Cazzeggiando qua e là sono capitato sul blog di Babbonline. Mi ha colpito il logo che ha creato ad hoc per “riunire” i daddy blogger sparsi per la rete. Oltre all’ottima idea di “fare squadra” rivolta ai papà che si raccontano online, trovo che anche il logo stesso sia azzeccatissimo.
L’immagine infatti, come scrive BOL, rappresenta “un gesto che si riscontra prevalentemente nei padri”. Anch’io, come lui, e come chissà quanti altri milioni di papà, mi sono trovato a farlo spesso, quasi tutti i giorni e più volte al giorno.
Grazie a lui ho scoperto che si tratta del “gesto di Ettore“, cioè l’alzare il proprio figlio (o figlia) verso il cielo e magari, come si legge nell’Iliade “palleggiarlo” tra le braccia. Insomma, il classico “vola vola”, che dir si voglia. Quando lo faccio al gnappo lui si diverte tantissimo. Ci sballa a stare in alto sospeso nel vuoto. Il mio “gesto di Ettore” si è poi evoluto in quello che io chiamo “iperspazio”.
Non so perché, ma un giorno, prendendo il gnappo in braccio l’ho sollevato in alto e con le braccia tese l’ho messo praticalmente in orizzontale. Poi gli ho fatto fare un po’ di giri facendolo fluttuare nell’aria. Un mix tra superman, ma con la bavaglia sul davanti al posto del mantello dietro, e un astronauta sull’Iss della Nasa.
Insomma, gli piace un casino. Ride di gusto a bocca aperta da cui scendono cascatelle di bava che mi centrano in pieno. Ma, doccia a parte, ci divertiamo così (almeno parlo per me, ma sembra che anche il nanerottolo apprezzi). 10 e lode al gesto di Ettore, sperando di non fare la fine di Ettore ovviamente. Vorrei morire di vecchiaia, grazie.
Comunque, appena ho visto il logo sul blog di Babbonline ho capito subito che aveva davvero colto l’essenza dell’essere papà. E così lo condivido: Dad on duty, un logo per tutti i papà “in servizio” e per tutte le mamme che li sostengono.