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Cose di casa

Post trasloco 1: sensazioni varie

Credo ci siano poche cose paragonabili a un trasloco. Un mix di nervi tesi, stress, fatica, sbattimenti, pulizie, pratiche, che non auguro al mio peggior nemico. Per carità, tutto si fa, alla fine non ci siamo trasferiti a Capo Nord e nella casa dove eravamo in affitto ci siamo stati solo due anni e mezzo e non una vita. Ma la quantità di cose che siamo riusciti a mettere in circa 100 scatole, più mobilio vario, è abbastanza impressionante.

Non ti accorgi veramente di quanta roba c’è in casa tua finché non la vedi tutta nelle scatole. E’ un mistero. Detto questo, nel periodo pre e durante il trasloco, per non farmi mancare nulla, mi sono uscite prima le afte in bocca e poi le emorroidi (o le morroidi come direbbe qualcuno). No comment. Sono soddisfazioni.

Comunque, alla fine io ho fatto il mio, ma Anna ha sicuramente fatto di più. Io mi sono messo via la mia roba, mentre lei oltre a quella del gnappo anche quella comune (piatti, bicchieri, lenzuola & co.). Anche per questo sono stato accusato di essere un po’ uno scansafatiche.

E’ vero. Un trasloco può mettere seriamente in crisi una coppia. Per fortuna i suoi sono venuti a stare una settimana in un residence vicino alla nostra nuova casa e ci hanno dato una enorme mano. Sia a sistemare e pulire casa, che a disinscatolare, oltre che a tenere buono il gnappo che nel delirio tendeva ad essere un po’ più irrequieto del solito. Ma tutto sommato ha retto bene il cambiamento (almeno per ora).

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Quasi fatta

Ancora con gli scatoloni che girano per casa (chissà per quanto ancora) posso dire che il peggio (forse) è passato. Ora manca quell’inevitabile giro all’Ikea con Anna, che io fuggo come la peste, per comprare cose che ancora mancano all’appello oltre allo svuotamento degli ultimi scatoloni (una marea). Le mie scatole hanno già girato abbastanza in questi giorni. Farò presto un resoconto dettagliato. Oggi ultimo giorno di ferie finalizzate al trasloco. Non vedo l’ora di tornare al lavoro per riposarmi un po’.

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Una settimana di fuoco: c’è il TRASLOCO (ho fatto pure rima)

Iniziamo con il tour de force che ci porterà nella nuova casa. Ho chiesto qualche giorno di ferie (che prenderò anche dal blog) per inscatolare il nostro attuale appartamento, risolvere le ultime questioni, e cambiare finalmente residenza. Ovviamente dopo le doverose pulizie, viste le schifezze lasciate dal cantiere.

I lavori, dopo quattro mesi invece di tre, sono finalmente finiti. La casa è venuta carina anche se dovrò andare a litigare coi ristrutturatori che hanno fatto una schifezza con i muri del bagnetto piccolo. Praticamente sono venuti dei piccoli grumi di colore. Vabbè, cercherò di contrattare il più possibile sull’ultima rata del saldo di fine lavori.

Ce la possiamo fare (forse). Speriamo che il gnappo stia bravo. In questi due ultimi giorni è stato molto irrequieto, piangeva spesso, apparentemente senza motivo. Forse sente la nostra agitazione. Lunedì prossimo se tutto avremo ultimato il trasloco. Incrociamo le dita. Teniamo duro.

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La mia portinaia e il gas nervino

Mi sveglio dopo 5 ore di sonno. Accendo il cellulare e ci sono due avvisi di chiamata delle 8.32 e 8.35. E’ la ditta dei cessi della casa nuova a cui non è arrivato il numero di Cro del bonifico e che doveva spedirci tutto il materiale dei bagni in giornata. Per simpatia tirano giù la roba dal camion. Mi incazzo come una iena visto che per quella consegna avevo mobilitato mezzo mondo e che il bendetto Cro l’avevo mandato la sera prima. Richiamo. Dopo un mio “se oggi non arriva il materiale siamo nella merda”, l’impiegata si impietosisce e prova a rimediare.

Anna intanto va alla casa nuova per controllare che tutto arrivi e sia tutto a posto. Io resto in casa col pupo che alla mattina è sempre sveglio come uno del Movimento 5 stelle. Un grillino. Per fortuna mi si addormenta verso le 9.30. Giusto il tempo di fare un po’ di cose mie. Dopo meno di mezz’ora suona la portinaia. E’ arrivato l’ennesimo pacco di libri ordinati online da Anna.

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Primo maggio, su coraggio

Oggi il gnappo e Anna tornano a casa dopo una settimana dai nonni. Il gnappo sarà cresciutissimo. Baratto un po’ di sonno in meno con un po’ di sbaciucchiamenti in più. Si può fare.

Maggio si prospetta infuocato. Dovrebbero finire a fine mese i lavori di ristrutturazione della casa (ah, stanotte ho sognato di entrarci e non era ristrutturata come volevamo, vabè) e ai primi di giugno, si spera, faremo il trasloco. Ci mancano ovviamente un casino di cose da fare: andare a prendere la porta blindata, i termosifoni, impacchettare e imbiancare la vecchia casa e altri impegni che al momento non mi vengono in mente, ma so che arriveranno nel frattempo.

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La mia nuova porta blindata

E’ stato più facile fare un rogito che comprare una porta blindata. A parte la scelta (categoria 2 o 3? serratura europea o afro-siculo-cubana? boh…) la trafila per l’acquisto nel grande magazzino di bricolage dall’insegna verde è stata dura.

Questa volta sono andato da solo, per ottimizzare i tempi e rendermi un po’ utile. In reparto mi faccio spiegare se il modello visto su internet è valido. Tanto so già che i ladri le sanno aprire tutte e che la porta blindata serve solo a dare una “parvenza” di sicurezza.

Comunque, dopo lunghe discussioni con Anna, scelgo la Record. “E’ in tanganika ed è l’unico colore disponibile”, mi dice il commesso. “Tu, caro addetto alle porte blindate, pensi che io sappia che colore è tanganika?”,volevo dirgli. “Va bene tanganika”, ho invece risposto, facendomi spiegare poi, per scrupolo, le caratteristiche della porta che lui è andato a leggere sul sito internet. Grazie per l’aiuto, io non ci sarei mai arrivato.

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Mio suocero è Bruno Vespa

Mio suocero, che ci sta dando una enorme mano nel sovrintendere i lavori di ristrutturazione della casa e in tanto altro, ha fatto anche un plastico in 3D della nostra cucina prima dell’acquisto.

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Incomprensioni tra uomo e donna: “Ecco, non mi ascolti mai!”

E’ più forte di me. Quando qualcuno mi parla amo disconnettere il cervello se della conversazione non me ne frega niente o non ci capisco nulla. Quando però questo qualcuno è la mia dolce metà, diventa un problema.

Stamattina dopo 6 ore di sonno (che per i miei standard sono poche) mi sono svegliato per andare, insieme ad Anna e Giacomo, a ordinare le piastrelle e le porte di casa. Ovviamente era l’ennesimo giro dopo innumerevoli preventivi. Per fortuna G. è stato bravissimo e non ci ha dato problemi nei giri per fornitori che erano rispettivamente dalla parte opposta di Milano.

Il problema è stato per le porte, quando sono andato da solo a fare l’ordine. Ho lasciato loro due in macchina per la poppata visto che ormai era ora. [Praticamente invece che un McDrive era un TettaDrive, o un Tetta in, visto che essendo l’auto parcheggiata la situazione era più simile a un Drive in]. Comunque, dopo varie delucidazioni di Anna, che, come prima come Marge Simpson mi ha chiesto di riconnettere il cervello e ascoltarla, ho compiuto la mia missione.

