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Pensieri di un papà

Ansia da prestazione e pellegrinaggi notturni

Da qualche mese a questa parte non c’è notte (o quasi) che il gnappo non si infili nel lettone.

Il suo sonno è sempre stato un problema, fin da piccolo. Poi, dai due anni e mezzo, magicamente, ha abbiamo iniziato a dormire.

Poi è arrivato The Second e quindi sonno adieu.

Però il tutto è durato solo qualche mese perché The Second si conferma un ronfatore da competizione.

Uno di quelli che non si addormenta mai di sera, ma poi, una volta partito, scatta la “modalità sasso”. E alla mattina servono le cannonate.

Il gnappo no.

Lui ha sempre avuto il sonno agitato. E ultimamente ancora di più.

Vorrei dare la colpa all’ansia pre-scuola.

Ha appena finito l’asilo e ha già l’ansia di quando inizierà la scuola a settembre.

E questo non dipende da noi, lo dico, perché sia io che Anna su questa cosa stiamo iper-attenti.

Stiamo attenti a non mettergli ansia che ha già di suo, iscritta nel DNA.

Non gli parliamo della scuola più di tanto. Non facciamo come quelli che quando lo vedono gli dicono: “Eh, a settembre inizi la scuola eh!”. Mortacci loro.

Che solo con quel tono lì ti fanno venire l’ansia.

Noi no.

Anna è zen. Lei è la donna meno ansiosa di questo mondo. E pensavo che mai e poi mai con una mamma così si potesse crescere un figlio ansioso.

Io sono già più ansioso di lei. Ma col gnappo cerco di non esserlo. Quando capita di parlare di scuola è sempre in termini positivi e la calma e la pazienza di un monaco buddista si impossessano di me.

Anche perché io la scuola l’ho sempre vissuta bene. Mi ci divertivo proprio. E cerco di fargli capire che la scuola è comunque una figata. Anche meglio dell’asilo.

Ma niente.

Lui c’ha l’ansia. E somatizza per qualunque cosa sappia di novità.

Adesso già da qualche mese si sveglia di notte. Almeno una volta, se non due. E viene nel lettone.

Alla lunga è pesante.

  1. perché comunque anche adesso che lui ha sei anni non si dorme un cazzo.
  2. perché se lui viene nel lettone si riaddormenta, ma finisce il sonno mio, perché tra sgrufoli, calci e versi si dorme meglio in un recinto di tori dopati
  3. perché lui si sveglia e va nel lettone di chiunque. Se è dai nonni lo fa dai nonni.

Quindi siamo daccapo.

Ogni notte prima di dormire ci chiediamo: “A che ora arriverà il gnappo nel lettone?”.

  • Quando va benissimo sono le 7 (quando lui è già sveglio come un grillo chissà da quanto) e quindi ci anticipa di mezz’ora la sacrosanta sveglia
  • Quando va bene è mezzanotte e mezza quando ancora siamo mezzi svegli.
  • Quando va male sono le 3 quando siamo nella fase REM.

L’unica soluzione per dormire è rimandarlo nel suo letto.

A volte va da solo, altre bisogna accompagnarlo.

In tutti i casi è una bella rottura di balle.

Più per lui, che per noi, si intende. Perché a me dispiace che lui abbia l’ansia. Che pensi già alla scuola invece di godersi le sacrosante vacanze, invece che farsi venire l’ansia con due mesi di anticipo!

Però è così. Lui è il bambino più sensibile del mondo che somatizza ogni minima cosa. E sta cosa della scuola evidentemente lo destabilizza.

Ogni cosa nuova lo destabilizza. Al solo pensiero della novità lui va in ansia.

Che ci sta eh, per carità. Anch’io ero così.

Il brutto è che non puoi farci niente. Perché l’ansia è bastarda. Anche se tutti intorno a te sono tranquilli e non te la mettono, quella lì viene lo stesso.

Quindi possiamo farci poco sinceramente. Possiamo solo sperare che passi. Prima o poi.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto