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Pensieri di un papà

Anna in gravidanza: tra vampate, pianti e il peso del lavoro

foto pancia gravidanza al settimo mesePubblico per la prima volta una foto della pancia che ho fatto l’altro giorno, cogliendo l’occasione per parlare un po’ di Anna. Oggi per la prima volta l’ho vista un po’ stufa, anche se nel complesso ha passato 8 mesi ottimi, con poche nausee (solo all’inizio), pochissimi vomitini furenti (finora soltanto tre o quattro volte) e grandi dormite notturne.

Ora è arrivato il rush finale. Oggi le sono venute le vampate, più o meno una ogni mezz’ora. Stamattina, al posto del solito sorriso, aveva un po’ le balle girate. Un po’ per i calci che il gnappo continua a tirare (insomma, anche lui deve fare il suo mestiere, ma capisco che non sia troppo piacevoli sentire continue botte dall’interno), poi per queste continue vampate legate anche a sbalzi ormonali. Allora esistono veramente!! Ah, mi ha detto anche che prima di cena le è anche venuto il piagnino. Io ovviamente ero altrove, ma le ho mandato una mail di conforto.

Come se non bastasse è super impegnata con il lavoro. E lo sarà fino al termine.

Purtroppo non è una delle fortunate donne assunte con la maternità (avendo avuto solo borse di studio, ora scadute, non ha alcun paracadute) e per non perdere i contatti col lavoro credo non si fermerà prima di Natale (il pupo dovrebbe nascere ai primi di gennaio). Ok, lavora spesso da casa, non è in fabbrica ma davanti a un computer, però gli sbattimenti per lei in questo periodo sono davvero tanti. Aggiungi che si sta smazzando tutti i preventivi per la prossima ristrutturazione della casa e le cose legate alla gravidanza e alla nascita (esami del sangue, visite, tutine, fasciatoi, corso preparto, telefonate inutili all’Inps ecc.) e il gioco è fatto.

Le ho detto di prendersela un po’ più alla leggera, di fregarsene un po’ del lavoro (visto che è da settembre che non prende un euro), tanto poi da gennaio non lavorerà più, farà la mamma a tempo pieno fino a quando non salterà fuori un nuovo lavoro o una nuova borsa di studio e si potrà così spedire il pupo al nido.

In tutto questo ha la mia ammirazione (anche se non glielo dico mai esplicitamente). Ammiro profondamente lei, come le altre donne nella sua posizione. Trovare la forza per lavorare e portare avanti una gravidanza, soprattutto negli utlimi periodi senza uno stop dal lavoro (con tutti gli annessi e i connessi) non dev’essere semplice. Gestire ormoni, pancia, genitori, marito, lavoro, casa, visite mediche e varie altre cose è un’impresa titanica. Io spero di renderele la vita il più facile possibile (conoscendomi dubito fortemente), mi andrebbe bene soltanto non esserle di peso. Di pesi da portare (vedi pancia) ne ha già anche troppi.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto