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Io lei e l'altro

E dopo la candelina l’aperitivo, con il festeggiato turbolento

diavolettoNon so come si festeggino i compleanni dei bambini. Essendo per me il primo (sia di anno che di figlio) sono un esordiente totale. Siccome, per evitare sbattimenti, non abbiamo organizzato nulla tipo feste, festicciole, brindisi & co, io e Anna siamo andati a prenderci un aperitivo col gnappo.

Prima però, visto che non c’è compleanno senza torta, ci siamo fatti con lui qualche foto davanti alla candelina accesa. La torta l’ho presa io all’ultimo minuto in una gioielleria panetteria. Avevano solo crostate e torte di mele. Aggiudicata la seconda. Come candelina non avevamo quella azzurra col numero 1, ma quelle “magiche” che si riaccendono sempre. Le avevo prese io anni fa per fare uno scherzo alla mia dolce metà nel giorno del suo compleanno.

Insomma, ci abbiamo provato, nel nostro piccolo: il gnappo, seduto sul seggiolone che guardava questa fiamma che diventava sempre più alta (e per fortuna non abbiamo incendiato casa) con uno sguardo tra lo stupito e l’affascinato. Noi che ci facevamo le foto a vicenda, impegnati nello spegnere la fiamma (che tanto subito dopo si riaccendeva). Il tutto di fretta, visto che erano già le 8 e temevamo di non riuscire ad accaparrarci niente al buffet del locale…

Siamo stati fuori più o meno un’ora. Una birra media per me, uno “sbagliato” per Anna, quattro cose al buffet che ha mangiato anche il gnappo che adesso, mannaggia, riesce a stare buono per i primi 10 minuti. Sta prendendo un po’ troppa confidenza col mondo quello lì. Adesso si guarda in giro, capisce dov’è, e subito si vuole alzare, mangiare, toccare. E piange se non viene cagato. Prima era un angelo, adesso fa il furbo anche fuori casa e sono terrorizzato pensando al momento in cui camminerà da solo.

Ce lo diceva mesi fa una coppia che avevamo incontrato in un altro locale. “Adesso siete fortunati, vedrete quando camminerà!”. Era l’inizio dell’estate. E lui non gattonava ancora. Allora, quelle poche volte, riuscivamo ad uscire la sera e tutto filava liscio. Adesso lui non ha più paura di niente e di nessuno. Il mondo è suo e noi siamo al suo servizio. In casa possiamo anche lasciarlo piangere un po’, fuori invece no. E questo lui lo sa benissimo. Ci sarà da divertirsi.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto