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Io lei e l'altro

G. sotto osservazione (la mia).Ah, mi mancavano gli zampilli

In questi giorni sto osservando G. per capire di che pasta è fatto. Anche se ha solo due mesi credo che il carattere venga fuori subito, addirittura già nella pancia.

Dopo i primi giorni in cui non sapeva (quasi) di essere al mondo, adesso sta iniziando a guardarsi molto di più intorno, a piangere “a comando” per essere preso in braccio, a studiarsi le manine, a mettersi il dito in bocca. Ma ancora non interagisce con il mondo esterno nel vero senso della parola.

Io ogni tanto provo a mettergli davanti i giochini penzolanti della sdraietta. Niente, sembra quasi che lo infastidiscano. Ieri gli abbiamo messo quasi davanti al naso un vero cucciolo di coniglio nano. Niente. Sguardo perso nel vuoto.

Ma per altre cose sembra fare passi avanti rispetto ai primi giorni. Ride, inizia a fare i primi versetti (avrà preso la mia logorrea? vedremo), cerca continuamente lo sguardo della mamma, si infastidisce quando lo bacio ripetutamente.

Poi ci sono posti e posizioni in cui non vuole assolutamente stare: odia essere messo dentro al cuscino da allattamento (piange dopo 5 secondi), non ama il lettone (strano!), vuole solo essere preso in braccio, gli va bene stare nella culla e sulla sdraietta (il giusto). Soprattutto vuole essere cagato il più possibile da qualcuno. Preferibilmente dalla mamma. Gli piace anche molto essere cambiato e “patrugnato” durante il pit stop pannolino. Odia invece il bagnetto (è proprio un maschio).

Quando ciuccia dopo poche poppate si strozza e piange. Poi riprende come se niente fosse. La scena più bella vista ieri è stata vedere zampillare il latte dalla tetta di Anna dopo che lui si era staccato all’improvviso. Un triplice zampillo che lei ha cercato prontamente di tamponare.

Di latte per fortuna ne ha in abbondanza (altra botta di culo) anche troppo forse. Quando semplicemente avvicina il pupo al seno inizia ad uscirle, anche se lui non è posizionato. Ancora mi stupisco di come funzioni il corpo femminile. Quelle tette per me rimarranno sempre un grande e piacevolissimo mistero.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto