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Noi quattro

Streptococco bello

tampone da streptococco belloQualche mese fa avevo scritto un post sullo streptococco. Questo fantomatico batterio che ormai da mesi, ciclicamente, torna a casa nostra. Evidentemente si trova bene da noi. Gli piace il gnappo, ma soprattutto Anna che lo becca ogni tre per due. Da lì poi arriva anche a me e a The Second.

Da mesi ormai stiamo rendendo ricchi i laboratori di analisi che con tamponi rapidi e colturali autofinanziano le proprie ricerche scientifiche su “come fare soldi con una famiglia di quattro persone, con un batterio solo, ma cazzuto”.

Siamo quindi ancora alle prese con gli antibiotici. Amoxicillina e acido clavulanico. Mortacci loro.

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Noi quattro

La cacca molle

la cacca molle

Il gnappo ha un nuovo tormentone: la cacca molle. Che non è un virus gastrointestinale, per fortuna. E’ semplicemente la sua coglionaggine da asilo, che lo porta a fare il coglionazzo quando tu gli stai parlando, magari anche di cose serie.

Si diverte così, il cabarettista. Tirando fuori la sua parola magica per far arrabbiare noi e divertire lui. La cacca molle. Che poi la c sembra quasi una p e da caccamolle potrebbe essere anche pappamolle. Perché lui conia anche i neologismi. Sta di fatto che questa cacca ce l’ha sempre in bocca, metaforicamente parlando, si intende.

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Noi quattro

Fratelli

Di che reggimento siete fratelli?
Parola tremante nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratellignappo e the second

Se c’è una cosa bella è vedere tutti i giorni quei due lì. Uno grande e uno piccolo. Uno di quattro anni e uno di quasi un anno e mezzo. Diversi. Diversissimi in tutto. Ma che si vogliono un gran bene, anche se non perdono occasione di saccagnarsi come si deve.

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Una giornata tra Peppa Pig e trenino Thomas

leolandia_45_11Non è facile affrontare il weekend quando hai le balle girate. Quando vorresti sparire, prenderti del tempo per te stesso, salire su un treno e partire per chissà dove, giusto per riordinare un po’ le idee. Quando hai davanti il buio e vedi tutto nero bisogna mantenere la calma. Non fare gesti inconsulti. Portare pazienza. E non sempre è facile.

Ci ho provato un paio di settimane fa, subito dopo la Festa del Papà, quando avevo i nervi a fior di pelle e il morale a terra per una serie di motivi che ancora non ho capito bene quali. Però, arrivato il venerdì sera, c’era da impostare il fine settimana con i gnappi e Anna. E lì per lì io avrei voluto passarlo in casa tutto il tempo, con il muso lungo senza rivolgere la parola a nessuno.

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Noi quattro

“Ce li siamo goduti poco”

gnappo the second“Ce li siamo goduti poco”. Questo il commento dopo che io e Anna abbiamo spulciato sul pc le vecchie foto del gnappo da piccolo, più o meno all’età che ha The Second adesso. Secondo lei si assomigliano tantissimo, secondo me no. Ma su una cosa siamo d’accordo. Tra l’anno e l’anno e mezzo, prima dei terrible two, il gnappo era più bravo di The Second. E per “bravo” intendo che piangeva molto di meno durante il giorno ed era molto più sorridente.

Forse, a tre anni di distanza, i ricordi sono sbiaditi. Dovrei andarmi a rileggere tutti i vecchi post dell’epoca per fare un paragone il più oggettivo possibile. E forse scoprirei che, in realtà, non era così diversa la storia. Ma vedendo come in così poco tempo il gnappo sia cresciuto e sia diventato “un altro” rispetto a quel barattolo simpatico che muoveva i primi passi dietro al suo pinguino il pensiero che ci è venuto non è esagerato. E’ vero, ce lo siamo goduto poco.

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Quattro anni e un anno

the second primi passi (3)Quello là adesso cammina. Ormai si alza in piedi da solo, prova a trovare il suo equilibrio, muovendo il bacino avanti e indietro, e poi stacca un piede da terra. Prima uno e poi l’altro. E va avanti. E ride.

Quando cammina sembra un orso. Che sono un po’ dinoccolati su due zampe, e sembra stiano camminando sulle uova, sempre in cerca di un equilibrio… Ma è bello da vedere. Proprio bello. Il suo sguardo truce c’è sempre, ma in compenso ride un sacco. E’ un simpaticone The Second. Incazzoso e simpaticone. Un bel mix, non c’è che dire.

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Bello e impossibile

ma belloBello. The Second è proprio bello. Lo so che ogni scarrafone è bello a papà suo. E’ vero. Ma tra l’anno e l’annoemezzo i bambini sono bellissimi. Non sono troppo piccoli, visto che hanno superato la “fase neonato”. Ma non sono neanche troppo grandi. Sono dei barattoli di ciccia da annusare sotto al collo. Piedini da mordere e baciare. Tempeste di baci. Primi e ridicoli dentoni che spuntano fuori.

The Second adesso è così. E io so che rimarrà così bello ancora per poco. Più o meno fino ai due anni. Sei mesi “d’oro” in cui il tempo dovrebbe fermarsi. I bambini secondo me dovrebbero restare sempre così. Soprattutto se sono sorridenti come lui, quando vuole. Ride, mette i denti e sta muovendo i primi passi. Tira anche i capelli al fratello quando lui gli gira attorno.

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Hanno riaperto gli asili, Deo gratias

keep calm asili apertiOk, ve lo dico. Dopo quasi due settimane di vacanze, tra Natale, Capodanno e Befana, stavo sclerando. La verità è che io adoro la routine e queste feste comandate mi distruggono. Non posso stare in casa h24, fare il papà sul serio, vedere i gnappi tutto il giorno, non andare a lavorare.

E’ bello godersi un po’ di vacanza, per carità. E’ bello eh… Ma dopo un po’ ti viene quell’irrefrenabile voglia di asilo, quella necessità di consegnare i nani tra le braccia delle maestre e dire: “Fate i bravi eh, ci vediamo oggi pomeriggio”.

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Lo streptococco non esiste

streptococco cartello non esisteLo steptococco è un’invenzione dell’uomo. In natura non esiste. E’ un complotto messo in atto dal Gruppo Bilderberg per tenere in scacco le famiglie italiane con figli piccoli. Un batterio creato ad arte e inoculato in un paziente zero per risollevare la lobby dei tamponi faringei che negli ultimi decenni era andata in forte crisi. Anche la lobby dei laboratori di analisi fa festa: soprattutto quando si presentano nei loro ambulatori famiglie con nonni e bambini.

Prima di conoscermi Anna non aveva mai sentito parlare di streptococco. Probabilmente lei non aveva mai preso in vita sua lo streptococco. Poi arrivò mia zia, ex pediatra. Che pochi anni fa, ad un suo mal di gola che non voleva passare disse: “Provate a fare il tampone, magari è streptococco”. Detto fatto. E la lobby degli ambulatori, insieme alla lobby dei tamponi unì le forze e sentenziò: esame positivo. Così da un tampone solo, magicamente i tamponi divennero tre (si aggiunsero il mio e quello del gnappo).

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La dura vita dei secondi figli

secondiNe parlavo quasi un anno e mezzo fa, quando The Second era ancora nella pancia della mamma. E da allora poco è cambiato in quanto ad attenzioni. A distanza di tempo il concetto resta quello: i secondi figli non se li stracaga nessuno, scusate il francesismo.

Mi è venuto in mente ieri, quando ancora un po’ e The Second si metteva a camminare da solo. Entusiasmo quasi zero, da parte nostra. Cioè, sì, un minimo. Tipo un pat pat sulle spalle per dirgli bravo e via andare.

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Undici mesi di The Second

the second casaUndici mesi. E tra un mese un anno. Possibile? A me non sembra, ma il calendario dice che è così. Vabé, prendo atto.

Per me bambini a un anno sono bellissimi. E’ l’età perfetta. Cicciosi, abbastanza interattivi, piccoli, ma non piccolissimi.

Profumano ancora di buono, di bambino. Tranne quando gli cambi il patello, ma cambiarli sul fasciatoio, baciarli i piedini o fargli il solletico con la barba sotto al collo è una cosa che non si potrà fare per sempre. Quindi bisogna cogliere l’attimo e godercelo adesso, finché si può.

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Dormiremo in una prossima vita (forse)

notte insonniaPremetto: nella vita ci sono cose più importanti che dormire. La salute innanzitutto. Gli affetti, la serenità e tanto altro. Ma dormire ogni tanto non farebbe male. Lo dicono anche i medici. Qua invece, giusto per tornare su un tema che ormai è diventato un evergreen da ormai quasi quattro anni a questa parte, non si dorme una cippa.

Da queste parti ci si sveglia ancora duecento volte per notte. E alla lunga uno lo accusa. Soprattutto il giorno dopo. E vorresti mollare tutto e scappare via. Ma non si può.