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Pensieri di un papà

Cucù

Apparire dopo quasi 5 mesi senza più essere apparso qui mi fa un po’ strano. Soprattutto dopo che siamo stati reclusi in casa per ben due mesi per il lockdown.

Siamo tutti vivi, stiamo tutti bene, siamo sempre alle prese con le solite sclerate quasi come se il Coronavirus fosse un lontano ricorso.

In realtà la reclusione forzata di due mesi in una casa di 80 mq con due miro balconcini non è stata facile.

Il gnappo per sfogarsi ha iniziato a saltare sul nostro divano (sì, quel famoso divano Ikea di cui avevo scritto qui) riuscendolo a sfondare.

Però in qualche modo ce l’abbiamo fatta. Come altri milioni di persone con figli in casa senza poterli mandare a scuola.

Con una fortuna in più: averli sganciati dai nonni dal 4 maggio in poi e vedendoli solo nel weekend e poi per le vacanze iniziate a fine luglio (vacanze in smart working ovviamente).

Adesso siamo qua, in montagna dai nonni (ma senza nonni che abbiamo sfrattato perché se no in casa tutti non ci si stava ed era uno spreco continuo, con buona pace di tutti).

Insomma, ci rendiamo conto davvero della nostra fortuna.

Prima di tutto perché nessuno si è mai ammalato (finora). Perché i nostri cari tengono tutti botta e nessuno si è ammalato (finora). Perché i nonni quando è servito ci hanno dato una grossa mano (finora). Perché tra non molto se sto maledetto virus si leva dagli zebedei possiamo riprendere la scuola dei gnappi (a Dio piacendo).

Quindi niente, dire che avrei voluto scrivere ma non ce l’ho fatta è superfluo.

Siamo vivi e sempre sclerati e questo è l’importante.

Non so chi passi più di qui, oggi che i papà blogger non vanno più tanto di moda come una volta (se non per il 19 marzo, almeno sembra…), però ci sono e ci siamo.

Essiateci anche voi!

Di Fede

Blog di un papà imperfetto