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Sesso, questo dimenticato

Sesso dopo un figlio, come risolvere la crisi

lisistrataCredo che il sesso tra due persone che si amano sia una parte importante della loro relazione. Non l’unica e non la principale, ma comunque importante. Io non so se in tutte le coppie succeda, ma dopo un figlio l’intesa sessuale cambia. E molto.

All’inizio, nei primi mesi di conoscenza tra due persone si tende a fare solo quello. E’ fantastico, ma la carica dirompente che ha il fare l’amore rischia di mettere in secondo piano altre cose altrettanto importanti. Bisognerebbe dare spazio anche ad altro, soprattutto al dialogo, anche senza sesso.

Poi ti conosci, vai a vivere insieme, e dopo un po’ di anni non c’è più la novità dei primi tempi. Di quando ti trovavi a casa di lui/lei per fare le cenette a lume di candela prima di lasciarti andare tra le sue braccia. La situazione diventa meno romantica: dormi tutte le sere insieme nello stesso letto, da lì ti svegli tutte le mattine per andare al lavoro. Lui (o lei) russa, si muove tra le coperte, magari parla nel sonno e ti sveglia. Il sesso c’è ancora, ma meno rispetto ai primi tempi. Però si scoprono e si apprezzano tante altre cose che vanno a consolidare la coppia.

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Greta Pierotti hot, Fata Ariele di Rai YoYo sogno erotico dei papà

Fata Ariele Rai YoYo, Greta Pierotti sogno erotico dei papàGreta Pierotti, alias Fata Ariele, turba i sogni di molti papà. E uno dei motivi per cui Rai Yoyo è leader di ascolti, nella fascia rivolta ai bambini in età prescolare, è anche perché pensa al pubblico maschile adulto, cioè a noi.

Che a forza di guardare ore di Peppa Pig, Barbapapà e Teletubbies rischiamo di rincoglionirci non poco.

Ma per fortuna ci pensa Mamma Rai, con l’unico ingrediente capace di risvegliare dal torpore il pubblico maschile: la gnocca.

E lo fa in particolare con due super conduttrici hot, molto diverse tra loro, ma altrettanto conturbanti.

Fata Ariele appunto, la fata che ogni sera per cinque minuti dà la “Buonanotte con le favole di Rai YoYo” e Carolina Benvenga che invece legge le letterine dei piccoli ascoltatori.

Della lolitina-Carolina ho già parlato in un altro post

Qui vorrei parlare invece dell’altra gnoccolona che manda a letto sereni i piccoli con le sue favole, mentre turba i sogni erotici dei loro genitori di sesso maschile.

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Carolina Benvenga hot e la (Fermo) Posta di Rai YoYo

carolina benvenga hot nuda

C’è un programma che mette d’accordo tutti i papà: la Posta di YoYo, con Carolina Benvenga. Premetto che prima di oggi non l’avevo mai visto. Ma sentendone parlare dai miei colleghi mi si è aperto un mondo, a cui volentieri mi associo: il mondo delle innocenti perversioni dei papà davanti alla tv. Voi immaginatevi un uomo, a cui di solito dopo un figlio (figuriamoci dopo due o tre) viene statisticamente concessa meno gnappa dalla propria dolce metà. E non dite di no, perché tanto lo sanno tutti. Hai voglia a dire “Eh, ma noi puntiamo sulla qualità più che sulla quantità”. Seee, vabbè. Raccontiamocela pure.

Dicevo, immaginatevi un papà costretto a vedere programmi per bambini. E a un certo punto, tra cartoni animati e conduttori che parlano a un pubblico di due-treenni, arriva “La posta di Yoyo”, condotto da una bella 23enne che un mio collega ha già ribattezzato la “porno Carolina”.

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Sesso, sempre alla ricerca della gnappa perduta

SessoEra da un po’ che volevo scrivere di questo. Poi, per un motivo o per l’altro, ho procast… procrarst….pocrarst… ptuh. Ho rimandato. L’argomento è sempre quello. Uno dei miei preferiti, se non il mio preferito. The gnappa. Il tutto parte da quest’estate, quando, non si sa come, avevo l’ormone impazzito. Soprattutto dopo che Anna è andata in vacanza con il nano e i nonni e io per 15 giorni sono rimasto a casa da solo.

Quando li ho raggiunti e siamo andati al mare, dopo il periodo di castità forzata, ero abbastanza ingrifato. Così ogni occasione era buona (quando il gnappo finalmente si addormentava, di giorno o di notte) per l’approccio. Forse un po’ troppo insistente. Tanto che Anna una volta si è pure arrabbiata. “Non pensi ad altro”, mi ha detto. Ed era quasi scocciata, forse perché, prima di pensare a lei, ai baci e alle carezze, mi dirigevo con foga a “La recherche de la gnappe perdue”.

