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Io lei e l'altro

Compiuto il primo mese, come regalo un nuovo succhiotto

Primo mese del gnappo. Tutti dicono che è il più difficile. Mah, per ora tutto sommato è andata abbastanza bene. Lui mangia (forse pian piano sta imparando come si usano le tette), dorme (almeno di notte circa 4 o cinque ore di filate se le spara), caga (il giusto) e piange (abbastanza di giorno con noi, quasi mai quando ci sono i nonni, lo stronzetto).

Ieri è rimasto qualche ora senza la mamma che finalmente è andata da sola a fare le prime commissioni e una riunione di lavoro. Al mattino l’ho tenuto io (gli ho pure dato per la prima volta mezzo biberon di latte). Io avevo del sonno in arretrato e volevo dormire un po’: così ho cercato di sedarlo con il nuovo ciuccio* e per un po’ ha funzionato. Sono stato pure cazziato perché ho fatto passare troppo tempo tra una poppata e l’altra (dalle 7.30 alle 12.10, ehm…). Al pomeriggio lo ha tenuto il sant’uomo di mio suocero. Ovviamente con lui il nano è stato bravissimo tutto il tempo. Si è messo a piangere come un disperato giusto giusto appena siamo rientrati noi. Minkia che accoglienza! Forse è il segnale che vuole già divorziare dai suoi genitori pasticcioni.

*Il nuovo ciuccio
A causa dei suoi ripetuti pianti disperati abbiamo deciso di cambiargli il vecchio ciuccio che sembrava non piacergli tanto. Era un classico ciuccio, color ciuccio (quel tipico marroncino ciuccio insomma) di lattice, con la “padella” abbastanza grande. Lo sputava spesso. Ieri, tra le mie innumerevoli commissioni da rondine, sono andato a comprare, su consiglio della mia dolce metà, il ciuccio Mam. Sembra funzionare. Se lo tiene di più e non riesce a toglierselo con la mano facilmente. Speriamo continui.

Ho notato che il nome tecnico dei ciucci è “succhietto”. Perchè? Fa brutto “ciuccio”? Si confonde con la prima persona del verbo “ciucciare”? A me “succhietto” ricorda tanto invece la parola “succhiotto”. Prima o poi andrò dalla commessa gnocca del Bimbostore a chedere: “Scusi mi dà un succhiotto?”. Vedremo la reazione…

Tiralatte
Anna in questi giorni deve andare in giro per vedere i materiali per la nuova casa (ovviamente anche qui sta facendo tutto lei) e abbiamo fatto venire i nonni, dotandoli di apposito biberon al latte materno. Così abbiamo ripreso la “mungitura“. Ieri è stata comica. Ci siamo messi in cucina. Seduti uno davanti all’altro. Io col tiralatte in mano. Prima di iniziare l’operazione ho detto: “Cacchio, mi manca solo il cappello di paglia con la scritta Sivam”. Abbiamo riso per mezz’ora.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto