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Pensieri di un papà

Con una volpe, di notte, nella neve

volpe neve parcheggioNon mi chiedete cosa ci facevo sabato notte, in un parcheggio deserto, da solo, in uno sperduto paesino di collina, in mezzo alla neve. Ero al telefono con mia madre, con la mano destra congelata dal freddo e la sinistra in tasca. Mentre stavo ascoltando il suo racconto a macchinetta, su non mi ricordo più cosa, all’improvviso compare una volpe. Spunta dal nulla. Ferma, immobile.

Finisco in fretta la telefonata e mi chino sulle ginocchia. Lei è piccola, affamata. La nevicata l’ha fatta arrivare fino in paese. Siamo io e lei, immersi in una pioggerellina fine, nel silenzio. Non ho niente da darle, ma le allungo una mano perché voglio accarezzarla. Lei si avvicina guardinga, ma capisce subito che in mano non ho niente.

Mentre stiamo facendo amicizia arriva qualcuno. E’ un signore che porta a spasso il suo cane. Lei fugge via per i campi candidi e scuri. Il cane non fa in tempo neanche ad accorgersi della sua presenza. Lei è già lontana e la neve ovatta anche gli odori.

Provo a telefonare ad Anna, ma il cellulare non prende. La volpe rispunta dal nulla. Ma non si avvicina. Non è difficile capire cosa vuole…

Infilo la mano in un cestino della spazzatura. Forse potrebbe esserci qualcosa di buono per lei. Trovo un pezzo di focaccia. Mi chino e glielo porgo. Guardinga si avvicina a piccoli passi. Viene avanti. Poi indietreggia. Ma la fame è più forte della paura. Arriva fino a me e alla mia mano protesa.

Divora la focaccia in meno di un minuto. Mi guarda. Ma nel cestino non c’è più niente. E mi schifa un po’ infilare la mano fino in fondo alla spazzatura. Nel parcheggio vedo che c’è un altro cestino. Trovo un sacchetto. Lo apro. Altri due pezzi di focaccia da dare alla mia nuova amica.

Dopo quelli non ho più niente. Così torno sui miei passi con lei che mi segue. La lascio al suo destino.

Un musetto simpatico, due occhi furbissimi. Quante favole ci ha scritto Esopo. L’avrei volentieri portata a casa e fatta vedere al gnappo. Sarebbe impazzito. Poi lei se lo sarebbe magnato di notte. Ma credo preferisca la libertà.

Un incontro che mi ha fatto bene. E mi ha fatto capire quanto sia grande la natura. Quanto siano belli gli animali selvatici. Non addomesticati e rovinati dalle nostre nevrosi. Chi vive in città rischia di dimenticarlo.

Quella volpe era proprio bella. Certo, le galline la penserebbero diversamente. Questione di punti di vista.

Ecco il video dell’incontro.

Di Fede

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