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Pensieri di un papà

L’estate della Maturità

estate maturitàLo so, lo so.

E quindi? Cheddobbiamofa’?

Eh, niente, aspettare che vengano tempi migliori. Tempi in cui riuscire a mettermi lì, raccogliere i pensieri, le emozioni, le cose che stanno succedendo in questi giorni, mesi, anni.

E scrivere come una volta.

  • Per tenere traccia.
  • Per ricordarmi di questi fantastici tempi con i gnappi piccoli.
  • Per ritrovare un po’ me stesso. (Frase del menga da Mulino Bianco/Bacio Perugina che però un suo fondo di verità ce l’ha.

Perché nel fare cose da mane a sera, il rischio è quello di ritrovarsi senza capire bene perché.

Ritrovarsi tra qualche anno senza essersi goduti le cose importanti, quando poi sai che non torneranno più perché ormai il tempo in cui te le potevi godere è andato.

E quindi?

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Le settimane senza i nani

Ultimamente i nani vengono appaltati spesso ai nonni.

Un po’ perché loro sono contenti a tenerli anche per una settimana da loro, soprattutto i genitori di Anna. Un po’ perché anche il gnappo e The Second dai nonni ci stanno proprio bene.

Si sentono in vacanza, non vanno all’asilo e riescono a riposarsi.

Non sembra, ma tra scuola materna e giochi al pomeriggio (il gnappo il mercoledì fa calcio) arrivano stravolti e alla mattina c’è sempre da tirarli giù dal letto con le cannonate.

Così ne approfittiamo, soprattutto se, come in questo periodo, ci sono ponti in giro, tipo 25 aprile, 1° maggio & co.

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Tutti i post che avrei dovuto scrivere nel 2017 (e che non ho mai scritto)

Questo è un post di post. O meglio. Di potenziali post.

Il primo post del 2017 (quello sui buoni propositi) diceva alla fine: “Scrivere di più su questo blog”.

Ce l’ho fatta?

No

(Neanche gli altri punti sono stati spuntati in verde a dir la verità e rimangono lì, come buoni propositi evergreen, da rileggere ogni tanto e capire se ci si può tirar sopra una riga…).

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Sei anni

Stamattina sono venuto a svegliarti nel tuo letto. Ma il mio tono di voce è stato più delicato. Non ti ho urlato dietro come gli altri giorni e non ti ho messo (troppa) fretta come faccio sempre, visto che siamo sono sempre in ritardo.

Oggi è un giorno diverso, anche se hai fatto colazione come sempre e siamo andati all’asilo come sempre. Ma il papà oggi è stato più calmo del solito. Te ne sei accorto? Io invece stamattina ho visto nei tuoi occhi una luce diversa. Oggi è il tuo compleanno.

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Tre anni di The Second

Caro il mio balosso,

oggi tu compi tre anni. Mi ricordo molto bene quella notte in ospedale. Tu che non ne volevi sapere di uscire. Il parto indotto. Tutto il travaglio dall’inizio alla fine. E poi il cesareo, giusto per non farsi mancare nulla.

Io già da lì ti ho inquadrato sai? Già ho capito di che pasta eri fatto. Una bella pasta, non c’è che dire.

Sai che sono stato io (dopo le ostetriche) il primo a prenderti in braccio? Ti ho fatto subito un bel discorsetto che, mi sembra, non sia servito a molto.

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Andar per mobili

Quando faccio cose coi gnappi, mi ricordo di quando, da piccolo, anch’io “facevo cose” con i miei genitori.

Una di queste era andare il sabato pomeriggio per mobili. Quando c’era da cambiare il divano o il letto mi toccava andare con loro in quei grandi mobilifici lungo le statali (l’Ikea non c’era ancora) e girare tra camerette, soggiorni, cucine ecc. Due palle infinite.

Me li ricordo ancora quei pomeriggi perché avrei preferito andare a scuola anche di sabato pomeriggio piuttosto che girare con loro per mobili. Ognuno ha i suoi shock infantili. Tra i miei c’era questo.

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Sul sentiero

sentieroE sono sette. Già. Ci siamo dentro. Siamo entrati nella crisi del settimo anno. Che poi, a ben vedere, se calcoliamo dalla data del primo bacio (quello della festa) saremmo all’undicesimo anno quasi. Ma vabé, gli anniversari non sono mai stati il nostro forte diciamo…

Abbiamo festeggiato il settimo anniversario di matrimonio. Già sette anni che sono volati. Lo abbiamo festeggiato in un altro giorno ovviamente. Perché, come ormai d’abitudine, il giorno esatto eravamo lontani. Ma chìssene…

La cena l’abbiamo fatta il giorno prima, da soli, senza gnappi. Il ristorante era carino, quindi non stiamo a formalizzarci troppo.

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Post vacanze 2017

piscina gnappiAnche troppo. Un mese di vacanza forse è anche troppo. Perché il vecchio proverbio cinese “Le vacanze sono belle perché prima o poi finiscono” è dall’infanzia che mi perseguita. Ma chissenefrega.

E’ la prima volta che mi sparo un mese di ferie ininterrotto con Anna e i gnappi. Ed è andata bene. Un sacco di giri, di cose fatte, di posti visti, di sclerate quotidiane (“lascia stare tuo fratello!”, “non lo picchiare!”, “chi è stato a iniziare?”, “non dire parolacce” ecc.). Ma ci siamo divertiti e credo che il ricordo di queste vacanze rimarrà a lungo, soprattutto per le cose belle.

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Bambini che vanno all’asilo a luglio

miniera

Ci sono bambini che non vanno all’asilo perché hanno i genitori a casa, i nonni o un esercito di baby sitter. Ci sono i bambini che vanno all’asilo. E poi ci sono i bambini che vanno all’asilo a luglio.

Quello che io chiamo “asilo” come negli anni 80, che negli anni 90 si chiamava “scuola materna” e che adesso – visto che è bello cambiare i nomi alle cose – si chiama “scuola dell’infanzia” va da settembre (salvo inserimenti millenari) a fine giugno.

A luglio invece ci sono le cosiddette “sezioni estive dell’infanzia“, quando cioè la maggior parte dei bambini va in vacanza, mentre altri vengono accorpati da diverse scuole e diverse classi in poche classi all’interno di una scuola. Almeno così a Milano, da altre parti non so…

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Piccoli Macron crescono

macronNon so se il gnappo abbia già dimenticato Chiara, il suo primo amore dell’asilo. Però a casa non ne parla più tanto, quindi buon segno.

Per fortuna morto un Papa se ne fa un altro. Adesso si è innamorato della sua nuova maestra dell’asilo. Le ha dato anche un bacio sulla mano, ci ha raccontato.

Il bello è che queste donne di cui è innamorato lo fanno già sognare e fantasticare.

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Festa del Papà 2017

festa del papà 2017E anche questa Festa del Papà 2017 ce la stiamo levando… Per rispettare la tradizione, da un po’ di mesi a questa parte, anche questa volta festeggiamo a distanza: i gnappi dai nonni, io dai miei e Anna a casa.

Rileggendo i vari post sulla Festa del papà 2012, Festa del papà 2013, Festa del papà 2014 e poi 2015 e 2016, mi sembra ogni anno di aver perso un po’ di entusiasmo. Ma ci sta.

Non è che per forza uno deve sempre essere “yeah yeah”. Ogni tanto lo scazzo è fisiologico anche se bisogna stare attenti a non farlo diventare patologico.

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Adult baby, un mondo da scoprire

adult baby maestra a domicilioNei miei momenti di cazzeggio sul cellulare ogni tanto mi metto a guardare i video delle Iene. Dove a volte mi si aprono dei mondi sconosciuti e inusitati. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello degli Adult baby, in un servizio di Veronica Ruggeri.

Chi sono gli adult baby?

Per un primo approccio vi consiglio di vedere il video del primo servizio e poi di sentire l’intervista di uno di questi adult baby, che ha partecipato al “gioco dell’asilo” in una casa vicino Roma. Poi di andare su un sito che organizza questo tipo di “incontri”.