In effetti ogni volta che il gnappo andava in stand by cadendo tra le braccia di Morfeo, partivo alla carica, come un toro a Pamplona nel giorno di San Firmino in cerca di turisti con il fazzoletto rosso da incornare. E, lo ammetto, il troppo stroppia. Però ho anche cercato di girarla, come sempre, a mio favore: “Dovresti essere contenta! Mi devo sentire in colpa se mi piaci e ho voglia di fare l’amore con te? Ci sono coppie che non lo fanno mai, e donne che farebbero carte false per sentirsi desiderate dal loro uomo, e tu sei infastidita? No, fammi capire…”.

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Quell’irrefrenabile voglia di parchetto

Sandali-alla-schiavaQuando vado al parco vedo diversi papà con i loro figli. Che bravi, mi dico, anche loro qui. Ma perché noi papà andiamo al parchetto? Forse perché vogliamo lasciare tranquilla un po’ la mamma. O magari perché abbiamo voglia di spingere l’altalena e mettere sugli scivoli i loro pargoli. Seee, vabé, e due più due fa cinque. No, il motivo è un altro: al parco c’è gnocca. Soprattutto adesso che è estate ed è via libera per gambe e braccia scoperte, decolleté in vista, sandali, gonne e minigonne, magari con quell’effetto vedononvedo, che è meglio che non vedo, perché se vedo…

Una volta noi papà andavamo in discoteca o nei discopub anni ’90. Oppure il sabato pomeriggio in centro. Adesso, a noi uomini con prole in cerca di belvedere è rimasto solo il parchetto. Per carità, non è che in ogni parchetto per forza ci sia sempre un defilé di stragnocche. Spesso la popolazione over 60 supera quella under 40, anche nelle zone per i bimbi. Ma mediamente qualche mamma, o baby titter sitter piacevole c’è sempre. Così, quando i papà sguinzagliano i nanetti tra altalene, scivoli, giostre e castelli di legno, si può facilmente unire l’utile al dilettevole e rifarsi un po’ gli occhi. Mica c’è niente di male, il piacere rimane estetico. O estatico. Dipende. Honi soit qui mal y pense.

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Mooncup, ovvero: la coppetta per la gnappa

www.vitadapapa.itPer la serie “essere donna oggi“, ecco un post del genere “testato per voi”, anche se madre natura non mi ha dotato di quello straordinario strumento che ha permesso a tutti noi di venire al mondo e che è croce e delizia di tantissimi uomini, più o meno dall’adolescenza all’andropausa: la gnappa. Su consiglio di Ladysmith81, Michela, Luciaaaa e Petaloblu, che hanno commentato il mio post sul ciclo fantozziano, l’ho suggerita alla mia dolce metà. Tentar non nuoce, mi sono detto, visto che il Niagaraciclo (cit. Livia) era arrivato, giusto il giorno prima di partire per il matrimonio in Puglia, perché non venire in aiuto per risolvere, o almeno arginare, questo “inconveniente” che ogni mese arriva più o meno puntuale o che, in alcuni particolari casi, per nove mesi viene sospeso?

Così, alla vigilia della partenza, mentre Anna faceva le valigie e il gnappo era già stato prelevato dai miei suoceri, sono andato in farmacia.

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De castitate, ovvero il mio amico immaginario

nirvanaMi sono accorto che l’ultimo mio post nella categoria sesso risale al 9 dicembre 2012. Non è un buon segno. Non lo è neanche il fatto che non mi ricordi più quando è stata l’ultima volta in cui ho praticato questa attività ancestrale che ha permesso alle specie di riprodursi nei millenni, nonostante la gemmazione o la partenogenesi fossero sicuramente metodi più pratici, sicuri e meno impegnativi che la natura avrebbe potuto utilizzare per la sua riproduzione.

Sta di fatto che ormai il Nirvana è a un passo da me. Sto raggiungendo vette di ascetismo da far invidia a un fachiro cambogiano in questo periodo quaresimale che facilita e nobilita i fioretti. Ma non è solo questo. E’ una serie di cause/conseguenze difficili da spiegare. Stanchezza, sonno arretrato, brevi periodi di assenza, ogni tanto qualche litigata, la sera papabile che però mica puoi farlo a comando, il ciclo.

Eh sì. C’è anche quello. Che all’inizio della nostra relazione non era un problema (manco fossimo i due protagonisti giapponesi de “L’Impero dei sensi”), ma poi poco alla volta, giustamente è diventato un tabù. E che diamine. Ci mancherebbe. Ma se prima era di pochi giorni, da quando c’è il gnappo è diventato di almeno una settimana intera.

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Sesso, l’importante è la qua..ità

E’ un po’ che non parlo di uno dei miei argomenti preferiti. Quello di cui si dice che “chi ne parla spesso è perché non ne fa”. Appunto. Quello. Insomma, trovare il tempo e quella minima vitalità per riuscire a praticarlo ormai è diventato un lusso. Un super lusso.

Sì perché la notte, da quando c’è il gnappo, è diventata un tabù. Un ta-ta-ta-tabù, dove però non si muove più nessuno, sempre che, quando non ci sono io, nel buio, non si infili quella sagoma che teneva in mano le liquirizie, non si sa mai! No, ormai di notte si dorme, quando ci si riesce. Toccare il letto diventa una conquista, il momento più bello della giornata. E il massimo del gioco erotico che può avvenire dopo una giornata-tipo col pupo è un bacino della buonanotte sulla bocca (senza lingua ovviamente).

Poi, per carità, ogni tanto il tempo si trova. Tipo quel quarto d’ora di libertà, dalle 18 alle 18.15, quando per puro culo ci troviamo a casa entrambi e dobbiamo anche fare in fretta perché se no ci sbattono fuori il gnappo dall’asilo e lo mettono a giocare con le raccomandate in portineria. Manco speedy gonzales.

Ok c’è il bello della clandestinità, come ai vecchi tempi. Puoi anche simulare un finto trasloco del letto senza insospettire minimamente la vicina del piano di sotto visto l’orario. Però… vuoi mettere con quelle volte in cui lo si faceva la mattina con calma e tranquillità, magari dopo la colazione?

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Polluzioni notturne

Da Wikipedia: “La polluzione si verifica per lo più in modo del tutto involontario e incontrollato e non è necessariamente accompagnata da una stimolazione fisica dei genitali. Si tratta di un meccanismo fisiologico attraverso cui l’organismo si libera dell’eccesso di liquido seminale, in particolare laddove, ad esempio in seguito a un’astinenza sessuale prolungata, non sia stato possibile pervenire ad un’eiaculazione mediante la masturbazione o il rapporto sessuale. Tende perciò a diventare meno frequente in età adulta quando, in genere, l’individuo conduce abitualmente una vita sessuale attiva”.

C’è bisogno di aggiungere altro? Direi di no, se non che l’altra sera, proprio la notte della vigilia di Pasqua, sono rimasto “vittima” dell’ennesima pollutio nocturna. Per fortuna ero a letto da solo perché Anna era andata dai suoi col pupo. Avevo davanti poco più di sei ore di sonno per prendere il treno la mattina e raggiungere l’allegra famigliola dai suoceri.

Nel sonno più profondo, forse nella fase R.e.m., ecco che arriva il chiodo fisso: la gnappa. Sinceramente non mi ricordo che strano sogno fosse, ma so solo che in questo periodo questi sogni si stanno intensificando.

Ok, è naturale. Nessun problema. Nessun peccato, neanche veniale (visto che è la volontà nel sonno ha poco gioco). Ma in compenso due cosucce sgradevoli.

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Sesso questo dimenticato, la gnappa è ancora fuori uso

La gnappa è ancora un po’ fuori uso. Ok che siamo in Quaresima e un fioretto si può anche fare, ok che le gioie della vita sono tante – dalla primaverachearriva ai sorrisi di G. – ok che la mente deve dominare il corpo, ok che bisogna anche provare la castità post-matrimoniale… ma quanto tempo bisogna aspettare ancora per una trombatina?

Ieri ci abbiamo provato. Sembrava tutto perfetto: il gnappo nel sonno profondo alle 10 di sera dopo il bagnetto, io senza libri da studiare né impegni o orari strani al lavoro, doccia di giornata.

Niente, la gnappa duole ancora.

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La castità dopo il parto, che fatica

C’è una cosa che un po’ adesso mi manca. Il sesso. All’inizio della gravidanza tutto era fantastico, non mi sembrava vero. Poi, pian piano, la pancia ha iniziato a crescere sempre di più. All’inizio era gestibile, in alcune posizioni non ci dava neanche fastidio. Poi negli ultimi mesi, un po’ per il pancione e un po’ per la gnappa che è diventata ipersensibile e “intoccabile”, la situazione è andata pian piano assumendo le forme del monachesimo cenobitico, nonostante il mio priapismo notturno.

Poi è arrivato il parto. La gnappa è stata tagliuzzata. Da allora non l’ho più vista. Sigh. Ho un po’ di paura a vederla con le “ferite di guerra”. Anna dice che per i primi 40 giorni non si può usare e che prima deve fare la visita dalla ginecologa. Io ogni giorno, ingrifato come un cinghiale in amore, le chiedo: “Quand’è che si può usare?”. Ma intanto devo portare pazienza.

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Il massaggio perineale, poteva andare meglio

L’altra sera abbiamo provato una cosa che è un mix tra il terapeutico e l’hard. Il massaggio perineale (o perianale, boh, per me pari sono). Ehm, non è stato il massimo a dir la verità. A parte che avremmo dovuto iniziare prima, a quanto dicono gli “esperti“, e che forse a circa due settimane dal lancio forse è un po’ tardi. Comunque la prima prova non è andata un granché bene.

Anna ha provato da sola ma le faceva male. Con la panciona in mezzo non è il massimo della comodità. “Dai, provo io”, le ho detto. “Sono un esperto di patate” (o almeno mi piacerebbe esserlo). Diciamo che sono un profondo estimatore di gnappe. Questo sì.