Categorie
Pensieri di un papà

Dieci anni di gnappo

Quest’anno cifra tonda. Fai dieci anni caro il mio ex gnappo. Piccolo ragazzino tanto dolce e tanto nervoso. Adesso nei tuoi anni si conteranno le decine e io, mi auguro, anche le centinaia magari, se la scienza ci mettesse del suo e si allungasse un po’ la vita media.

Ma oltre alla quantità di anni c’è anche la qualità. Quindi, adesso che hai dieci anni e sei un po’ più maturo, sappi che con l’età ci sono più responsabilità, ma anche tante cose belle che poco alla volta si imparano ad apprezzare.

Alla tua età è difficile, ma già da oggi per te cambia qualcosa. E me ne sono reso conto, proprio nel giorno del tuo compleanno, perché, a differenza delle altre volte, sei stato più maturo del solito, anche se ovviamente la sclerata quotidiana c’è stata, proprio quando me l’aspettavo.

Insomma, nella vita ci vuole pazienza. Non è che la prima volta in cui giochi a Minecraft puoi sapere fare tutto. Serve impegno, costanza, ma soprattutto tanta, tanta pazienza.

Tu invece mordi il freno. Pretendi di essere nato già imparato. Di saper fare tutto subito, al primo colpo. Dai compiti ai videogiochi. E invece no.

Oltre alla pazienza bisogna anche farsi aiutare a volte. Come ti ho spiegato un po’ di tempo fa (ci ho messo mezz’ora e spero che qualcosa ti sia rimasto) tutti ci siamo fatti e ci facciamo aiutare nella vita.

Nessuno ha imparato a scrivere e leggere da solo, a camminare da solo, ad andare in bicicletta da solo. Ma anche quando si è grandi ci si fa aiutare in casa, sul lavoro, negli affetti.

Non bisogna vergognarsi, siamo fatti così, da quando nasciamo entriamo in relazione con altri e senza gli altri noi non saremmo quelli che siamo. Non possiamo vivere senza gli altri.

Quindi porta pazienza, metti da parte l’orgoglio e con un po’ di sana umiltà cerca di imparare dai tuoi errori e migliorare. Non è facile lo so. Anch’io alla tua età scleravo per niente.

La pazienza non è tra le mie virtù, ma anch’io, poco alla volta, ho imparato che ne servono tonnellate se vuoi vivere bene.

Oh, ci hai messo nove mesi a venire fuori, e io me li ricordo bene. E mi ricordo anche quelli dopo, quando non dormivi mai la notte, ma eri così bello e sorridente.

Adesso sei sempre bello, un po’ meno sorridente, più coglione quando lo fai, ma anche tanto, tanto coccolone quando vuoi.

E io so che queste coccole tra pochissimo non le vorrai più, ma io spero che questo momento non arrivi troppo presto.

Sei meraviglioso quando ti atteggi da grande. Stai cercando il tuo posto nel mondo e devi trovarlo provando e riprovando. Sistemandoti il ciuffo, atteggiandoti nel parlare, arrabbiandoti anche e facendo lo stupido (anche se sai che il troppo stroppia).

Io vedo tutto questo e rivivo un po’ quello che ho fatto anch’io prima ti te. Con tanti aspetti simili perché sai che le tue paturnie erano anche le mie.

Davvero incredibile che siamo passati già dieci anni. Dieci brevi, bellissimi, a volte anche difficili, anni. Dieci anni di te, di noi e del miracolo che se ci penso, ancora oggi, fatico a realizzare.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto