho sonno. Tanto sonno. E condividere il mio sonno mi fa stare meglio. Il week end è stato intenso. Domenica c’è stato il matrimonio di un’amica di Anna sulle colline pavesi. Molliamo il gnappo ai nonni, andando da loro la notte prima, e lui, per ripicca, si fa venire la febbre. Tosse a manetta. Così, due zombie tutti agghindati a festa si aggiravano tra gli altri invitati alle nozze. Arriviamo a casa tardi, dopo mezzanotte, nonostante il matrimonio fosse a mezzogiorno. Una bella tirata. Al gnappo però per fortuna, grazia a supposte e sciroppo, la febbre sembra essere passata.

Torniamo a prenderlo e lui, che è stato bravo tutto il giorno con i miei, ci fa dei gran sorrisoni e sprizza gioia da tutti i pori. E’ bellissimo tornare a riprenderlo e vederlo così contento. Al ritorno si è addormentato in macchina, per risparmiare tempo e fatica gli avevamo già messo il pigiama, così quando siamo entrati in casa lo abbiamo piazzato subito nel lettino. Già mi pregustavo quelle sette ore di sonno tanto atteso, quando arriva il primo risveglio, giusto giusto quando ero lì lì per addormentarmi. Un classico.

Mi rituffo nel mio letto e nel giro di 5 minuti vedo Morfeo che mi corre incontro con una grande voglia di abbracciarmi. Ma il gnappo ripiange, disperato. Anche Morfeo è disperato. Figuratevi io. Ancora di più questa volta perché il nano sembrava inconsolabile. Urla disumane. Serviva l’esorciccio. Io e Anna gli abbiamo anche guardato mani e piedi, braccia e gambe per vedere se aveva qualcosa o si fosse fatto male. Lei lo prende in braccio e lui la spinge via. E piange ancora di più. Strano, di solito si calma. Mi avvicino io, ma lui niente, urla sempre più forte. Non c’è verso. Neanche dargli l’acqua serve. Neanche il ciuccio.

L’unica spiegazione che ci siamo dati è quella dell’incubo dal quale non riusciva a svegliarsi. Alla faccia dell’incubo! Manco gli avessimo fatto vedere Nightmare 4! Per fortuna dopo un po’ si tranquillizza. E riprende a dormire come se niente fosse. Ma sempre agitato. Così tra il quarto e il quinto risveglio avvio la procedura “brandina” e mi metto a dormire accanto al suo lettino. E lì, altre quattro, forse cinque volte, si sveglia ancora, sempre in lacrime, probabilmente queste volte infastidito dal catarro che lo tormentava. O chissà…

Risultato: a parte il fatto che io e Anna stiamo crollando in piedi dal sonno, abbiamo fatto venire i miei (santi subito) a tenere il gnappo in casa. Poi andremo dal pediatra per fargli un po’ di revisione. Manco a dirlo la febbre gli è tornata il giorno dopo un viaggio in macchina. Lui lì si addormenta, suda e poi, bastano 2 metri a piedi che si becca il colpo d’aria. Niente, non c’è verso, non ce la possiamo fare. Quand’è che inventano il teletrasporto? Buon lunedì.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto