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Pensieri di un papà

Post vacanze 2017

piscina gnappiAnche troppo. Un mese di vacanza forse è anche troppo. Perché il vecchio proverbio cinese “Le vacanze sono belle perché prima o poi finiscono” è dall’infanzia che mi perseguita. Ma chissenefrega.

E’ la prima volta che mi sparo un mese di ferie ininterrotto con Anna e i gnappi. Ed è andata bene. Un sacco di giri, di cose fatte, di posti visti, di sclerate quotidiane (“lascia stare tuo fratello!”, “non lo picchiare!”, “chi è stato a iniziare?”, “non dire parolacce” ecc.). Ma ci siamo divertiti e credo che il ricordo di queste vacanze rimarrà a lungo, soprattutto per le cose belle.

Primo mare nella solita riviera romagnola. Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare. Abbiamo cambiato hotel, ma non la spiaggia. Il gnappo, che è un abitudinario come me, era contento (più per la stessa spiaggia che per il cambio di hotel…).mare gnappi

Il mare da riviera romagnola non è la Sardegna, ma ce lo facciamo bastare. Il mare è pulito ma non è un granché, però i servizi per i nani sono davvero validi. Insomma, una settimana di pensione completa in un albergo medio-triste, ma va bene così. Sveglia-colazione-mare-pranzo-pisolo-mare-cena-giretto. Taaac.

La prima settimana è difficile staccare dalla routine completamente. Ti ci devi abituare alla vacanza, ma fai in fretta.

Secondo mare in Puglia e una toccata e fuga in Basilicata. Vi ricordate il mio ex coinquilino che si era sposato qualche anno fa? Siamo andati da lui a scrocco. Lui ad agosto stava nella casa al mare dei suoceri e ci ha lasciato la sua villona. 230 mq in cui, per un’altra settimana siamo stati, “padroni a casa d’altri”, senza orari, senza impegni, con l’unico problema al mattino di alzarsi con calma e dire: “E oggi che si fa?”.

Lì la cosa più bella è stata la compagnia. Perché era da tanto che non ci vedevamo. Siamo stati insieme a cena, al mare, in una notte di San Lorenzo in spiaggia fino a tardi, con tutto il gruppone della “cumpa” milanotarantina. Persone in gamba e simpatiche, compagni impareggiabili di feste da urlo, ormai tutti accasati e con figli ma sempre “sul pezzo”.

E ti ritrovi lì, come se il tempo non fosse passato. Con le rispettive mogli e figli a cazzeggiare e a fare i pirla (quasi) come una volta. Inizi con il giro delle birre prima di pranzo (portate da chi pagava il giro di turno direttamente in mare) e finisci la sera tardi con lo spritz in spiaggia.

I nani che si divertono come dei matti, fanno gruppo subito tra di loro. Giocano a nascondino sulla spiaggia sotto le stelle. Una di loro si perde e viene subito riportata alla “casa madre”. “Di chi è questa bambina che si è persa?”. “E’ nostra, grazie!”. Ops!

La sabbia nei piedi (e nelle espadrillas, io odio le ciabatte al mare). Il pesce a pranzo e cena. La giornata passata in acqua. I bagni in notturna. Le risate, le chiacchiere e una immensa sensazione di libertà. Zero orari (che ad Anna un po’ fanno sclerare perché lei vorrebbe “fare cose”) e zero stress. Bello.

Gnappo a Matera
Gnappo a Matera

Poi ti rifai l’Italia da Sud a Nord per andare nella solita montagna con i nonni. In autostrada i non-luoghi che ormai diventano luoghi (tipo il McDonald’s fuori dal casello di Porto San Giorgio dove ci siamo fermati sia all’andata che al ritorno per mangiare e fare metano). Una tappa per spezzare il viaggio nella splendida San Leo, nel Montefeltro.san leo the second

C’ero stato da piccolo coi miei e mi ricordavo la bellezza del borgo. Così ci siamo fermati lì una notte, ne è valsa la pena soltanto per la colazione al bar ai lati della piazza acciottolata e la veloce visita delle due chiese antiche.

La prima montagna è andata bene, a parte lo stress da convivenza in una casa piccola con i miei. Mia mamma che sclera sempre per le minime cagate. L’ansia da orari “all’una preparo eh, tornate a casa in tempo!”, ma comunque va ringraziata perché si sbatte non poco, mentre per me/noi è stata un’altra settimana di dolce far niente. Anche lì i gnappi non volevano più venire via.
ruscello gnappi

Poi l’ultima montagna, in Tirolo. Pochi giorni, ma ben spesi. Passeggiate in alta quota, mucche, cavalli al pascolo, cibo eccezionale, piscina e giri dopocena al fresco.

I gnappi che cantano a squarciagola per strada l’inno d’Italia (che gli hanno insegnato all’asilo, io adesso provo a insegnargli “Il Piave mormorava” se mai faremo un altro giro in Austria, è più nel contesto…).rifugio gnappi

Poi torni a casa e ti prepari all’ultima vera settimana di vacanza. Quella in cui i gnappi sono ancora dai nonni prima di iniziare l’asilo del primo e l’inserimento di The Second. E piano piano provi a ripartire e rientrare nella routine quotidiana, che, dopo un mese di vacanza non dico che ti manchi, ma…

Da ricordare di questa vacanza 2017 direi che ci sono:

  • le cadute dalla bicicletta di The Second con tanto di testate sull’asfalto (di cui una andando anche al pronto soccorso). La prima caduta per colpa mia, la seconda, dieci giorni dopo, guidava la bici Anna. Un doppio spavento perché, mannaggia a noi, non ci eravamo portati dietro il caschetto. Per fortuna ha la testa dura lui, ma ci siamo comunque spaventati e maledetti da soli. E’ andata bene.
  • le parolacce del gnappo tra cui la più gettonata è stata “culo” con variazioni pessime tipo “ti spacco il culo”. Sgridate su sgridate, ma sembra quasi più forte di lui. Il fratello impara, ma è più furbo e, per non essere sgridato, si inventa il neologismo: “PULO”. Così ci prende tutti davvero per il culo i fondelli. Due anni di bimbo e ti prende in giro che è un piacere. Sa che non lo puoi sgridare per una parola che lui sa che per lui vuol dire quello quello ma che di fatto è un nonsense. Mefistofelico.
  • il giorno di San Lorenzo in spiaggia, di giorno e di notte
  • le “escursioni” nelle splendide San Leo e Matera
  • la pizzata in montagna con nani scorrazzanti in gruppo
  • le mucche tirolesi
  • The Second che fa il “piccolo minatore” e il gnappo sullo scivolo con i gommonimontagna the second
  • il gnappo che ha evitato un volo non da poco. I montagna dopo i nostri infiniti “non si corre in discesa!” si è messo a correre e non riusciva più a fermarsi. Noi, impotenti, lo vediamo scendere all’impazzata da un sentiero di sassi con le gambe che vanno sempre più veloci. Anche qui ci è andata bene. Per fortuna non è inciampato e dopo qualche decina di metri la discesa è finita su un prato. Lui si è abbastanza spaventato (“ma dove sono i freni delle scarpe?!”) direi che se lo ricorderà.
  • il miniclub dell’hotel usato troppo poco. L’animatrice che viene a bussarci in camera mentre eravamo in costume adamitico. (“Sììììì, arriviamo!”). The Second in lacrime voleva la mamma dopo 10 minuti. Non ce la possiamo fare.
  • lo stare insieme e fare cose. Sclerare spesso anche. Ma sapere che le vacanze dei due e cinque anni saranno irripetibili. Perché se il gnappo già è un adolescente insofferente che fa di tutto per farsi vedere insoddisfatto e rompere le scatole (ma poi gli passa), tra qualche anno sarà anche peggio.

Almeno anche quest’anno ce li siamo portati dietro senza troppi problemi (loro e nostri). Alla fine, hanno fatto anche loro il giro dell’Italia. Dormendo come angeli sui loro seggiolini.

Di Fede

Blog di un papà imperfetto