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Il mio nuovo vocabolario-casa. E il Salterello non c’è più

Ci sono momenti della vita in cui il tuo vocabolario si arricchisce in maniera impensabile. Ci sono parole di cui non avevi mai sentito né immaginato l’esistenza che, quando meno te l’aspetti, entrano prepotentemente a far parte del tuo lessico e ti permettono di inserirti in nuove conversazioni che prima, a causa della tua ignoranza in materia, ti erano precluse.

A me è successo dopo essere rimasti incinti, entrando nel magico mondo del corso preparto. Allora avevo imparato tutte queste parole. Ora siamo alle prese con la ristrutturazione di casa e tra una poppata e l’altra ci stiamo muovendo per piastrelle, cessi, porte, e materiali vari.

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Fotostory, è partita la ristrutturazione della nuova casa

Ecco un po’ di foto della casa che stiamo ristrutturando. Il cantiere è aperto e speriamo che finisca entro giugno.

La ricerca è stata una vera e propria odissea. Abbiamo iniziato a febbraio del 2011, in tempi non sospetti, quando il gnappo ancora non c’era. L’obiettivo era di trovarla entro 12 mesi anche per evitare di sputtanare troppi soldi in affitto che in due anni ci è costato più o meno sui 20mila euro. No comment.

All’inizio presi dall’entusiasmo, vedevamo anche 6 o 7 case al giorno. A volte un appuntamento ogni mezz’ora. Attraversando Milano in scooter come dei pazzi. L’entusiasmo si è spento quasi subito. Catapecchie assurde vendute a prezzi stratosferici, agenti immobiliari che avrebbero venduto anche la loro madre pur di darti la casa (per carità alcuni sono stati anche bravi, ma sono una minoranza). Case che su internet sembravano fighissime e che poi si rivelavano subito una delusione.

Intanto il tempo passava e di case guiste per le nostre esigenze e il nostro budget neanche l’ombra. Io e Anna con due visioni diverse e inconciliabili: io la volevo più grande e semi-“definitiva”, anche in caso di famiglia allargata. Lei preferiva che fosse in una bella zona invece, con bar e negozi vicini, semicentrale e residenziale.

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Il rogito e l’erede (del mio mutuo)

Oggi è giorno di rogito. Un’altra tappa in questo periodo abbastanza intenso a poco più di due settimane dalla nascita di Giacomo. Poi partiremo con la ristrutturazione della nuova casa se tutto va bene. Se il pupo è, come si dice, “l’erede”, da oggi si eredita anche un bel mutuo 25ennale. E bravo Giacomo!

Ma lui, bel bello, mangia, dorme e fa cacca. Come lo invidio!

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Conto alla rovescia, l’attesa e le 1000 cose da fare

ecografia morfologica settimo mese visoIl conto alla rovescia è implacabile. Mancano meno di 15 giorni. Arghhhhh!!! Non pensavo che il momento del lancio sarebbe arrivato così presto. A dir la verità non pensavo neanche che sarebbe arrivato nel 2012. Ma ormai ci siamo. La pancia sta per esplodere. Ad Anna è venuta anche un po’ di sciatica, ma per fortuna riesce ancora a farsi delle grandi dormite. Cerchiamo di accumulare più sonno possibile in questi giorni per caricare le pile. Sappiamo che, quando saremo in 3, il sonno ci mancherà.

In questi pochi giorni che ci separano dal parto cerchiamo di fare alcune delle troppe cose che ci mancano e che poi sarà più difficile fare, soprattutto nei primi tempi: cene con gli amici più stretti, giro per vedere piastrelle, cessi e altri materiali per la casa che da febbraio dovremo ristrutturare, goderci i nostri momenti di intimità a due. Cene a casa da soli, coccole prima e dopo cena sul divano, momenti di silenzio.