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Pensieri di un papà

Settembre, andiamo. E’ tempo di… nuotare!

WP_20130911_17_24_34_Pro-1000Mi sto godendo questi ultimi giorni di estate. Comincia a fare frescolino, la sera e la mattina presto. Ma questo inizio settembre, in cui c’è ancora il sole e il cielo è terso, mi piace. Si sta bene al sole. Fa anche caldo. Ma non sudi. E nonostante le giornate si siano accorciate tanto rispetto a giugno, c’è ancora il clima giusto per stare fuori. Per andare al parchetto o in bici (o in bici al parchetto anche, why not…). Vorrei che queste giornate soleggiate non finissero mai. In giro non ci sono zanzare (le poche sono quelle sopravvissute in casa al caldo), la gente si sente ancora in vacanza, vuole sedersi ai tavolini dei bar sul marciapiede. Poi, quando l’autunno inoltrato arriverà, ci si rintanerà ancora, in attesa di un lungo inverno, tra sciarpe, cappotti, caldo dentro e freddo fuori.

Il gnappo ha ripreso il nido senza fare storie. Il primo giorno lo siamo andati a prendere all’una. Volevamo fargli fare tutta la settimana mezza giornata. E invece ha ripreso così bene (almeno per il momento) che da subito lo abbiamo lasciato full time. Senza sensi di colpa. Oggi lo sono andato a prendere. A differenza degli altri bimbi, quando mi vede non mi corre incontro per abbracciarmi. Né me, né Anna. No, lui resta lì a giocare, con i suoi amici, finché la maestra non lo prende su di peso e me lo porta. Ha il culo piombato lui. O forse sta bene lì dov’è.

Ieri invece era in castigo. Perché menava. Pizzicotti, spintoni agli altri bimbi… Così, oltre alla ramanzina della maestra si è presa anche la mia. E si è messo a piangere. Non mi sono mai piaciuti i nani (e i grandi) prepotenti. Spero non lo diventi mai. E spero che quel pomeriggio da discolo sia stato un’eccezione. Anche se lui comunque ha il suo bel caratterino. Un birbante di quelli… I suoi giochi non li dà mai agli altri. Vuole i loro, ma i suoi non li molla. Egoist, egoist! E poi a volte è tremendo: coi bimbi più grandi fa l’angelo, con quelli più piccoli il bulletto di periferia. Una bella lenza, che vorrei raddrizzare prima che sia troppo tardi. Anche se, a dir la verità, non so come… Perché le parole non servono a tanto, almeno per adesso.

WP_20130911_17_24_01_Pro-1000E’ sereno come bambino, però sa quel che vuole. Non è di quelli paciosi e tranquilli. E’ sempre in movimento.E’ un vero capricorno: tra il muro e la testa si rompe prima il muro. Questa cosa delle giusto relazionarsi agli altri bambini andrà risolta. Vedremo se anche questa è “una fase”  o si trasformerà in baby bullo. Intanto oggi siamo andati a fare la prova per il corso di acquaticità. Visto che al mare era un pescetto, Anna ha deciso di iscriverlo. La prova è andata bene. In quella piscinetta piena di giochi e di palle colorate si è divertito un mondo. Adesso lo dovremo portare anche lì dopo l’asilo. Una volta la settimana almeno, per 10 settimane (prima tranche di iscrizione). Poi vedremo.

L’impegno ovviamente è appaltato ad Anna. Ma se avrò tempo (e spero voglia) magari a qualche lezione lo porterò anch’io. Che tanto non mi devo fare neanche la ceretta. Ma al solo pensiero di uscire da una piscina calda e umida con il freddo che mi aspetta mi viene male. Perché dopo l’autunno non arriva subito la primavera?

Di Fede

Blog di un papà imperfetto