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Io lei e l'altro

Il nostro ponte del 25 aprile

spritz_450Eccoci tornati all’ovile dopo un weekendone lungo a casa dei miei. Che è andato bene. Il gnappo ha messo il naso fuori di casa dopo la febbre e sono riuscito a portarlo addirittura a una grigliata giovedì con dei miei amici. Anna ci ha raggiunti sabato e nel frattempo lui si è divertito coi nonni e con tutti quelli che vedeva. Sì perché quando si torna a casa dai miei c’è da fare il giro delle sette chiese. E così dopo la grigliata venerdì sono andato a trovare una mia amica (con già due figlie e incinta del/la terzo/o). Poi è venuto a trovarci mio zio. Quindi il gnappo, per un motivo o per l’altro, era sempre al centro dell’attenzione.

Giovedì pomeriggio sono riuscito finalmente a fargli prendere un po’ di sole. Dopo un inverno lunghissimo passato in casa non mi sembrava vero. Addirittura dei raggi solari che toccavano la sua pelle. Incredibile. L’euforia è svanita presto visto che venerdì e sabato pioveva. Solo ieri mattina siamo riusciti a fargli fare un giretto sul passeggino leggero che avevano i miei in garage visto che il nostro l’avevamo lasciato a casa. Abbiamo usato così un residuato bellico degli anni 80, un passeggino pieghevole della Chicco che ha portato me e mia sorella da piccoli. Una ciclistica stranissima, molto basso come baricentro, senza ruote girevoli davanti (quindi per girare lo devi far impennare) senza cappottina, né portaoggetti sotto, niente bretelline, ma solo una cintura per non farlo cadere. Un colore a righe marroncino e beige che non è proprio il massimo, però il suo mestiere lo fa ancora. Un passeggino vintage diciamo. E anche il gnappo ha apprezzato.

Sabato sera abbiamo sfruttato i nonni-baby sitter e ci siamo goduti una cena a due come ai vecchi tempi. Poi, incredibile ma vero, ci siamo sparati pure un cinemino, con altri quattro amici. Andare al cinema in tanti è peggio che far mettere d’accordo i partiti per votare il presidente della Repubblica. Io volevo devere “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, Paolo un film d’azione o di fantascienza. Anna ha messo il veto sul mio film. Gli altri erano indecisi, ma ormai ero andato in minoranza e solo una mia iniziativa dittatoriale avrebbe potuto risolvere la situazione a mio favore. Così ho ceduto e siamo finiti a vedere “Attacco al potere”, un’americanata con Morgan Freeman. Il classico film in cui c’è il nemico (stavolta era la Corea del Nord) che vuole attaccare l’America (in questo caso occupando la Casa Bianca). Poi arriva il Rambo di turno e salva tutto e tutti. Un classicone insomma, sulla falsariga di Air Force One, Indipendence day e tanti altri. Di solito cambia solo il nemico. Se prima erano i russi, gli alieni, i giapponesi, gli afghani & co. adesso sono i nordcoreani. Visto uno visti tutti più o meno.

Domenica mattina invece abbiamo fatto due passi con Paolo e Lara e i loro due cani. Il gnappo li adora. Li fissa, li indica, li vuole toccare. Ha anche un po’ paura quando magari si avvicinano troppo. A volte ride e piange nello stesso momento se abbaiano. Durante il giretto l’abbiamo portato per la prima volta sulla giostra. Prima dentro una macchina da formula uno, poi su un cavallo. Ci sono salito anch’io per tenerlo e a momenti vomito tra un hovercraft di Topolino e un trenino di Bugs Bunny. Non c’ero più abituato. La mattinata si è conclusa con un degno aperitivo prima del pranzo con i miei. Poi pisolino d’ordinanza in tre sul mio letto singolo prima del ritorno verso Milano.

Appena prima di entrare in autostrada sentiamo il gnappo che spinge. Ecco, lo sapevo. L’ha fatta. E siamo appena partiti. Per evitare l’effetto Arbre merdique mi fermo nella piazzola di un benzinaio per un veloce shit stop. Entriamo in tangenziale sotto un diluvio. Non si sa mai che torni il sole. Neanche in Cambogia piove così tanto.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto