Adoro Milano in questa stagione. Nelle giornate terse di fine maggio, quando i palazzi d’epoca si stagliano nel cielo azzurro. L’aria è fresca solo al mattino presto e alla sera, quando il sole ta per tramontare. Il caldo piacevole del pomeriggio e una leggera brezza ti fanno sentire in vacanza.
Mi piace andare in bici. Montare il seggiolino per il gnappo, andarlo a prendere all’asilo, mettergli il caschetto. Ci divertiamo ad andare in centro, vedere gente, sentirci turisti tra i turisti. Fare un giro tra gli stand della nuova zona pedonale davanti al Castello Sforzesco, sentire i profumi di cibi vicini e lontani: cous cous, porchetta, patatine, paella, asado.
Togliere lo sguardo da quell’orripilante Expo Gate, piazzato lì, come uno stenditoio, davanti alla fontana del castello. Rimpiangere il Rinascimento e sperare che prima o poi, in Italia, ritorni.
Entrare nel cortile, tra ponti levatoi, fossati, merli, camminamenti. Giocare tra le rondini di Cracking Art e constatare che antico e moderno possono convivere. Che l’arte è arte in tutte le epoche, l’importante è che abbia un senso.
Incontrare un amico, andare insieme al parco Sempione verso le altalene. Chiacchierare tra uomini, ammirare le bellezze femminili che fanno jogging, tenendo per mano il gnappo che ogni tanto attira l’attenzione per entrare nei nostri discorsi.
Trovare per caso altri amici, anche loro al parco con i bimbi. Aggregarci all’ultimo minuto per un aperitivo insieme all’Arco della Pace. Non pensare a niente, se non a stare bene in compagnia: Ordinare una birra, fiondarsi al buffet per far mangiare i nani e noi.
Scoprire che il gnappo ha una buona tenuta di pipì, ma che si vergogna a farla en plein air, anche nascosti dietro un albero. Scoprire un lago sotto i piedi appena seduti nei tavoli fuori, ma non preoccuparsene più di tanto. Non cazziarlo e non cambiarlo prima di arrivare a casa. Tanto prima o poi imparerà come tutti.
Scoprire che Milano non è poi così grande e che, tutto sommato, è più a misura di bambino rispetto a Roma. Almeno a detta di chi ci si è da poco trasferita.