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Pensieri di un papà

La giornata della felicità

Oggi è la giornata della Felicità. #sapevatelo. L’ha istituita l’Onu nel 2012. Mica pizza e fichi. E cade il giorno dopo la Festa del Papà (almeno in Italia visto che nel mondo ognuno la celebra quando gli pare) e prima del primo giorno di primavera.

Ieri ho chiamato mio padre per fargli gli auguri. Mi ha detto che lui adesso festeggia la Festa dei nonni. Ma era contento lo stesso della mia chiamata. E’ una ruota che gira.

Prima che torni la pioggia ci stiamo godendo queste giornate di sole e caldo. Domenica siamo stati fuori quasi tutto il giorno. Prima a un pranzo con degli amici dove il gnappo ha giocato come un matto con altri bambini. Poi in bici a parco Sempione dove abbiamo trovato altre due mie amiche  dell’università che hanno figliato. La giornata era quasi estiva. Metteva voglia di vacanze. Ma già avere una giornata libera, dalla mattina alla sera, è comunque un bel regalo.

Il gnappo ha fatto quattro giri sui giochi col gettone. (A proposito, come si chiamano quelle macchinine, cavalli, paperette, trenini che si muovono con la musichetta quando metti il gettone? Hanno un nome o sono solo “giochi col gettone”?). Poi ci siamo fatti un giro tra le giostre del Luna Park e per concludere in bellezza siamo andati a mangiare una pizza su un tavolino all’aperto. Se Milano avesse il mare sarebbe una piccola Bari.

Peccato che il cameriere (classico cameriere 50enne coi capelli tinti, il pancione e la voce baritonale) abbia voluto a tutti i costi fare il simpatico col gnappo e che lui non ne volesse proprio sapere. Così al terzo: “Fammi ciao con la manina!”, lui si è messo a piangere e ha passato tutta la sera a guardarsi le spalle non perdendo d’occhio il cameriere. Solo al momento di andarcene lo ha salutato. Ma scusa, se vedi che il bambino non ti caga, perché insisti a tutti i costi? Vabbé.

Quando lo abbiamo messo a letto era stremato dalla giornata. Dopo che si è addormentato diceva ancora “ciao” nel sonno. Bello lui. Però tra domenica e oggi i risvegli sono diminuiti. Due al massimo. Ma non canto vittoria. Ormai lo conosco quello là. Ci illude per una settimana e poi ritorna ai suoi soliti ritmi.

Anche ieri sera siamo usciti a prendere un aperitivo, per la festa del papà. Il gnappo è sempre bravo quando è in giro. Gli piace vedere gente. Si distrae un casino. Anche quando l’ho portato fuori sul triciclo per la prima volta. Guardava ovunque, tranne che il marciapiede. Alla fine a girare il manubrio ero sempre io per evitare che andasse a sbattere.

Mi ricorda qualcuno… A 17 anni, mentre ero in scooter, andai a sbattere contro un palo. Mi ero girato a salutare una tipa carina con i capelli rossi con cui mi ero fermato a parlare. Lei vide la scena e si mise a ridere. Arrivò anche l’ambulanza. Rimediai tre punti sul sopracciglio sinistro. Allora il casco non era obbligatorio.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto