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Pensieri di un papà

Gnappo Cuzzolin Oberosler

Ci sono tanti modi in cui in questo periodo chiamo il gnappo. Gnappo infatti è stato il primo soprannome, quello ufficiale, il suo secondo nome praticamente. Volendo si declina spesso anche in gnappino o gnappetto. Sempre con l’articolo davanti.

Un altro nome è “il tato”. In particolare lo chiamiamo così quando dobbiamo svegliarlo dai pisolini perché dobbiamo andare da qualche parte o per dargli la pappa. Poverino, io odio essere svegliato durante il sonno, immagino anche lui. Il jingle l’ho lanciato io: lo chiamo chiudendo un po’ la parola, con un po’ di accento piacentino a bocca stretta e prolungando il vocalizzo: tattooooo. Con la “o” chiusa.

Quando ho voglia di strapazzarlo un po’ lo chiamo anche cucciolino, modificato ultimamente in cuzzolino. Poi, siccome alla tv, sul Tg3 regionale c’è una giornalista che si ho scoperto chiamarsi Daniela Cuzzolin Oberosler, da un po’ di tempo lo chiamo cuzzolinoberosler. Gnappo, hai un papà pirla che ce voi fà?!

Ogni tanto propongo altre variazioni sul tema: patano, patanino, patanotto. Tatonzo ecc. Oppure, storpiando quello che disse una volta mia mamma al gnappo canticchiando: cuzzolinod’orotu6ilmiotesoro, cuzzolinobellotu6ilmiogioiello.

Ok, un papà arriva a gradi di rincoglionimento notevoli con un nano di 10 mesi sbavante, cagante e rigurgitante (oltre che sorridente). E voi, come chiamate i vostri nani? Avete altri soprannomi oltre a quello ufficiale?

Di Fede

Blog di un papà imperfetto